Una pronuncia che sancisce un principio importante. Tanti di noi hanno subito questo trattamento dalle compagnie telefoniche. Ecco di cosa si tratta.
Una stangata. E’ quella che hanno subito alcuni importantissimi operatori telefonici multati in queste ore dall’Antitrust. Ecco cosa avrebbero fatto ai cittadini e clienti che si sono ribellati.
La sanzione, infatti, arriva dopo le rimostranze (poi diventate atti concreti) di un folto numero di cittadini, che si sono rivolti ad associazioni di tutela, quali, per esempio, il Codacons. Sempre più spesso, peraltro, a prescindere dal settore di riferimento, l’Antitrust va a punire aziende che avrebbero operato trattamenti non congrui nei confronti dei propri clienti.
Fatto ulteriormente importante, soprattutto in questa difficile fase vissuta da tutti. Perché tutto ciò andrebbe a impattare sulle finanze e sull’economia di famiglie e aziende, già fiaccate da rincari e inflazione galoppante.
Nel caso di specie, alla fine, dopo un periodo in cui l’Autorità che regola il mercato ha studiato le carte, è arrivata la sanzione. A essere punite dal provvedimento, di cui sta parlando tutta Italia in queste ore, sono quattro tra le principali aziende che operano nel settore della telefonia nel nostro Paese. Ecco i motivi che hanno portato al clamoroso provvedimento.
L’Antitrust ha sanzionato Vodafone per 400mila euro, Wind Tre per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e Fastweb S.p.A. per 100mila euro. Al termine dell’istruttoria, l’Antitrust ha stabilito che tali colossi della telefonia avrebbero danneggiato le microimprese e le famiglie, continuando a inviare loro fatture, anche dopo la comunicazione della cessazione del contratto con il passaggio a un altro operatore.
Il fenomeno delle doppie fatture è qualcosa che esiste da moltissimo tempo. A tutti noi sarà capitato almeno una volta. Cittadini e associazioni da tempo si battono e, questa volta, hanno avuto la meglio. Ora Vodafone, Wind Tre, Telecom e Fastweb hanno 90 giorni di tempo per adeguarsi alla pronuncia.
Una pronuncia che, tuttavia, soddisfa il Codacons e le altre associazioni di categoria per aver sancito il principio, ma non per l’entità. Quanto stabilito dall’Antitrust sarebbe solo una cifra esigua. Sia rispetto ai danni creati ai clienti. Sia rispetto al fatto che alcune doppie fatture sono state incassate. Così facendo, a detta dei ricorrenti, non si creerebbe un fattore deterrente per i colossi, che continuerebbero a praticare questi tipo di pratiche, considerando le eventuali sanzioni, di fatto, dei “costi di impresa”.
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