Il panino d’oro di Carlo Cracco scatena le polemiche, il web si scontra e lui non risponde

Carlo Cracco posta su Instagram la foto di una delle sue ultime creazioni e il web si scatena. Lui, dal canto suo, tace.

Haters gonna hate, nulla di nuovo sotto il sole. Carlo Cracco pubblica sul proprio profilo Instagram la foto di un panino allo zafferano Oro Rosso, caviale di senape e oro (sic) e il web si scatena. Centinaia i commenti indignati sotto la foto postata dal cuoco ex volto noto di MasterChef, capace di ottenere nel corso della sua pluridecennale carriera ben 5 stelle Michelin.

Polemiche per il panino d'oro di Cracco
Il panino della discordia postato sul profilo di Carlo Cracco – Screenshot IG @carlocracco

Tra chi chiede il costo del panino, chi si lamenta del fatto che c’è gente che non arriva a fine mese (riteniamo non per colpa di Cracco) e chi fa ben più gradevole ironia, il web si scatena ai margini della foto postata nel profilo dello chef di Creazzo (che su Instagram è seguito da oltre 850k follower). Ma prima di venire alla polemica, parliamo un po’ dei precedenti culinari legati all’oro.

Gualtiero Marchesi e il risotto oro e zafferano, simbolo degli anni ’80

Abbandoniamo per un attimo la polemica e andiamo indietro nel tempo. Tuffiamoci negli anni ’80. Sono anni che vedono un cambio di paradigma a livello italiano ed internazionale: è la fine degli anni di piombo, con un ripiegamento sul privato che va di pari passo con il boom delle televisioni private in Italia; e sono gli ultimi anni di vita del blocco sovietico, mentre negli Stati Uniti sono gli anni del reaganismo. E se negli States emerge la figura degli Yuppies (giovani professionisti rampanti fieramente capitalisti) in Italia emergono i socialisti, che regaleranno al Paese il cosiddetto “sorpasso”: grazie a trick statistici e alle politiche di indebitamento pubblico (che paghiamo tutt’oggi), l’Italia si impone come sesta nazione più ricca al mondo.

Nel Bel Paese insomma si sta bene, o quantomeno ci si illude di ciò, e lo si vede anche nei dettagli. Tra questi dettagli non possiamo non citare un piatto ideato da quello che è stato probabilmente lo chef italiano più noto al mondo, Gualtiero Marchesi: il risotto oro e zafferano. Un piatto nato quasi per caso, nel 1981, quando un cliente del ristorante dello chef meneghino gli chiede di pensare un piatto che preveda l’uso delle foglie d’oro 24 carati per decorazioni che produce nella sua fabbrica: vuole fare una sorpresa allo zio e il Maestro Marchesi decide infine di adagiare la foglia d’oro su un risotto allo zafferano già presente nel menù del ristorante dello chef.

gualtiero marchesi riso zafferano e oro
Gualtiero Marchesi fu il precursore dell’utilizzo dell’oro sul cibo – (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

Se questa è la genesi del piatto, la sua definitiva affermazione avviene nel 1985, quando il fotografo di food Riccardo Marcialis contatta Gualtiero Marchesi per un servizio sul giallo e sull’oro in cucina: in quell’occasione lo chef riesuma il piatto, che si impone definitivamente, entrando nella carta del suo ristorante. Non esistono i food blogger, non esiste Instagram (internet, a dire il vero, è poco più di un esperimento) e il benessere non rappresenta motivo di stigma, negli anni degli yuppies e dei socialisti.

Carlo Cracco e l’incontro con Gualtiero Marchesi

Rimaniamo nel 1985 e raccontiamo un incontro importante per la cucina italiana: un ventenne Carlo Cracco va a cena da Gualtiero Marchesi e, grazie alla sorella, ha il coraggio di proporsi come allievo.

Come raccontato da Cracco in un’intervista all’indomani della scomparsa del Maestro (avvenuta nel 2017): “Marchesi alla fine venne a salutarci, io ero emozionato. Avevo 20 anni e lui trenta in più. Gli dissi che avevo seguito la lezione da Altopalato e lui mi chiese chi fosse quella che mi accompagnava. Gli risposi “mia sorella”. Ma non arrivavo al sodo, così Annalisa prese in mano la situazione: “Pago io, lui non lavora ancora e non ha nemmeno il coraggio di dirle che vorrebbe lavorare da lei”. Rispose con due parole: “Vedremo, scrivimi”. Gli scrissi tre o quattro volte arrivando a dirgli che avrei lavorato anche gratis pur di entrare in Bonvesin de la Riva. Alla fine ci riuscii. Sostenni uno stage di sei mesi e poi venni assunto”.

Cracco e Marchesi, la storia dell'incontro
Carlo Cracco è stato allievo del grandissimo Gualtiero Marchesi – (Foto Instagram e Ansa) – grantennistoscana.it

Cracco diviene così allievo di Marchesi, forse il più famoso. Ed il Maestro si lega a lui, nonostante il gap anagrafico, tanto da festeggiare il proprio 80esimo compleanno nel ristorante di Cracco – come raccontato in un’intervista del 2014 al Giornale.

Carlo Cracco e il panino allo zafferano Oro Rosso, caviale di senape e oro: è pioggia di polemiche

Andando a vedere il background, quindi, il panino proposto al Cafe Cracco in Galleria in occasione dell’Aperitivo Festival (manifestazione andata a scena a Milano dal 26 al 28 maggio) sembra semplicemente un tentativo di Cracco di raccogliere l’eredità del suo maestro, riproponendo l’oro in cucina in salsa postmoderna.

Ma siamo nel 2023. Esiste Instagram, il benessere è oggi motivo di stigma (soprattutto quando il lusso è legato alla cucina: ricordate le polemiche per la pizza al Pata Negra proposto dal ristorante di Briatore?), il diritto di parola è divenuto quasi un dovere e gli hater haterano. E così il post pubblicato da Cracco è stato preso d’assalto dai commentatori.

Il post su Instagram di Carlo Cracco sul panino contestato
Il panino della discordia postato su Instagram – Screenshot IG @carlocracco – GranTennisToscana.it
C’è chi scrive (con tanto di faccina con lacrima): “E dire che c’è gente che fa i salti mortali per arrivare a fine mese”. Mentre c’è chi preferisce affidarsi alla (sempre più apprezzabile) ironia:  “Una bella fetta di smeraldi tagliata sottile sottile e vedi che ti mangi!” – “E io che pensavo fosse un Ferrero Rocher” (la somiglianza in effetti è notevole, ndr).
E c’è chi, ancora, se la prende perché Cracco ha di meglio da fare che rispondere ai commentatori e chiarire il prezzo del panino: “Però vedete una cosa?? Mi inc***o, perché chi fa il suo lavoro dovrebbe essere umile e rispondere a chi gli chiede il prezzo per un piatto del c***o con una patina dotata di sopra”.

Panino allo zafferano Oro Rosso, caviale di senape e oro: quanto costa?

Abbiamo quindi provato a fare una ricerca e non siamo riusciti a trovare il prezzo del panino della discordia. Viceversa, abbiamo trovato il prezzo dei prodotti normalmente offerti da Carlo Cracco presso il suo bistrot in Galleria a Milano (luogo tra i più centrali immaginabili nella città meneghina): si va dai 26 euro per una classica cotoletta alla milanese, ai 28 euro di un club sandwich, ai 16 euro di una pasta e fagioli tradizionale. Nel caso specifico, del panino zafferano Oro Rosso, caviale di senape e oro bisogna considerare il costo in sé delle varie componenti: il costo dello zafferano è notoriamente elevatissimo (per quanto se ne usi ben poco per la singola preparazione, parliamo di decine di migliaia di euro al kg) e il caviale di senape costa una cinquantina di euro al kg.
Sicuramente non sarà stato un panino cheap. Ma cosa ci si aspetta, andando a mangiare nel bistrot di uno chef stellato?
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