Assegno di inclusione: come ricevere 560 euro al mese e gli errori da non fare

Si sta parlando molto di assegno di inclusione attiva, ma chi potrà riceverlo e, soprattutto, come bisogna fare per evitare di perderlo? Facciamo chiarezza

Che il Reddito di Cittadinanza si appresti a diventare un lontano ricordo non è più un segreto anche perché il numero di coloro che continuano a percepirlo sta, mese dopo mese, calando. Ed entro il 2024 il sussidio tanto voluto dal Movimento 5 Stelle andrà a scomparire definitivamente, sostituito da nuovi strumenti di sostegno al reddito e alla povertà introdotti dall’attuale governo Fdi-Lega-Fi.

Le caratteristiche del nuovo assegno di inclusione
Il reddito di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza (grantennistoscana.it)

Uno di questi è l’assegno di inclusione attiva, una misura di contrasto alla povertà che verrà erogata a partire dal prossimo mese di gennaio. Strutturalmente ci troviamo di fronte ad uno sussidio per certi versi simile al reddito di cittadinanza dal momento che prevede un’erogazione mensile, ciò che cambierà saranno i requisiti per poterlo ottenere ed una serie di altri aspetti collaterali, oltre all’importo versato.

Addio Reddito di Cittadinanza, arriva l’assegno di inclusione: chi lo riceverà

Questa misura, il cui vero nome è reddito di inclusione, è destinata, nello specifico, a famiglie composte da minorenni, invalidi e presi incarico da servizi sociali oppure da persone di età superiore ai 60 anni e l’assegno di inclusione avrà un importo di 560 euro al mese. In sostanza i nuclei familiari che stanno ancora ricevendo il RdC e che continueranno a riceverlo fino al 31 dicembre 2023, saranno, a partire dal 2024, destinatarie del nuovo sussidio.

Occorre presentare domanda per l'assegno di inclusione
Assegno di inclusione, erogazione da gennaio 2024 (grantennistoscana.it / fonte ansa)

Non si tratterà però di un passaggio automatico: tra dicembre e gennaio dovranno infatti avere pronto un Isee valido e presentare autonomamente la domanda. Infatti ricordiamo che l’attuale Isee avrà scadenza a fine 2023 e che la nuova misura è strettamente correlata al valore dell’indicatore delle situazione economica equivalente. Perché va rifatto? Il motivo è semplice, l’attuale Isee presenta un valore direttamente collegato agli importi patrimoniali e reddituali dell’anno 2021 mentre il prossimo sarà legato al patrimonio e reddito del nucleo familiare con riferimento al 2022.

L’integrazione al reddito e la componente di affitto imputato

Entrando nel merito delle caratteristiche dell’assegno di inclusione, occorre sottolineare che una sua componente è di ‘integrazione reddituale’ mentre l’altra è nota come ‘di affitto imputato’ in quanto fornisce un sostegno per il pagamento mensile dell’affitto. Per quanto riguarda l’integrazione al reddito, molto semplicemente, il denaro corrisposto fornirà un concreto sostegno per consentire di raggiungere le soglie di redditi familiari previste.

Reddito di inclusione: il calcolo degli importi mensili
Assegno di inclusione: esempi di calcolo per single, coniugi e anziani (grantennistoscana.it)

Per fare un esempio la soglia di reddito relativa ad un single per poter avere diritto alla prestazione è di 6000 euro e, nel rispetto dei requisiti, potrebbe arrivare a ricevere fino a 6000 euro l’anno di sussidio. Se il nucleo familiare è più numeroso l’importo dell’assegno mensile e la soglia reddituale saranno proporzionali alla sua composizione.

Pertanto se una famiglia è, ad esempio, composta da una madre e da un figlio minorenne, l’importo salirà a 7.200 euro l’anno facendo riferimento al valore 1,2 della scala di equivalenza. La cifra corrisposta annualmente sarà invece pari a 8.400 euro, con scala di equivalenza 1,4, nel caso di una famiglia composta da due coniugi senza figli.

Esempi di calcolo del sussidio

Restando sugli esempi di calcoli, il single riceverà come componente di integrazione al reddito, 500 euro mensili. Nel caso di una famiglia composta da due maggiorenni e con reddito familiare di 400 euro al mese, riceverà solo 300 euro al mese per raggiungere il limite reddituale di 8.400 euro annui, pari a 700 euro mensili. Va da sé, dunque, che per ricevere il massimo importo occorrerà avere un reddito pari a zero, altrimenti esso andrà calando costituendo un’integrazione al reddito percepito. E all’aumentare del reddito andrà diminuendo l’importo del sussidio. Molte persone dunque potrebbero vedere gli importi ridursi drasticamente rispetto a quanto percepivano sotto forma di RdC.

Continuando con gli esempi, un single over 67 potrà ricevere, se il suo reddito è zero, fino a 560 euro al mese. Mentre due coniugi con oltre 67 anni di età potrebbero prendere mensilmente 784 euro. Chi vive in affitto riceverà, in aggiunta agli importi di integrazione reddituale, la cosiddetta componente dell’affitto imputato pari a 280 euro. Denaro che dovrà necessariamente essere impiegato per sostenere la spesa mensile relativa all’affitto dell’immobile nel quale si abita.

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