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Lorenzo Musetti, è maledizione “Finale”: il digiuno continua e l’attesa rischia di diventare condanna

Lorenzo Musetti si è fermato ancora una volta in semifinale, per il tennista il 2023 sembra essere maledetto: ancora nessuna vittoria.

Il 2019 è stato l’anno della svolta per il tennis italiano. Proprio in quell’anno un nostro rappresentante, Fabio Fognini, si è aggiudicato un Masters 1000 (Quello di Monte Carlo) dopo decenni di digiuno ed ha ottenuto l’accesso nella top 10 mondiale. Si è trattato di un risultato storico, visto che è stato il secondo italiano dopo Panatta (ci era riuscito nel 1976) ad aggiudicarsi un Masters 1000, ed il primo ad entrare nei primi dieci dopo più di 40 anni.

Per Musetti il 2023 è stato “Maledetto”: il tennista non è ancora riuscito a raggiungere una finale – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Se quel risultato è stato il massimo per Fognini, la sua vittoria è stata solo l’inizio delle affermazioni importanti da parte di talenti del nostro tennis. Appena un anno dopo, infatti, Matteo Berrettini ha cominciato ad imporsi nel circuito internazionale ai massimi livelli e nel 2020 lo ha sostituito alla numero 10 del Ranking Atp. Il 2021 è stato poi l’anno della sua definitiva consacrazione, con il raggiungimento della finale di Wimbledon e l’approdo al sesto posto della classifica generale.

Nel frattempo altri due giovani talenti si sono affacciati, stiamo parlando ovviamente di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. L’altoatesino è oggi il numero uno del nostro tennis, il terzo italiano ad aver vinto un Masters 1000 ed il numero 7 della classifica mondiale. Musetti ha invece faticato maggiormente a salire di livello, raggiungendo solo quest’anno la top 20 e vincendo i primi tornei Atp solamente nel 2022.

Il crescendo di prestazioni dello scorso anno, con una vittoria di grande classe e determinazione sul fenomeno iberico Carlos Alcaraz nella finale di Amburgo, aveva fatto sperare che si fosse definitivamente sbloccato e che questo potesse essere l’anno della sua definitiva consacrazione. Purtroppo però per il momento così non è stato.

Un 2023 senza squilli per Lorenzo Musetti

Il 21enne di  Carrara ha iniziato l’anno con buoni propositi e buoni auspici. Tutti gli appassionati di tennis del nostro Paese speravano di vederlo alzare qualche altro trofeo, ma soprattutto di vederlo giocare scontri di altissimo livello con i top mondiali. Il 2023 comincia però sotto tono con una sconfitta al primo turno all’Open di Australia (primo slam di stagione).

C’erano grandi aspettative per il 2023 di Musetti, purtroppo per il momento disattese – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Non va meglio nei mesi successivi: uscito ai quarti a Marrakech, non va oltre i quarti anche a  Monte Carlo ( comunque miglior risultato di carriera in un Masters 1000), esce in semifinale a Barcellona e agli ottavi al Roland Garros. A giugno diventa il settimo italiano a raggiungere la top 15 mondiale dal 1973 (anno in cui è stato introdotto il ranking Atp). A Wimbledon non è riuscito ad andare oltre i sedicesimi di finale e nei due Masters 1000 americani (Toronto e Cincinnati) è stato eliminato per due volte di fila da Medvedev, in Canada agli ottavi e negli USA al secondo turno. Peggio è andata agli US Open, dove è uscito addirittura al primo turno.

Atp Chengdu: Musetti non va oltre la semifinale

Dopo l’eliminazione al primo turno dagli US Open, lo stesso Musetti ha dichiarato di non sentirsi ancora in grado di poter gareggiare allo stesso livello con i primi al mondo. Il 21enne di Carrara in questo 2023 si è reso conto che gli manca ancora qualcosa per poter essere protagonista nei tornei più importanti ed è intenzionato a lavorare duramente per colmare il gap.

L’Atp 250 di Chengdu sembrava l’occasione giusta per rifarsi, ma Safiulin è stato più forte – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

In questi giorni Lorenzo è stato protagonista al torneo Atp 250 di Chengdu, giungendo sino alla semifinale. Al penultimo appuntamento del torneo si è trovato di fronte Safiullin (adesso numero 41) e tutti pensavano che l’incontro potesse volgere in suo favore facilmente. Invece il russo ha avuto la meglio con 6-3, 6-4 rifilato in appena un’ora e mezza di gioco.

Come spesso capitatogli in questa stagione, Musetti è sembrato fuori forma e privo della giusta concentrazione per lunghi tratti della partita, dunque spesso costretto a subire il ritmo dell’avversario e giocare sulla difensiva. Lorenzo è sembrato in difficoltà quando doveva servire la seconda e non è mai riuscito ad ottenere una palla break in risposta.

Per come si è svolto l’incontro, il numero 2 del nostro tennis non ha mai avuto una chance di vincere la partita e di giungere alla finale. Per lui si tratta di una lunga assenza, visto che l’ultima l’ha giocata a Napoli il 23 ottobre dello scorso anno.

Quale futuro per il numero 2 del tennis italiano?

L’assenza di finali in questo 2023 deve fare preoccupare? Di sicuro Musetti non ha mostrato la crescita che tutti ci saremmo aspettati, ma la stagione non è andata in modo del tutto negativo. Il tennista ha ottenuto il miglior risultato in carriera in un Masters 1000 ed ha anche giocato partite di grande livello. Gli è mancata continuità e determinazione in alcune occasioni, ma stiamo pur sempre parlando di un ragazzo di appena 21 anni.

Se è vero che deve ancora fare dei passi avanti, Musetti rimane pur sempre un 21enne: il futuro è dalla sua – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Lorenzo ha ampi margini di miglioramento ed un talento che se messo a frutto può portarlo in alto. Nella prossima stagione dovrà migliorare la sua tenuta fisica nelle partite più lunghe e continuare a lavorare sui terreni come il cemento e l’erba in cui ha maggiori difficoltà rispetto alla terra rossa. Non è da escludere, dunque, che se riuscirà a mettere a frutto gli insegnamenti di questa stagione il prossimo anno potremo vederlo in top 10 e vittorioso in tornei importanti.

Non va dimenticato che in questi anni ha fatto registrare diversi record di precocità e che un grande talento come Berrettini ha raggiunto la top ten solo a 24 anni e la prima finale slam (e finora unica) a 25. Troppo spesso si mettono a paragone i risultati di Musetti con quelli di Sinner, dimenticando che l’altoatesino è un’eccezione e non la regola.

Fabio Scapellato

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