Ti mangi spesso le unghie? I consigli per risolvere definitivamente questo problema

Ti stai mangiando le unghie mentre leggi questo articolo? Ecco un prezioso suggerimento che ti aiuterà a smettere.

È possibile togliersi il brutto vizio di mangiarsi le unghie? Sì, seguendo un’efficace strategia messa finalmente nero su bianco da un gruppo di ricercatori sulla rivista scientifica JAMA Dermatology. Con un minimo sforzo ci si potrà liberare una volta per tutte da un’abitudine non solo sgradevole, ma anche pericolosa, visto che può portare a deformazioni delle dita, usura dello smalto dei denti, malocclusione dentale e infezioni della bocca, delle unghie e della pelle. Vediamo la tecnica nei dettagli.

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Quella di mangiarsi le unghie è una cattiva abitudine che spesso nasconde tratti caratteriali ben precisi. (Grantennistoscana.it)

I 268 soggetti che hanno preso parte allo studio sono stati invitati a toccare delicatamente e strofinare le dita, il palmo o la parte posteriore del braccio almeno due volte a settimana. L’obiettivo è quello di utilizzare un diverso gruppo di muscoli. “Possono, ad esempio, stringere i pugni molto forte quando hanno voglia di tirarsi i capelli”, ha detto uno degli autori dello studio, Natasha Bailen. La tecnica si è dimostrata efficace per il 53% dei partecipanti alla ricerca, condotta da un gruppo di scienziati universitari tedeschi e canadesi. Ma come funziona esattamente?

Le regole per resistere alla tentazione di mangiarsi le unghie

“La regola è toccare leggermente il corpo”, ha spiegato il dott. Steffen Moritz a NBC News. “Se sei sotto stress puoi eseguire i movimenti più rapidamente, ma senza esercitare pressione“. I partecipanti, divisi casualmente in gruppi, sono stati monitorati per sei settimane. Uno di loro ha ricevuto un manuale e un video che mostrava come praticare questa nuova abitudine ogni volta che avevano voglia di tirare, mordere o rosicchiare parti del corpo.

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Le persone che si mangiano continuamente le unghie non riescono a rilassarsi fino al raggiungimento di un determinato obbiettivo. (Grantennistoscana.it)

Ai membri del gruppo di controllo è stato detto che erano in lista d’attesa per il trattamento. Costoro hanno inoltre ricevuto una specifica formazione sulla sostituzione delle abitudini dopo che lo studio è stato completato. E i risultati parlano chiaro: la stragrande maggioranza (80%) si è dichiarata soddisfatta e l’86% pensa di condividere la strategia con altre persone.

Le cause di un vizio duro a morire

Quella di mangiarsi le unghie è una cattiva abitudine che spesso nasconde tratti caratteriali ben precisi. Da sempre il vizio è associato al nervosismo e a uno stato di ansia, ma potrebbe anche avere un significato del tutto differente. A tale conclusione giunge un articolo pubblicato tempo fa sull’autorevole rivista Journal of Behavior Therapy e Experimental Psychiatry.

Secondo un’équipe di ricercatori che ha approfondito il fenomeno, l’abitudine a mangiarsi le unghie può indicare una marcata propensione al perfezionismo. In pratica, stando all’ipotesi degli esperti, le persone che si mangiano continuamente le unghie non riescono a rilassarsi fino al raggiungimento di un determinato obiettivo e dunque si “sfogano” con quella parte del corpo.

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L’onicofagia, termine tecnico che designa il brutto vizio di mangiarsi le unghie, in ambito psichiatrico rientra nella categoria dei “disturbi compulsivi”. (Grantennistoscana.it)

Non è tutto: i perfezionisti in questione sono anche molto inclini alla frustrazione quando non riescono a raggiungere un determinato scopo. Di qui uno stato di impazienza e di perenne insoddisfazione che fa aumentare esponenzialmente lo stress. E giù scorpacciate di unghie, in una sorta di circolo vizioso. In questo caso lo studio si è basato sul comportamento di 48 volontari, tutti soggetti catalogati come inclini a mangiarsi le unghie, ai quali è stato sottoposto un questionario per far luce sulle loro emozioni. I risultati confermano l’ipotesi di cui sopra: chi è abituato a mordicchiarsi le unghie presenta dei tratti di estremo perfezionismo.

Cosa dice la medicina

L’onicofagia, termine tecnico che designa il brutto vizio di mangiarsi le unghie, in ambito psichiatrico rientra nella categoria dei “disturbi compulsivi”. Il DSM-IV-TR (la quarta revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) classifica l’onicofagia come un disturbo del controllo degli impulsi, caratterizzato principalmente dall’incapacità di resistere alla tentazione incontrollabile di compiere un’azione potenzialmente dannosa, in genere preceduta da un sentimento di progressiva tensione, agitazione ed eccitazione.

L’onicofagia riguarda in primis soggetti in età infantile (segnatamente il 30% dei bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni) e adolescenziale (la fascia di età che va dai 12 ai 18 anni sembra essere quella più coinvolta, con un 45% di adolescenti che si mangiano le unghie compulsivamente), ma in certi casi, se viene trascurato, il problema può protrarsi fino all’età adulta. Spesso i bambini iniziano imitando i genitori e poi, col passare del tempo, il gesto si protrae e diventa abitudinario. La diagnosi può essere tardiva, perché in molti casi i pazienti tendono a negare o a ignorare le conseguenze di tale abitudine. Nei casi più gravi mangiano anche le pellicine e le cuticole circostanti. Non ci crederete, ma per certi pazienti si è reso necessario addirittura ricostruire l’unghia!

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