Pensione, andarci più tardi fa bene alla salute: studio dai risultati sorprendenti

Se non vedi l’ora di andare in pensione, in realtà questa ricerca ti stupirà: più tardi vai, più resti in salute. Ecco i risultati

Dopo tanti anni di lavoro, tutti sognano il momento in cui possono ritornare padroni del proprio tempo e farne ciò che desiderano. La pensione è uno dei traguardi più ambiti, soprattutto da una certa età in poi: finalmente, dopo anni di lavoro, ci si può dedicare a ciò e a chi si ama di più senza limiti o costrizioni. In realtà, però, una ricerca ha dimostrato che più tardi ci si va, più si guadagna salute: ecco cosa si è scoperto.

Pensione: andare tardi fa bene
Se vai tardi in pensione, la tua salute ringrazia (grantennistoscana.it)

Per quanto tutti sognino di riuscire a trovare una scorciatoia per andare in pensione il prima possibile, soprattutto quando l’età inizia ad avanzare ma il numero di anni di lavoro non è sufficiente per la legge, in realtà la scienza sta dimostrando che più si lavora, meglio si sta. Ecco i risultati di questo studio strabiliante: cambierà completamente il tuo punto di vista.

Pensione: più tardi ci vai, meglio stai

Secondo lo studio pubblicato su Cdc preventing chronic disease nel 2015, eseguito su un campione di 83mila persone, il pensionamento tardivo combatte l’isolamento sociale e l’invecchiamento cognitivo. Esclusi i lavori usuranti, anche secondo la Società italiana di gerontologia e geriatria il pensionamento incide negativamente sulla salute, sebbene tutti pensino il contrario.

Pensione: lo studio dai risultati sorprendenti
Pensioni, più tardi ci vai e meglio è per la salute (grantennistoscana.it)

Secondo lo studio italiano, condiviso nel 64° congresso nazionale del 2019, nei primi due anni di pensione aumentano gli episodi cardiovascolari, la depressione e anche il ricorso a medici e a farmaci. L’Italia, in effetti, è il paese più anziano d’Europa e l’età media di 48 anni: qui, le persone sopra i 65 anni sono il 24% della popolazione. Questo dato tende a crescere e, nel 2050, potrebbe arrivare fino a 20 milioni.

Dati questi numeri, non si può non pensare alla spesa sociale: secondo una ricerca condotta da Ocse, gli italiani trascorrono circa 24 anni in pensione e la maggior parte di questi li vivono in buona salute. Tutto ciò, quindi, pone le basi per una proposta di aumentare gli anni lavorativi e ridurre quelli in cui si percepisce la pensione. Questo, infatti, gioverebbe sia alla salute degli anziani e sosterrebbe il contenimento della spesa sociale. Al momento, però, si tratta solo di proposte: più si andrà avanti, più i futuri governi dovranno fronteggiare anche questo tipo di problema.

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