Secondo un nuovo studio scientifico, basta scegliere l’alimentazione giusta per scongiurare malattie polmonari potenzialmente letali.
Le abitudini nutrizionali possono contribuire alla prevenzione delle malattie polmonari? E come? L’interrogativo sta destando un crescente interesse nel mondo scientifico, e ora un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine offre una convincente risposta. Ecco tutti i dettagli.
Alcuni precedenti studi avevano già suggerito che gli acidi grassi omega-3 potrebbero aiutare, in misura significativa, grazie alle loro note proprietà antinfiammatorie, a migliorare la salute dei polmoni. Ma finora nessuno aveva mai indagato a fondo su questa associazione. Ci ha pensato un’équipe di ricercatori che ha elaborato uno studio in due parti sul legame tra i livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue e funzione polmonare, e sulla sua evoluzione nel tempo.
Un alleato formidabile contro le malattie polmonari
Secondo il nuovo studio in questione, sostenuto dal National Institutes of Health americano, bisogna puntare su un unico cibo per assicurare ai nostri polmoni un elisir di lunga vita. Molti di voi rimarranno increduli, non avendo mai pensato che potesse essere così semplice prevenire gravi malattie polmonari, ma tant’è. Gli autori della ricerca pubblicata sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine hanno appurato che gli alimenti omega-3 possono essere la soluzione per prevenire le malattie polmonari croniche.
Dalla ricerca è emerso in particolare che i soggetti che presentavano livelli più elevati di omega-3 mostravano un declino polmonare più lento. “Stiamo voltando pagina nella ricerca nutrizionale e dimostrando come la nutrizione di precisione possa essere utilizzata nel trattamento e nella prevenzione delle malattie polmonari”, ha spiegato la dietologa Bonnie K. Patchen. “Questo rivela che in futuro potrebbero esserci linee guida dietetiche più personalizzate, specialmente per le persone a rischio di malattie polmonari croniche”.
Tra alcuni degli alimenti su cui dovremmo puntare in questo senso ci sono i pesci grassi, come il salmone, le aringhe o le sardine. Anche l’olio di semi di lino e i semi di chia possono assicurare importanti quantità di omega-3. Ma entriamo nei dettagli di questo importante studio.
L’esperimento che segna una svolta nella prevenzione delle malattie polmonari
Nella prima parte della loro analisi, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale longitudinale che ha coinvolto 15.063 americani. I partecipanti, con un’età media di 56 anni, e per il 55% di sesso femminile, erano soggetti generalmente in buona salute all’inizio del monitoraggio, e la maggior parte di loro non presentava alcuna evidenza di malattia polmonare cronica.
Lo studio longitudinale, su un arco temporale di 20 anni, ha mostrato che livelli più elevati di acidi grassi omega-3 nel sangue risultano associati a un tasso ridotto di declino della funzione polmonare. In particolare, i ricercatori hanno osservato le associazioni più forti per l’acido docosaesaenoico (DHA), un acido grasso omega-3 presente in percentuali importanti nei pesci grassi come il salmone, il tonno e le sardine e disponibile anche sotto forma di integratore alimentare.
Nella seconda parte dell’analisi, invece, i ricercatori hanno analizzato i dati genetici di un ampio studio su pazienti europei (con oltre 500.000 partecipanti) della Biobanca del Regno Unito, puntando in particolare l’attenzione su alcuni marcatori genetici nel sangue come misura indiretta o “proxy” per i livelli di acidi grassi omega-3 nella dieta alimentare. Il tutto per far luce sulla loro correlazione con la salute dei polmoni. I risultati hanno mostrato chiaramente che livelli più elevati di acidi grassi omega-3, compreso il DHA, risultano associati a una migliore funzionalità polmonare.
“Sappiamo molto sul ruolo della dieta nel cancro e nelle malattie cardiovascolari, ma il ruolo della dieta nelle malattie polmonari croniche è molto poco studiato”, ha spiegato in una nota la coordinatrice dello studio Patricia A. Cassano. L’idea di fondo dello studio, rimarcano i ricercatori, è che “l’infiammazione contribuisce al declino della funzione polmonare e allo sviluppo della broncopneumopatia cronica ostruttiva“.
I semi di lino come barriera protettiva dei polmoni
Un altro studio condotto sui topi da un gruppo di ricercatori coordinato da Melpo Christofidou-Solomidou, del dipartimento di medicina dell’Università della Pennsylvania (Filadelfia, Usa), e pubblicato su Cancer Biology anche Therapy, ha aperto un’altra interessante prospettiva. I semi di lino, ricchi di Omega 3 e di antiossidanti, potrebbero essere particolarmente utili per aumentare l’efficacia delle terapie basate su trattamenti con raggi X al torace. Secondo i ricercatori, assumere questi semi prima del trattamento assicura una maggiore resistenza dei tessuti polmonari alle radiazioni.
I ricercatori che hanno curato lo studio in questione sottolineano tuttavia che i semi di lino esercitano un’azione protettiva solo sui tessuti sani del polmone. Dopo aver iniettate cellule di tumore polmonare nei topi, infatti, si è appurato l’assunzione del supplemento non ha risparmiato le cavie dall’effetto dei raggi X.