Vite al limite, tutti in lacrime per Michael: la storia tremenda che commuove il pubblico

“Vite al limite” riesce sempre a regalare emozioni ai suoi fan e, con la storia di Michael, per il pubblico è stato impossibile trattenere le lacrime.

Trasmesso per la prima volta in Italia nel 2013, “Vite al limite” è uno dei reality show a cui i telespettatori si sono più affezionati nel corso degli anni. La trasmissione riesce sempre ad emozionare i suoi fan, che non possono fare a meno di farsi coinvolgere dalle vicende dei protagonisti. Tra tutti, Michael Blair è sicuramente uno dei pazienti che ha attirato maggiormente le attenzioni del pubblico, con una storia a dir poco commovente.

La storia commovente di Michael Blair
Vite al limite, la storia di Michael fa emozionare il pubblico (Instagram @temple_tantrum) – grantennistoscana.it

Vite al limitemostra il percorso di persone affette da obesità che decidono di mettersi in gioco e cambiare le proprie esistenze. I protagonisti del programma, inizialmente, hanno un peso che si aggira intorno ai 250-350 kg. Questi si affidano al medico Younan Nowzaradan (soprannominato Now), specializzato in chirurgia bariatrica e vascolare, il quale li accompagna nella loro trasformazione.

Per poter perdere peso, i partecipanti della trasmissione seguono il regime alimentare che viene proposto loro dall’esperto per poi sottoporsi ad un bypass gastrico eseguito sempre da Nowzaradan. “Vite al limite” è nato come una miniserie ed è stato mandato in onda per la prima volta negli Stati Uniti nel 2012. Visto il suo clamoroso successo, i produttori hanno ben pensato di lavorare alla realizzazione di ulteriori episodi.

Vite al limite, la storia di Michael Blair

In Italia la trasmissione è arrivata a distanza di un anno. Oggi “Vite al limite” figura tra i reality show più amati dai telespettatori. I pazienti del dottor Now, stagione dopo stagione, riescono a tenere il pubblico con gli occhi incollati davanti allo schermo mentre li segue nel loro percorso di rinascita. Sono tante le storie che, in tutti questi anni, hanno catturato l’attenzione dei fan, nel bene e nel male.

Tra casi di pazienti che hanno avuto la meglio nella loro battaglia contro l’obesità e altr idi partecipanti che, invece, non sono riusciti a cambiare le proprie vite (a volte anche con esiti drammatici), la vicenda di Michael Blair è rimasta impressa nel cuore di tanti spettatori. L’uomo ha deciso di partecipare al programma dopo aver toccato il “fondo“: il cibo, per lui, rappresentava una sorta di via di fuga dai problemi.

Vite al limite, il percorso di Michael Blair
Vite al limite, il percorso di Michael Blair (Instagram @temple_tantrum) – grantennistoscana.it

Come raccontato dallo stesso, non ha avuto assolutamente un’infanzia semplice. Da bambino è stato vittima di abusi, arrivando a sviluppare un disturbo di ansia sociale, un disagio che si contraddistingue per la sensazione di malessere e agitazione provate durante le situazioni sociali. A determinarlo è, in particolare, la paura del giudizio altrui legata alla preoccupazione di essere derisi o contraddetti.

Michael Blair, la sua lotta contro la dipendenza dal cibo e l’ansia sociale

Il cibo è diventato una difesa dalla sofferenza: il piacere immediato provato da Michael ogni volta che mangiava costituiva una piccola “soddisfazione” in un’esistenza segnata dal dolore, come accade a molte altre persone che si ritrovano a vivere una dipendenza. L’uomo, originario di Conroe (Texas), ha chiesto aiuto al dottor Now e alla sua trasmissione. Per lui “Vite al limite” era l’ultima spiaggia.

Michael Blair dopo la partecipazione a Vite al limite
Michael oggi insieme alla moglie Kimberly (Instagram @xblairfamily) – grantennistoscanait.

Durante la sua esperienza, Michael ha raccontato di odiare profondamente la società per via delle violenze subite quando era solo un bambino. Ha spiegato quanto fosse difficile per lui uscire di casa e stare in mezzo ad altre persone. Ormai aveva perso la sua fiducia nell’umanità. L’ex paziente – oltre al sostegno prezioso del dottor Now – ha potuto contare sulla vicinanza della moglie, Kimberly.

Ha dimostrato di avere un’incredibile forza di volontà. Quando il suo percorso è cominciato pesava più di 250 chili. Sosteneva di non sentirsi mai sazio, indipendentemente da quanto mangiasse. Ciò che più lo preoccupava in merito alla sua perdita di peso, era proprio la quantità di cibo di cui aveva bisogno per placare il suo appetito.

La vita di Michael dopo Vite al limite

L’ex paziente ha lasciato Conroe per partire alla volta di Huston, dove si è confrontato con il dottor Now parlando della sua situazione e dei problemi legati all’alimentazione che lo affliggevano. Prima di prendere parte a “Vita al limite” non era riuscito a trovare un medico disposto a prendere il suo caso in carico. Grazie alla trasmissione è riuscito a far fronte alla sua dipendenza per il cibo, con una notevole perdita di peso.

Alla fine ha portato a termine il suo percorso, nonostante le numerose cicatrici che presentava sull’addome dopo essersi sottoposto ad una splenectomia (ossia un’operazione per l’asportazione della milza). Tutto è andato per il meglio e la trasformazione di Michael ha sorpreso ed emozionato il pubblico. L’uomo ha acquisito una maggiore consapevolezza e fiducia in se stesso, dicendo addio alle abitudini nocive.

Molto attivo sui social, oggi sui suoi profili di Instagram e Facebook condivide i momenti salienti della sua vita quotidiana e non mancano certamente i piatti salutari che ha imparato ad apprezzare proprio durante la sua esperienza. Anche il suo matrimonio ne ha beneficiato e la sua relazione con Kimberly sta procedendo a gonfie vele.

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