“Mai fidarsi”: Roger Federer sbaglia clamorosamente e il raccattapalle ne fa le spese – VIDEO

La clip ha fatto il giro del web, strappando un sorriso ad appassionati e non. Il raccattapalle finisce malissimo, l’episodio è esilarante

Roger Federer perdeva già qualche colpo prima del ritiro, a farne le spese il povero raccattapalle che per l’occasione aveva deciso di immolarsi e prestarsi a un gioco di prestigio dell’ex tennista. Una specie di lancio del coltello, con la vittima innocente che cerca di ripararsi dalle palline schiantate a velocità impressionante su di lui. Si fida del carnefice, commettendo un clamoroso errore di valutazione.

Federer contro il raccattapalle: il video fa impazzire il web
Raccattapalle spacciato contro Roger Federer, il video è virale – grantennistoscana.it (fonte foto Instagram @rogerfederer)

Quando uno dei giocatori più forti della storia del tennis ti chiede di fare due scambi è difficile dire di no. È forse per questo che Gael Monfils ha deciso di posizionarsi tranquillo a fondo campo, schiena alla recinzione, e di farsi bombardare dallo svizzero. La caption premonitrice del video che ha fatto il giro del web svela in parte il finale: “Ricordati: non ti fidare mai delle abilità di Roger”.

Quello di torturare i propri colleghi dev’esser stato uno dei suoi passatempi nei mesi in cui meditava l’addio. Ora sta vivendo una nuova vita e non è raro vederlo apparire qua e là, ancora sui campi da gioco. L’amore viscerale che lo lega allo sport non gli permette di starne lontano, neanche oggi a quasi un anno dalla Laver Cup, dove salutò il pubblico per l’ultima volta.

Gael Monfils colpito proprio lì da Roger Federer: il video diventa virale

Starà ancora chiedendo scusa al collega, Gael Monfils, per l’incidente avvenuto durante un allenamento. Un gioco o forse una scommessa, non è dato sapere, sta di fatto che un paio di anni fa Roger Federer ha rischiato di ‘castrare’ il povero tennista francese. Nel video che continua a circolare tutt’ora lo vediamo appoggiato alla recinzione di fondo campo, in attesa di ‘fucilazione’.

Colpo basso di Federer, Monfils piegato dal dolore
Gael Monfils e Roger Federer in un match di qualche anno fa – grantennistoscana.it (fonte foto ANSA)

Dall’altra parte Roger racchetta e palline in canna. Poco dopo inizia il bombardamento, tutto sembra andare per il meglio fino a che la vittima viene colpita proprio lì dove fa più male, nelle parti intime. Si piega, soffre di un dolore atroce e lo svizzero se la ride a pochi metri da lui. La didascalia del video avverte: “Mai fidarsi di Roger Federer”. Si sarà forse dovuto vendicare di qualcosa?

Nessun retroscena è stato svelato, almeno finora; rimane solamente un episodio bizarro. E chissà se Monfils alla fine lo abbia perdonato, sono passati ormai due anni e nel frattempo Federer ha detto addio al tennis. Il ritiro al termine di un match di Laver Cup, è sceso in campo per l’ultima volta in coppia col rivale di sempre Rafa Nadal. Ha da poco festeggiato 42 anni e in un’intervista ha ripercorso le tappe di questi mesi lontano dal tour.

Federer fa 42 ma non dimentica il tennis: “Tornare a Wimbledon è stato difficile”

Una confessione fiume quella di Roger Federer che ha raccontato un anno complicato, per la prima volta lontano dal mondo del tennis. In tanti si sono radunati davanti lo store di Uniqlo a New York per incontrarlo, lì ha presentato la sua nuova collezione di moda, nata da una collaborazione con lo stilista Jonathan Anderson. Senza racchetta in mano è rilassato, non nasconde però di aver sofferto in più di qualche momento.

Federer torna a parlare del ritiro: "Sono contento sia andata così"
Roger Federer a New York per presentare la sua collezione di moda – grantennistoscana.it (fonte foto Instagram @rogerfederer)

L’ultimo atto in Laver Cup è stata la chiusura perfetta di una carriera straordinaria, non poteva chiedere epilogo migliore: “Ero felice di ritirarmi in realtà, mi sono sentito sollevato e sereno. Ero circondato dai miei rivali storici, poi c’era la mia famiglia e i miei amici. Ho capito di star bene e di non dover più seguire quello stimolo”. Poi il doppio ritorno in quello che è stato il suo tempio, il centrale di Wimbledon: “L’anno scorso sono andato per la celebrazione del centenario, è stato bello e doloroso perché non sapevo se sarei riuscito a giocarci di nuovo. Invece quest’anno è andata diversamente”.

La commissione del torneo ha infatti deciso di concedergli un tributo nell’ultima edizione, è stato accolto da una standing ovation sul palco reale: “Ero lì sugli spalti e mio padre mi chiede: ‘Non preferiresti scendere in campo invece che stare qui a guardare?’, io ho risposto sinceramente che ero contento di starmene lì come spettatore a godermi la partita”. Sono stati mesi anche dedicati alla famiglia che ha avuto modo di vedere sempre troppo poco per colpa di un’agenda fittissima.

 

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“Abbiamo iniziato a fare viaggi divertenti tutti insieme, come quello in Lesotho per la mia fondazione in Africa – ho portato i miei figli. Poi c’è stato il Met Gala, l’esperienza a bordo dell’Orient Express con i miei genitori. Cose che non avrei potuto fare da giocatore perché mi avrebbero portato via troppo tempo”, ha raccontato.

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