Le parole del fuoriclasse serbo nella conferenza stampa di Madrid lasciano di stucco i tifosi: coinvolto anche Jannik Sinner
Dopo le prime schermaglie – i numerosi incontri del tabellone delle qualificazioni, nonché i match di primo turno, sono finiti – il torneo ATP Masters 1000 di Madrid entra nel vivo con l’ingresso in scena dei big. Tutti coloro che, per merito della classifica, hanno usufruito di un bye al primo turno, o che sono stati sorteggiati direttamente ai 32esimi di finale, stanno per fare il loro debutto sulla sempre particolare terra rossa della Capitale spagnola.

Le specifiche condizioni di gioco all’interno della ‘Caja Magica’ – anche prima che si giocasse nel nuovo impianto, la kermesse si distingueva da parecchi degli altri tornei sul ‘rosso’ – provocano sempre sorprese nell’andamento dei match o dello stesso cammino verso la finale. L’altitudine (700 metri sul livello del mare), sebbene non eccessiva, comporta rimbalzi molto differenti della pallina rispetto ad esempio a Monte Carlo o Roma, gli altri grandi appuntamenti che tradizionalmente precedono il Roland Garros.
Sarà forse anche per questi motivi che Novak Djokoivic, da sempre bravissimo ad adattarsi a tutte le superfici, ma non particolarmente amante della terra battuta, ha trionfato tre volte nella città spagnola, dando vita negli anni ad epiche battaglie contro i padroni di casa Rafa Nadal e Carlos Alcaraz.
Ancora a caccia di quel 100esimo titolo che è diventato (dopo l’oro Olimpico conquistato a Parigi 2024) il penultimo grande sogno del campione serbo (l’ultimo, il più importante, è la conquista del 25 Major in carriera), il nativo di Belgrado non ha cominciato al meglio la stagione sulla terra a causa della sconfitta patita nel Principato per mano del cileno Alejandro Tabilo.
Djokovic e l’epopea dei ‘Big Three’: paragoni impossibili
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del suo debutto in Spagna – lo slavo è già da qualche giorno a Madrid, avendo presenziato alla cerimonia dei Laureus World Sports Awards 2025 lunedì 21 – il fuoriclasse ha risposto a delle domande inerenti il valore e la grandezza dei nuovi campioni emergenti. Quelli che nella scorsa stagione, con due Major a testa, hanno dominato la scena del tennis mondiale.

Stiamo parlando ovviamente di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due rivai che, al netto di squalifiche dell’uno e di infortuni dell’altro, promettono di fare scintille sia nell’immediato presente che nel prossimo futuro.
“È sempre difficile paragonare due epoche diverse. Gli ultimi 20 anni di tennis sono stati dominati da noi, dai ‘Big Three’, ma quando i miei grandi rivali si sono ritirati, si è creato un gap generazionale. In molti hanno faticato ad accettare che Roger prima e Rafa poi non giochino più, ma io sono ancora qui e sto cercando di rappresentare al meglio la mia generazione“, ha detto Djokovic.