Il tennista romano, ritiratosi da Madrid dopo il primo set perso con Draper al primo turno, incassa la critica del giornalista: parole che fanno riflettere
Ci risiamo. Era un po’ che Matteo Berrettini non faceva parlare di sé per uno dei tanti problemi fisici che, soprattutto nel 2023, lo hanno condizionato al punto tale da dover riporre la racchetta nell’armadio per oltre 6 mesi, compromettendo anche parte della stagione successiva.
Dopo il rientro in campo a Phoenix nel marzo dello scorso anno da numero 154 del tennis mondiale, il romano è stato protagonista di una lenta ma costante risalita (agevolata anche dalle vittorie in tre tornei di categoria 250) che gli ha consentito di affacciarsi al 2025 alle soglie di quella Top 30 necessaria per poter essere testa di serie nei maggiori tornei del circuito.
Pur dovendo fare i conti con qualche recidiva, emersa proprio alla vigilia di alcuni importanti appuntamenti a cui il finalista di Wimbledon 2021 non avrebbe mai voluto rinunciare (uno su tutti gli Internazionali d’Italia dello scorso maggio) il tennista ha giocato con buona continuità, trovando ovviamente le sue difficoltà in campo anche per il valore degli avversari, spesso di un certo lignaggio già nei primi turni a causa di una classifica poco lusinghiera.
Protagonista della vittoria in Coppa Davis dell’Italia nello scorso novembre, Matteo ha iniziato il 2025 alternando grandi imprese a cadute forse inaspettate, date le sempre alte aspettative nei suoi confronti. Quanto fatto vedere a Madrid finché il fisico lo ha sorretto, ha lasciato però qualche dubbio in seno agli attenti addetti ai lavori il cui compito è quello di verificare l’eventuale ritorno dle romano ai fasti del 2022. Quando raggiunse la sesta posizione nel ranking mondiale.
Monaco severo con Berrettini: ecco cosa manca ancora al tennista
Intervenuto a ‘TennisMania‘, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport, l’apprezzato giornalista Guido Monaco ha parlato della performance di Matteo in Spagna prima del ‘match a metà di secondo turno con Jack Draper, quello in cui è arrivato il ritiro per i non nuovi problemi agli addominali.
“Ad un certo punto ho avuto paura per Berrettini: con Giron aveva perso 2 volte su 2, evidentemente patisce il suo gioco. Dopo il problema però si è sciolto: se c’è un limite nel tennis di Berrettini è l’utilizzo a volte eccessivo della forza (che non sempre è così efficace) che oltretutto lo espone ad infortuni . Poi l’americano non ha più centrato il campo (e non si può star fermi 17-18 minuti tra un set e l’altro). Giocando più morbido ha trovato giocate che nei primi due set, quando era molto contratto, non trovava”, ha sentenziato il giornalista.
