Ferragni senza veli, perché le bambine devono guardarla senza dire nulla

Instagram riesce in quello che Chiara Ferragni ha solo desiderato: far tacere una ragazzina 11enne che ha osato farle la morale.

C’è una donna di 36 anni che si mostra seminuda allo specchio. E’ Chiara Ferragni, un patrimonio di poco inferiore a 40 milioni di euro. Un successo inimmaginabile per una ragazzina come tante, liceo classico, università lasciata a metà. Ma non si può parlare di fallimento, quando si parla di lei, perchè Chiara è una di quelle storie che si scrivono da sole, sembra. Un’intuizione del caos che mette ordine a sé stesso trasformandosi in destino. E non importa se è una storia effimera, la sua.

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Ciara Ferragni: la morale fatta dalla bambina di 11 anni – (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

In poco più di dieci anni Chiara fa tutte le mosse giuste, o quasi. Incontri con le persone di cui non si può fare a meno, e al momento giusto. Comprende che si può vendere tutto senza vendere nulla, semplicemente lucrando sul senso di emulazione che un personaggio lieve ed effimero produce. Non deve avere talento, no. Deve solo mostrarsi nel modo più giusto per far credere che la propria vita sia bella. E dunque invidiabile.

Chiara Ferragni, 11 anni perfetti

Ecco, ruota tutto al concetto d’invidia. E’ questa, in effetti, la dinamica nascosta di molte opere shakespeariane. E lei, forse, senza aver letto una riga di quei testi conosce la lezione a memoria. Non deve dare troppo, neanche del suo corpo. Deve offrire Chiara a piccole dosi, ad un pubblico intossicato sì, ma che non deve morire. Perché serve, quel pubblico, ponto ad entrare negli inventari di Chiara, quando deve vendere il brand di sé stessa e fare moneta: lì contano i follower, gli intossicati dal vedere e non vedere, quelli che desiderano e non possono, ma commentano, condividono e attendono la prossima foto, la frase effimera.

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Chiara Ferragni 11 anni perfetti per il successo – (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

Lei allora fa i conti e non fa sconti. Se è nuda si veste e indossa una tailleur che le dona più della sua stessa pelle, un po’ slavata, si sede a un tavolo e tratta. Si alza solo dopo che ha vinto. E vince sempre. Una sponsorizzazione, una brand strategy, un prodotto a misura, pensati da qualcun altro perché lei la creatività vera non sa cosa sia. Ma non serve saperlo, non qui. La nuova idea sarà qualcosa da tenere al guinzaglio, senza che lei debba fermarsi a pulire se la creatura strattona e sporca. Chiara deve solo garantire quella parte di sé che si chiama immagine. Esiste per questo, no? A lei va la parte pulita del gioco, i soldi, che saprà trasformare in una brillante opportunità da rilanciare sul tavolo della vita, la sua.

Gli inizi, come una qualsiasi

E, come sempre accade in questi casi, tutto era iniziato in un modo qualsiasi, giusto prologo di una vita qualsiasi, a Cremona. Vedi le sue foto da ragazzina e ti accorgi che non c’è niente, oltre l’infanzia. Ed è un bene. Una bambina come tante e, se volgiamo metterla nella prospettiva amata da Chiara, non bellissima. Graziosa e banale, viene da dire. Da adolescente mai la noteresti tra le tante. Ancora una volta, graziosa e banale come nelle foto da bambina. Nessun regista l’avrebbe scelta in un casting. Ma presto la regia sarebbe passata lei, e lei sarebbe diventata l’autrice della sua stessa vita.

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Chiara Ferragni, Gli inizi, come una qualsiasi – (Credit Instagram) – grantennistoscana.it

La grande Milano è vicina, inevitabile come un destino. Ed ecco che la bambina qualsiasi, la ragazzina qualsiasi diventa Chiara Ferragni. Ma la cosa straordinaria è che non si trasforma, rimane sé stessa. Bellina e banale: voce, portamento, carisma e sguardo. Siamo sempre lì, potrebbe essere una normale bellezza di provincia che, al massimo, riesce a dare il volto a qualche pubblicità locale: un salone di bellezza, una discoteca, una pizzeria. Dopo si trova un impiego qualsiasi, si sposa e amen. E invece no, in dieci anni Chiara focalizza la sua strategia del nulla e rende concreto l’effimero. Concreto per lei. Andy Wharol l’avrebbe adorata.

Un successo dopo l’altro

Le note biografiche di Chiara si fanno più fitte quando riepilogano gli ultimi passaggi di un successo senza freni, che la vede imprenditrice, blogger, designer e modella. È amministratrice delegata e fondatrice di TBS Crew srl e Chiara Ferragni Brand. Sa anche stare al suo posto nei posti che contano, Chiara: da poco più di due anni fa parte del consiglio di amministrazione Gruppo Tod’s.

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Chiara Ferragni: un successo dietro l’altro – (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

Ecco, ora Chiara Ferragni è capace di uscire da un briefing con attempati manager e, un’ora dopo, mostrarsi nuda su Instagram. Ha preso il mondo per il suo verso e ora ne mostra la testa come un trofeo. Chiara può fare quello che vuole, possiede la formula. E tutto questo è accaduto metà per caso metà per bravura. Perchè l’intelligenza non le manca e certo ha saputo trarre il massimo da ogni spremitura. E’ possibile che il vero talento sia questo, che rimane nascosto: tirarsi su le maniche e fare il modo che l’altra Chiara, quella pubblica, destinata alla banalità fino all’ultimo giorno della sua vita, non sembri tale. Se non è talento questo dite cosa è.

Se l’invidia rimane

Ma forse chi gioca a lucrare con l’invida altrui, ed è così brava da riuscirci per un decennio non deve essere immune, lei stessa, dalla puntura dolorosissima di osservare gli altri e credere di non esserne all’altezza. Chi invidia Chiara? Difficile fare ipotesi, perchè la sua vita, così redditizia e manifesta in realtà è nascosta come il vuoto che non si mostra, un vuoto invisibile. Ma forse un indizio si è mostrato con l’incidente su Instagram, pochi giorni fa, quando una ragazzina 11enne ha visto le foto di lei, Chiara, bianca, fragile e seminuda. Chiara la milionaria, l’amministratrice delegata che si fa un selfie come una 15 enne qualsiasi, quasi a ricordarci di come era ed è rimasta banale, nonostante tutto.

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Chiara Ferragni non è riuscita a tacere – (Credit Instagram) – grantennistoscana.it

L’ha vista e invece di starsene lì, adorante e, punta dall’invida, correre a spogliarsi anche lei ha scritto, semplice semplice, che sì, era schifata. Alla ragazzina sono toccati in sorte i famosi 15 minuti di notorietà, direbbe Wharol, perchè Chiara ha sentito lo spillo e proprio non c’è l’ha fatta a tacere. E’ tornata ad essere la ragazza anonima di Cremona. Ed ha replicato, banalmente, tentando di dare a quel mostrarsi nuda un significato educativo e ribelle, con il risultato di apparire vuota e ipocrita. Sì, perché ha parlato di libertà e dell’importanza di “non sentirsi inadeguate“. Ecco il problema di Chiara allora, nonostante tutto: la sensazione d’inadeguatezza, nonostante il successo, il clamore ed il denaro che ne deriva. E allora comprendi che l’invidia c’è, e rimane, ma è la sua invidia. Non quella degli altri.

Chiara parla, Giulia deve tacere

L’invida puerile di Chiara, un’invidia degna dell’11enne qualsiasi che fu, la comprendi quando Instagram chiude la pagina di Giulia, la ragazzina che le ha fatto la morale. Chiara, la moglie di Fedez che parlava della libertà e della libertà di esprimersi sottintesa a quella decisione di spogliarsi nulla dice sulla libertà di una ragazzina far conoscere, educatamente, cosa pensa mondo e di quello che vede, compresa una milionaria seminuda che si fa un selfie. La libertà, per Giulia, di dire quali sono le cose che non ama. Ecco, il problema è che Giulia, ad 11 anni, anche se per pochi giorni, è stata più famosa di quanto lo era stata alla sua età una ragazzina di Cremona. Il problema di Giulia è aver detto quello che pensava, senza fare la scema confidando nelle abitudini di un pubblico vuoto e adorante.

Non dice una parola, Chiara, perchè a Giulia venga riconsegnata la sua pagina ed i cinque anni di ricordi che quella pagina, ora per lei inaccessibile, custodisce. Immagini di una vita normale, non quella di un pavone che ha l’indecenza di fare la morale, dopo aver cercato consensi sul nulla. E se  ora ricorda ora se stessa bambina non è perché pensa a Giulia, no. E’ solo per uscirne sconfitta ed invidiare il mondo, come allora.

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