Aumento benzina, pronte nuove misure: cosa succede se il prezzo supera i 2 euro

Il leader della Lega, Matteo Salvini, preannuncia nuove misure nel caso in cui il prezzo al litro dovesse oltrepassare i 2 euro. 

Fino ad ora, il costo dei carburanti alla pompa non sta registrando grandi impennate, come si temeva inizialmente a seguito dell’embargo ai prodotti petroliferi russi del 5 febbraio. Tuttavia, il timore è che la situazione potrebbe non restare così, e ci si chiede anche come si comporterà l’esecutivo nel caso in cui il prezzo della  benzina torni a oltrepassare i 2 euro.

benzina, pronte nuove misure se prezzo dovesse salire
Aumento benzina, cosa succede? (Grantennistoscana.it)

Da quanto si apprende dal Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il governo potrebbe reinserire lo sconto sulle accise, che con l’ultima Manovra era stato rimosso. Attualmente il costo dei carburanti si aggira sugli 1,8 euro e si conta sul fatto che non vedrà più i 2 euro.

Aumento benzina, Assoutenti replica

Ma Assoutenti si è rivelata critica riguardo tale affermazione, poiché secondo il suddetto ente, i prezzi dei carburanti in alcune parti del nostro Paese sarebbero già oltre i 2 euro al litro. Ad esempio, sulle autostrade, dove le tariffe del gasolio, modalità servito, sarebbero già oltre 2,5 al litro.

benzina, nuove misure se prezzo supererà i 2 euro
Se la benzina aumenta… (grantennistoscana.it)

Secondo Assoutenti, i rincari, a parte l’andamento dei prezzi medi praticati oggi, dipendono dagli extraprofitti sulla raffinazione e dalle accise intere che sono partite nel gennaio scorso, e che potrebbero ripercuotersi sui listini di molteplici prodotti. L’ente paventa che l’incognita dell’embargo Ue ai prodotti raffinati russi potrebbe condurre a una nuova impennata dei prezzi dei carburanti.

Per Assoutenti, l’esecutivo deve fare del suo non solo diminuendo strutturalmente la tassa sui carburanti, che oggi ha un peso del 57% sulla benzina e 50,6% sul gasolio, ma anche agendo sugli extraprofitti delle aziende petrolifere, che ammonterebbero a 9,4 miliardi di euro lo scorso anno, definiti dall’andamento anomalo delle tariffe alla pompa in confronto ai costi del petrolio.

Nelle scorse ore c’è stato anche un tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, cui erano presenti rappresentanti del settore distribuzione carburanti, del Mef, del Ministero Infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente. Presente il ministro Adolfo Urso il quale ha osservato che nell’ultima settimana, nel nostro Paese non c’è stato l’impatto di cui si temeva per via del nuovo «embargo petrolifero sui prodotti russi; anzi, si è registrata una costante leggera flessione dei prezzi alla pompa». Per il ministro, saremmo “sulla strada giusta”.

Durante l’incontro, Urso ha anche anticipato che vorrebbe presentare una misura organica per riordinare il settore, in cui si dibatterà anche dell’uso e dei prezzi degli strumenti per pagare elettronicamente.

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