Pensioni: nel 2024 cambia tutto | Attenzione alla rivoluzione del Governo, le cifre

Cosa succederà alle pensioni nel corso del 2024? Tante le ipotesi allo studio, attenzione ai provvedimenti che potrebbero cambiare tutto

Che il tema delle pensioni sia uno dei più discussi degli ultimi mesi non è certo un mistero. Ma i tavoli di confronto cozzano con la disponibilità di risorse per poter prendere, in tal senso, provvedimenti che siano strutturali e duraturi. Questo sta spingendo il governo Meloni a valutare la possibilità di confermare, prorogandole, alcune misure di pensionamento attualmente in vigore ed eventualmente di introdurne di nuove o modificarne altre già in essere rimodulandole.

Pensioni cosa cambia nel 2024
Pensioni, tutte le novità previste per il 2024 (grantennistoscana.it)

Ciò che difficilmente vedremo nel 2024 sarà invece una completa riforma del sistema previdenziale, un maxi provvedimento che modifichi radicalmente requisiti, tempi e modi per andare in pensione andando ad intervenire sugli attuali parametri. Insomma nella prossima Legge di Bilancio sarà presente solo una piccola fetta di riforme dedicate a questo ambito ma sono in tanti a chiedersi come andrà evolvendosi la situazione nel corso del prossimo anno.

Pensioni 2024, cambia tutto? Le novità in vista per il prossimo anno

A riprova del fatto che non ci sarà una vera e propria riforma delle pensioni vi sono le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il quale, mettendo le mani avanti, ha confermato che non vi sono le possibilità economiche per intervenire in tal senso. Anche perché l’esecutivo è impegnato su un altro fronte ‘costoso’, ovvero la riforma fiscale, un altro pacchetto di norme e regole rivolte in particolare ai lavoratori al fine di mantenere i loro stipendi in linea, aumentandoli del necessario, con l’andamento dell’inflazione. Oltre ad una serie di interventi volti a semplificare il sistema di tassazione attualmente in vigore. Insomma per una vera e propria riforma si potrebbe dover attendere tra il 2024 ed il 2025.

riforma delle pensioni, la situazione nel 2023
Pensioni, quali misure verranno prorogate nel 2024 (grantennistoscana.it)

Vediamo dunque quali ad oggi sono i principali provvedimenti che il premier Meloni ed i suoi ministri potrebbero decidere di attuare. Quelli che potrebbero essere riconfermati sono sicuramente Quota 103, Opzione Donna e probabilmente l’Ape Sociale, ovvero strumenti che consentono di avere, nelle fasi di uscita dal lavoro, una maggiore flessibilità soprattutto per quanto riguarda l’età e le categorie che possono interrompere l’attività.

Quota 103 e Ape Sociale verranno prorogate?

Per quanto riguarda Quota 103, la misura che garantisce un accesso alla pensione prima dei 67 anni, essa potrebbe essere prorogata con i medesimi requisiti. I lavoratori potrebbero, a 62 anni e con 41 anni di contributi versati, accedere alla pensione anticipata. Inoltre questo strumento sarà disponibile, per chi ha i requisiti per accedervi ma non vuole sfruttarlo, sotto forma di incentivo fino al compimento dei 67 anni, ovvero l’età per effettivamente andare in pensione. Con Quota 103 il Governo darebbe modo a migliaia di lavoratori di sfruttare la flessibilità nel pensionamento come già accaduto anche in precedenza con altre misure similari ovvero Quota 100 e Quota 102.

Pensioni anticipate, le misure allo studio
Quota 103 e Ape Sociale ci saranno ancora nel 2024? (grantennistoscana.it)

Non finisce qui perché altre Ape Sociale dovrebbe essere riproposta nel 2024: si tratta di un’indennità rivolta a chi ha 63 anni di età e possiede specifici requisiti, garantita direttamente dall’Inps. Questa misura consente di ottenere una vera e propria mensilità che accompagnerà il lavoratore fino al raggiungimento della vera e propria pensione. L’accesso all’Ape Sociale è consentito ai disoccupati che hanno anzianità contributiva di 30 anni e che nei 36 mesi precedenti hanno lavorato per almeno 18 mesi. Vi possono accedere anche i lavoratori impegnati in attività gravose (le categorie che le inquadrano sono molteplici): in questo caso devono aver maturato 36 anni di contributi e svolgere l’attività da non meno di 7 anni.

Ancora, le persone che da almeno 6 mesi assistono un familiare o un coniuge portatore di handicap, a patto che abbiano almeno 30 anni di contributi. E ancora chi ha, sempre a fronte di almeno 30 anni di contributi versati, un’accertata riduzione della capacità lavorativa superiore al 74%. Il fatto che possa essere riproposta è una buona notizia dal momento che l’Ape Sociale avrebbe dovuto terminare nel 2023. Inoltre si ipotizza la possibilità di ampliare le categorie dei lavori gravosi e usuranti e, pertanto, anche il numero di beneficiari che potranno accedervi.

Opzione Donna, cosa succederà nel 2024

La terza misura che ritroveremo con molta probabilità nel 2024 sarà Opzione Donna. In questo caso i sindacati si sono fatti sentire nei mesi scorsi per chiedere al governo non solo di riproporre questa misure di sostegno pensionistico ma di ampliare la platea dei beneficiari. Non è chiaro però ad oggi quali potrebbero essere i requisiti ed i parametri per accedere alla misura che, è comunque certo, non sarà assorbita dall’Ape Sociale. Ad oggi questo strumento per ricevere la pensione anticipata è rivolto alle donne che assistono un coniuge o partner portatore di handicap, a donne disoccupate o licenziate da imprese in crisi oppure che hanno una capacità lavorativa ridotta non inferiore al 74%.

Requisiti opzione donna, modifiche allo studio del governo
Opzione donna, i nuovi requisiti per il prossimo anno (grantennistoscana.it)

Bisogna inoltre avere almeno 60 anni (per ogni figlio fino ad un massimo di due l’età viene ridotta di un anno) e 35 anni di contributi. La richiesta è quella di poterne destinare l’accesso anche alle lavoratrici autonome o dipendenti con almeno 35 anni di contributi versati, mentre per l’età bisognerà capire se resterà di 60 anni o se verrà portata a 61, 62 o 63. Nel 2022 Opzione Donna era infatti aperta ad un vasto numero di donne ma poi i requisiti sono stati di molto modificati per il 2023. Si ipotizza ora di ampliare nuovamente le categorie beneficiarie.

Perché non verrà attuata la riforma delle pensioni

Ma per quale motivo non vedremo una vera e propria riforma delle pensioni ancora per almeno un anno? Da tempo si attende infatti che si metta mano al sistema previdenziale e sono molte le parti politiche a richiedere un tale intervento. Mancano però le risorse, o meglio l’Esecutivo ha intenzione di indirizzarle su altri interventi ritenuti prioritari. Il governo intende infatti ridurre le aliquote Irpef ma anche intervenire sulla detassazione dei redditi dei lavoratori e per farlo occorrono diversi miliardi. La preoccupazione in merito al sistema pensionistico è legata al crollo della natalità che potrebbe renderlo sempre meno sostenibile.

Pensioni, rivalutazione per inflazione ma nessuna riforma
Perché la riforma delle pensioni non verrà attuata nel 2024 (grantennistoscana.it)

Meno nascite comporta anche una progressiva riduzione, generazione dopo generazione, dei contributi versati. E, di conseguenza, ci si potrebbe in futuro trovare al punto da non poter erogare pensioni. Ad oggi non ci si trova ancora in condizioni tali da dover valutare questo scenario ma occorre iniziare a farlo nell’ottica futura di una sempre maggiore instabilità lavorativa, di un incremento del precariato e della crescita di discontinuità dei contratti. Un volano rischioso che potrebbe mettere in serio pericolo il sistema pensionistico italiano.

I prossimi provvedimenti per i pensionati

Quali saranno le prossime decisioni in tal senso? Da mesi si susseguono dibattiti accesi tra le parti sociali. In data 5 settembre invece l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale ha avuto un confronto con i sindacati per analizzare lo stato dell’arte e le possibili misure da attuare in futuro. Nuove proposte potrebbero arrivare a partire dal 15 settembre, anche se per poter concretamente entrare nel merito della questione è probabile che bisognerà attendere almeno fino alla stesura della Manovra 2024. Questo per capire quali, successivamente, saranno le risorse disponibili. In tutto questo vi è però una buona notizia per chi è già pensionato: per gennaio 2024 si attende una nuova rivalutazione delle pensioni in conseguenza dell’inflazione e sulla base degli ultimi dati Istat.

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