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Cos’è la sepsi, la patologia che ha colpito Madonna: può colpire chiunque, scopriamo le cause e i sintomi

Dopo l’annuncio di Madonna in merito alla sospensione del suo tour per via di un improvviso ricovero, ecco cos’è che l’ha colpita: si chiama sepsi

Ha sconvolto tutti la comunicazione del ricovero urgente di Madonna che, proprio nel bel mezzo del suo Celebration Tour, ha dovuto fermarsi a causa di una malattia: a comunicarlo è stato l’account ufficiale del suo manager, Guy Oseary e oggi, dopo diversi giorni dall’annuncio, la pop star mondiale sembra essere sulla via della guarigione. Ciò che l’ha colpita è un’infezione batterica che si chiama sepsi: ecco di cosa si tratta e quali sono le cause e i sintomi.

Cos’è la sepsi, la patologia di Madonna (grantennistoscana.it)

Il Celebration Tour che Madonna ha dovuto interrompere a causa della sepsi è stato annunciato a gennaio 2023 e, per novembre, è previsto anche il suo arrivo in Italia, più precisamente al forum di Assago nelle date del 23 e del 25. Si tratta di una sorta di mega greatest hits di tutta la sua carriera, che ormai dura da più di quarant’anni: sono milioni i fan in tutto il mondo che non vedono l’ora di prendervi parte. La salute, si sa, può però giocare brutti scherzi ed è proprio quanto è accaduto a Madonna, che oggi sembra fuori pericolo. Ecco cosa l’ha colpita, perché le è successo e quali sono i sintomi.

Cos’è la sepsi

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la sepsi è una risposta infiammatoria eccessiva che il corpo mette in atto: questa è talmente esagerata da danneggiare i tessuti stessi del corpo, compromettendone la salute, il funzionamento e quindi mettendo il soggetto a rischio morte, se non immediatamente curato. Di fatto, si verifica un’infezione localizzata causata da alcuni microrganismi che, passando nel sangue, riescono ad infettare tutto l’organismo, dando vita a quella che si definisce infezione sistemica o generalizzata. A questo punto, il corpo reagisce a tale infezione dando però vita a una risposta infiammatoria esagerata, che coinvolge tutto l’organismo.

Sepsi, cosa succede nel corpo e in cosa consiste (grantennistoscana.it)

I principali sintomi della sepsi sono la febbre alta o molto bassa, quindi i brividi e i tremori associati a questi sbalzi di temperatura, con un notevole aumento del battito cardiaco e un respiro affannato ed accelerato. In alcuni casi, possono poi presentarsi anche i sintomi dello shock settico, quindi una sensazione di estrema debolezza, accompagnata da disorientamento e confusione, vomito e nausea nonché difficoltà respiratorie e poche urine.

Cosa si rischia quando si va in sepsi

Quando il corpo, di fronte a un’infezione che ha coinvolto tutto il corpo, risponde con una reazione così esagerata ciò che si rischia è che gli organi e i tessuti vengano irrimediabilmente danneggiati. Tale malfunzionamento può dare origine a uno shock settico, che consiste nel crollo totale della pressione sanguigna: di fatto, si può morire se il ricovero non è immediato.

Come intervenire in caso di sepsi

Nel caso di Madonna, che in queste ultime ore sembra star meglio, il farmaco che si può dire le abbia salvato la vita è il Narcan, un farmaco di sintesi antagonista degli stupefacenti e quindi spesso usato nelle overdose per bloccare l’azione degli oppioidi. L’artista sembra sia stata rinvenuta nella sua casa di New York già priva di sensi, per cui la sepsi era già avanzata: le autorità sanitarie hanno parlato di uno shock settico acuto. In generale, il trattamento della sepsi varia a seconda dell’infezione che l’ha scatenata, degli organi coinvolti e della gravità dei danni: fondamentale è però il ricovero in ospedale.

Come intervenire in caso di sepsi: il ricovero e le cure (grantennistoscana.it)

Quando si entra in ospedale con una diagnosi di sepsi, il personale sanitario procede con la somministrazione di antibiotici, ossigeno se i livelli risultano bassi e liquidi per via endovenosa. Nel caso di emergenza, quindi in terapia intensiva e nei casi più gravi come quello di Madonna, mentre si cura l’infezione vengono sostenute anche le funzioni vitali dell’organismo come la circolazione sanguigna: il tasso di mortalità, in queste situazioni, è però alto poiché si attesta su 4 casi ogni 10 pazienti.

Fondamentale è però la terapia antibiotica, solitamente somministrata mediante la flebo: l’ideale sarebbe che iniziasse entro un’ora dalla diagnosi di sepsi, così che si riduca la possibilità di complicazioni. A volte, però, nell’attesa dei risultati dell’emocoltura mediante la quale i medici stabiliscono il tipo di batteri che ha causato l’infezione, vengono somministrati antibiotici ad ampio spettro, per poi procedere con altri più specifici quando si sa precisamente qual è il batterio responsabile dell’infezione.

Febbre, debolezza e gli altri sintomi della sepsi: riconoscili subito (grantennostoscana.it)

Vengono poi somministrati, quando ce n’è bisogno, anche corticosteroidi e insulina; se necessario vengono eseguite trasfusioni di sangue e viene adoperata la dialisi, cioè la depurazione del sangue.

E se la sepsi è causata da un virus?

In alcuni casi, la sepsi può essere determinata anche da un’infezione virale: in questo caso, gli antibiotici non servono poiché questi farmaci non sono efficaci contro i virus. Di fatto, però, vengono comunque somministrati poiché da un lato non è utile aspettare e, dall’altro, non esiste una terapia antivirale adeguata: bisogna aspettare che il sistema immunitario reagisca e combatta l’infezione.

Giulia Belotti

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