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Curiosità

Sensazione di cadere mentre si dorme, a cosa è dovuta? C’è una spiegazione scientifica

Quante volte vi è capitato di svegliarvi di soprassalto a causa della sensazione di cadere nel vuoto? C’è una spiegazione scientifica

A chi non è mai capitato di svegliarsi di soprassalto, durante la notte, a causa della sensazione di cadere nel vuoto? È un fenomeno alquanto comune, infatti, si stima che circa il 70 per cento delle persone l’abbia provata. Avviene durante il sonno e si tratta di una manifestazione benigna e fisiologica.

Sensazione di cadere nel vuoto nella fase di addormentamento – grantennistoscana.it

Questa sensazione viene chiamata spasmo ipnico ed è determinata da una contrazione involontaria, e benigna, dei muscoli del corpo. È un fenomeno sporadico e privo di risvolti patologici, che si verifica in tutte le età. Nessuno sa chiaramente spiegare il motivo per cui accade, tuttavia ci sono delle ipotesi scientifiche che tentano di dare una spiegazione.

Cadere nel vuoto mentre si dorme: a cosa è dovuto?

La sensazione di cadere nel vuoto, come abbiamo già detto, viene chiamata spasmo ipnico e, scientificamente, viene descritta come una contrazioni involontaria dei muscoli di tutto il corpo, specialmente di braccia e gambe. Può interferire con il nostro sonno durante la fase di addormentamento e si presenta nei periodi di maggiore stress, ansia o quando si consuma molta caffeina.

Lo spasmo ipnico si presenta nei momenti di maggiore stress e consumo di caffeina – grantennistoscana.it

Lo spasmo ipnico è conosciuto anche con il nome di mioclono, che deriva dal greco mios, muscolo e klonos, scossa. È una manifestazione benigna, un atto riflesso che non richiede particolari cure o trattamenti, se non la diminuzione del consumo di sostante stimolati. Inoltre, può essere causato anche da una cattiva qualità del sonno, da un allenamento intenso prima di andare a dormire e dall’affaticamento generale.

Avviene con maggiore frequenza nella fase iniziale del sonno, non appena ci si addormenta, quando l’organismo si rilassa. Nei Paesi anglofoni, viene definito sleep start, ovvero inizio del sonno. In questa fase non ci troviamo nel sonno profondo, ma in uno stato leggero, quindi può venire facilmente disturbato dallo spasmo ipnico, provocando un improvviso e temporaneo risveglio. È una fase della durata di circa un’ora o un’ora e mezza, ed è considerata non REM (non Rapid Eye Movement), proprio perché gli occhi rimangono immobili. Inoltre, si presenta un rallentamento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria.

Le cause dello spasmo ipnico o mioclono

La scienza non è ancora riuscita a fornire certezze sulle cause di questo fenomeno, ma sono stati effettuati studi riguardanti il sistema nervoso. Le ricerche hanno rivelato un collegamento con un’area del cervello, chiamata sottocorticale. Codesta controlla la trasmissione dell’impulso nervoso alle fibre nervose che gestiscono i movimenti lungo la colonna vertebrale.

Gli scienziati hanno condotto studi legati al sistema nervoso – grantennistoscana.it

Secondo la scienza, l’area sottocorticale, genera degli impulsi nervosi non volontari, da cui si originano gli spasmi muscolari. Il momento più favorevole per questi movimento è la fase tra veglia e sonno, perché il cervello rimane in uno stato di allerta, ma non riesce ad innescare i meccanismi di rilassamento comuni della fase di pre-addormentamento.

Nella maggior parte dei casi, lo spasmo ipnico, non causa nessuna problema, poiché non disturba realmente il sonno, tuttavia, quando diventa molto frequente, può alterare la fase di addormentamento e il riposo. Dunque, può provocare un vero e proprio disturbo del sonno, che comporta ansia, stanchezza e può sfociare in depressione.

In questo caso, quando diventa un ostacolo, è possibile seguire degli accorgimenti per prevenire gli spasmi ipnici. Tra questi troviamo:

  • praticare attività rilassanti nelle ore che precedono il sonno. Si può pensare ad intraprendere sessioni di yoga, meditazione e tecniche di rilassamento, per favorire la distensione neuro-muscolare;
  • limitare il consumo di sostante eccitanti come la caffeina e la teina;
  • evitare di ridurre le ore di sonno, poiché la privazione di esso è tra le cause principali del fenomeno;
  • dormire in una posizione comoda, utilizzando un buon materasso, per rilassare fisiologicamente la colonna vertebrale, alleviando contratture muscolari da stress e allenamento.

Affidarsi ad una sana routine, impostando un orario da rispettare, in cui andare a dormire, è fondamentale. Migliora il nostro equilibrio e la qualità del riposo. Se anche cambiando le vostre abitudini, il problema persiste, esistono dei prodotti da banco che possono aiutare, come integratori di origine naturale. Farsi consigliare dal farmacista o dal proprio medico è la scelta più giusta per trovare il rimedio adatto al vostro organismo.

Caterina Fagiani

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