Colpo di scena clamoroso, coinvolto Jannik Sinner: 18 mesi di squalifica, scoppia una nuova bufera nel mondo del tennis
Chi pensava che il peggio fosse passato per Jannik Sinner, probabilmente si sbagliava. Nei giorni in cui arriva a conclusione la squalifica di tre mesi per il numero uno al mondo, si torna infatti a parlare nuovamente del caso doping che ha coinvolto il tennista azzurro. Un caso che, teoricamente, dovrebbe essere ormai chiuso in maniera definitiva, ma che resta al centro della bufera, soprattutto dopo i 18 mesi di squalifica arrivati negli ultimi giorni.

Il grande problema di Sinner, in questo momento, è che il suo caso non sarà in alcun modo l’ultimo legato alla positività al doping nel mondo del tennis. Di situazioni del genere, non proprio uguali ma simili, ce ne sono già state altre, e altre ce ne saranno in futuro. E quanto accaduto al tennista di San Candido diventerà da ora in poi, necessariamente, una pietra di paragone importante. Con tutto quel che ne consegue.
Chiaro esempio di questo discorso è quanto sta accadendo in queste ore, dopo l’ufficialità della squalifica di un anno e mezzo inflitta al tennista australiano Max Purcell per aver infranto l’articolo 2.2 del programma antidoping. Il 27enne, risultato positivo a dei test datati dicembre 2023, ha ammesso la propria responsabilità e ha ricevuto una squalifica piuttosto lunga che ha fatto scoppiare nuovamente la bufera su Sinner.
Nonostante l’azzurro non c’entri nulla, è infatti tornato nuovamente nel mirino non solo di Nick Kyrgios, che ha approfittato dell’occasione per tornare all’attacco, ma anche di altri giocatori che, evidentemente, non hanno ancora digerito la conclusione della vicenda Sinner, con il patteggiamento e la squalifica di tre mesi.
Sinner ancora sotto attacco dopo il caso Purcell: accuse gravissime, cosa sta succedendo
Per quanto Sinner stesso abbia ammesso di non essere stato per nulla soddisfatto di dover patteggiare, ma di essere stato fortemente consigliato in tal senso dai suoi legali per non rischiare sanzioni molto più gravi (e quindi ancora più ingiuste), c’è ancora chi ritiene che l’azzurro avrebbe dovuto subire uno stop di almeno due anni.
Nonostante un’innocenza palese e clamorosa, in molti si sono accodati in questi mesi al pensiero di Kyrgios, e ancor di più dopo quanto accaduto a Purcell, che per il suo caso doping non è riuscito a ottenere una pena minore ai 18 mesi.

Tra coloro che maggiormente si sono mostrati indignati per la differente gestione dei due casi (che, d’altronde, sono diversi praticamente in tutto) c’è anche un ex tennista, l’australiano John Millman. Intervenuto ai microfoni del Sydney Morning Herald, l’ex numero 33 al mondo si è scagliato con forza contro Sinner, esprimendo un parere molto simile a quello del connazionale Kyrgios.
“Tutta questa vicenda è scioccante“, ha spiegato Millman, aggiungendo: “Sono stato uno dei più strenui difensori di Sinner, ma nel tennis abbiamo bisogno di coerenza. Qui stiamo parlando evidentemente di due pesi e due misure, certi giocatori ricevono un trattamento preferenziale“.
Parole destinate ad alimentare ancora di più il dibattito, in un momento in cui Sinner di tutto avrebbe bisogno, meno che di sentirsi ancora al centro dell’attenzione per un capitolo della sua vita che ormai è, in un modo o nell’altro, definitivamente chiuso.