Proprio a poche ore di distanza dalla fine della squalifica trimestrale, emerge un segreto del campione altoatesino: tifosi sorpresi
L’Inferno è finalmente finito. Anche se qualcuno continua a parlare ‘ in un certo modo’ – adducendo presunti trattamenti di favore che mai ci sono stati, o sostenendo che la squalifica sarebbe dovuta essere più pesante – della vicenda Clostebol di cui, giova ricordarlo, Jannik Sinner è vittima. Parte lesa. Non avendo avuto alcun ruolo attivo nella vicenda se non quello formale di essere obbligatoriamente responsabile di qualsiasi cosa abbiano fatto Umberto Ferrara, il suo ormai ex preparatore atletico, e Giacomo Naldi, suo ex fisioterapista personale.
Il periodo di stop di tre mesi frutto dell’accordo tra il campione di San Candido e la WADA è così giunto alla sua conclusione: Jannik potrà ora riprendere la sua normale attività di tennista, tornando in campo in uno degli appuntamenti più attesi dell’anno da lui e dal suo staff. Quello con gli Internazionali BNL del Foro Italico.
In parecchi si stanno però già chiedendo in quali condizioni fisiche e mentali arriverà il tennista a Roma. Sebbene infatti il numero uno del mondo sia noto per essere una sorta di ‘macchina’ focalizzata sull’obiettivo e capace di allenarsi, prepararsi e gestirsi in modo assolutamente maniacale, un piccolo scotto del periodo di inattività potrebbe essere pagato. O forse no, visto che il campione ha già preso i suoi accorgimenti. Una soluzione che anche stavolta dimostra come il fuoriclasse non lasci nulla al caso.
Sinner allena lo stress mentale con un software: la rivelazione
“Jannik è un atleta consapevole, leader di se stesso, e con lui il lavoro mentale in condizioni normali è diventato marginale – ha dichiarato all’AGI Riccardo Ceccarelli, il mental coach che da quattro anni fa parte del pool allargato di Jannik Sinner -. Dopo tre mesi di lontananza dalle competizioni ha avuto però bisogno di ritrovare il ritmo, risvegliare la mente e la concentrazione con una serie di allenamenti computerizzati”, ha poi proseguito anticipando la vera rivelazione.
La notizia è che il tennista utilizza davanti al PC, un software, che si chiama “Mental economy training“, in grado di allenare la mente, con l’obiettivo di “migliorare le performance e abbassare il livello energetico. Non ci si deve focalizzare soltanto sulla performance ma anche nell’eliminare, durante il test, pensieri inutili e distrazioni, pulendo la mente e quindi anche il consumo cerebrale“, ha aggiunto Ceccarelii.
“Mentre l’atleta si cimenta con i test, sul computer arrivano dei parametri biometrici. Uno misura l’attivazione del lobo frontale e quindi l’efficienza cerebrale, un altro il battito cardiaco, un po’ come quando sul tapis roulant compaiono i chilometri percorsi, le calorie e la frequenza cardiaca“, ha ancora specificato.
Jannik è stato dotato della piattaforma messa a punto dallo stesso Ceccarelli da quando aveva 19 anni ma il giocatore, chiosa il mental coach e medico sportivo, la utilizza “solo quando gli serve, quando sente di dover sviluppare il suo tasso di consapevolezza. È autonomo, si gestisce da solo“, ha concluso.
