I primissimi sintomi di sclerosi multipla: spesso vengono ignorati e sottovalutati

La sclerosi multipla è una malattia insidiosa quanto subdola. Per questo è importante riconoscerla sin dalle primissime avvisaglie.

I primi segni di sclerosi multipla sono difficili da identificare. Ciò spiega come mai molte, troppe diagnosi siano tardive. Di recente, tuttavia, la ricerca ha concluso che i pazienti con sclerosi multipla hanno quasi il doppio delle probabilità di soffrire di malattie mentali negli anni precedenti l’insorgenza della malattia. Lo studio è stato divulgato dall’autorevole rivista Neurology. Vediamolo nei dettagli e scopriamo insieme in che modo può aiutarci a prevenire questo nemico invisibile.

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I primi segni di sclerosi multipla sono difficili da identificare, il che spiega come mai molte, troppe diagnosi siano tardive. (Grantennistoscana.it)

Più nello specifico, gli autori dello studio hanno concluso che alcune malattie psichiatriche comuni, come ansia e depressione, possono essere associate a una fase prodromica della sclerosi multipla, che precede immediatamente i classici sintomi della malattia. “Se siamo in grado di riconoscere la sclerosi multipla prima, il trattamento può iniziare prima“, ha spiegato Helen Tremlett, ricercatrice e coordinatrice dello studio. “Questo ha un enorme potenziale per rallentare il decorso della malattia e migliorare la qualità della vita delle persone“. Come si traduce tutto ciò nella nostra vita di tutti i giorni?

Le nuove armi contro la sclerosi multipla

Per giungere alle conclusioni di sopra, gli scienziati hanno valutato le cartelle cliniche di quasi settemila individui con sclerosi multipla residenti nella British Columbia, negli Stati Uniti. Si sono concentrati in particolare sul tasso di problemi di salute mentale come depressione, ansia e schizofrenia nei cinque anni precedenti l’insorgenza dei segni più noti della malattia. Grazie a queste informazioni, i risultati hanno rivelato che ai pazienti con sclerosi multipla (28%) sono state diagnosticate malattie mentali a un tasso quasi doppio rispetto alla popolazione generale (14,9%).

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Il virus di Epstein-Barr – che può causare febbre alta, forti dolori di pancia e stanchezza estrema – negli ultimi anni è stato collegato anche alla sclerosi multipla. (Grantennistoscana.it)

Secondo la rivista New Scientist, il virus di Epstein-Barr – che può causare febbre alta, forti dolori di pancia e stanchezza estrema – è collegato anche alla sclerosi multipla. Un nuovo studio ha mostrato gli effetti positivi di un vaccino nella lotta contro questo virus. “Per la maggior parte dei vaccini creati in precedenza, l’obiettivo principale è indurre anticorpi, in modo simile a come funziona il vaccino contro il Covid o l’influenza“, afferma Rajiv Khanna del Berghofer Medical Research Institute, in Australia.

Nel caso di questo nuovo vaccino, l’obiettivo è la produzione di anticorpi contro il virus. Nella sperimentazione sugli animali, il farmaco in questione ha sostanzialmente impedito la crescita di tumori legati al virus. Una novità, questa, che è motivo di grande speranza. Anche se siamo ancora lontani da una cura per la sclerosi multipla. Perché “non comprendiamo sufficientemente i meccanismi che causano e controllano la malattia“, conclude Paul Farrell dell’Imperial College di Londra.

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