Ad ormai poche ore dal ritorno in campo per un match ufficiale dopo la sospensione di tre mesi, il campione è oggetto di una nuova rivelazione
Tutto quello che si era detto sull’incredibile entusiasmo che lo avrebbe circondato appena messo piede nello splendido impianto del Foro Italico, è diventato realtà lunedì 5 maggio quando, impegnato in una programmata sessione di allenamento col tennista ceco Jiri Lehecka, Jannik Sinner ha alzato gli occhi verso gli spalti. Contando fino a 5000 spettatori presenti ‘solamente’ per vederlo scambiare, ad un ritmo nemmeno troppo sostenuto, col suo collega coetaneo.

La squalifica di tre mesi concordata dal campione con l’irriducibile WADA, che aveva perfino chiesto uno stop che sarebbe potuto arrivare a 24 mesi, ha avvicinato ancor più i tifosi italiani al fuoriclasse di San Candido. Il fatto che poi il periodo di fermo si concludesse proprio poco prima degli Internazionali di Roma ha reso l’atmosfera intorno a lui ancor più calda, se mai fosse stato possibile. L’infortunio all’anca che costrinse l’allora numero due del mondo a dare forfait alla kermesse della Capitale ha creato un clima di grande attesa durato 12 mesi. Ora Jannik c’è. E nessuno vuole perdersi nemmeno uno scambio del tennista.
Ora Sinner c’è, ma secondo un ex grande tennista americano, avrebbe dovuto esserci anche prima. Le parole rilasciate da Brad Gilbert, stimato allenatore dopo un’onorevole carriera da giocatore, hanno rianimato il dibattito sulla correttezza della pena sportiva inflitta all’azzurro.
Gilbert a sorpresa su Sinner: l’americano sta con Jannik
Nelle parole riportate da ‘Il Corriere dello Sport‘ e rilasciate dall’ex coach di Andre Agassi, Andy Roddick, Andy Murray e Coco Gauff nel corso del settimo ‘Simposio Internazionale‘ al Foro Italico, si evince come Gilbert si sia fatto un’idea ben precisa sull’innocenza del leader del ranking mondiale a proposito della vicenda Clostebol.

“Fino all’Australian Open Sinner ha dominato. Nell’ultimo anno e mezzo non ha praticamente mai perso prima di una semifinale. Per quanto mi riguarda non avrebbe dovuto saltare neanche un torneo. Il torneo di Roma gli servirà per arrivare al massimo della condizione al Roland Garros. Dico questo perché, per quanto si possa essere allenato, non è possibile ricreare le dinamiche della partita. Serve giocarle. Fare bene qui, dopo aver saltato il torneo per infortunio lo scorso anno, sarebbe importante“, ha dichiarato l’ex numero quattro del ranking.