Ami leggere? Allora possiedi questi 10 (invidiabili) tratti della personalità

Chi ama leggere facilmente ha sviluppato alcuni particolari tratti della personalità che lo distinguono decisamente, ecco quali sono.

«Oggetti piccoli, eppure pieni di mondo». Forse niente meglio di questa frase del pensatore italo-germanico Romano Guardini descrive più a fondo l’essenza dei libri. Non sono oggetti di grandi dimensioni fisiche, ma la loro portata va ben al di là di questo aspetto meramente materiale.

10 tratti della personalità tipici del lettore
La lettura influisce positivamente sulla nostra personalità, dandole dei tratti invidiabili – grantennistoscana.it

Un libro è una sorta di finestra aperta sull’anima, capace di spalancare panorami infiniti, prospettive inedite, proiettandoci in mondi popolati da figure e storie talvolta più profonde di quanto possano esserlo quelle reali. I libri arricchiscono la vita al punto da rendere inimmaginabili giornate passate senza sfogliarne uno, modellandoci in modo così profondo da manifestarsi anche nel nostro mondo reale.

È un fatto tangibile: la lettura cambia anche il nostro paesaggio interiore. I lettori di libri sono come avventurieri di terre immaginarie, esploratori delle pagine in cui amano immergersi per andare alla ricerca di nuovi mondi. C’è chi fin da bambino ha avuto il naso costantemente sepolto nei libri, ma la cosa bella è che non è mai troppo tardi per iniziare a leggere.

Ore e ore passate a leggere hanno sicuramente plasmato la personalità del lettore, dotandolo di tratti unici che lo distinguono dai non lettori. Potrebbe essere altrimenti del resto? In particolare sono almeno 10 i tratti della personalità posseduti da chi ama la lettura, scopriamo quali sono.

1. Curiosità, amore per le cose nuove

Gli amanti della lettura, come appare ovvio, sono mossi da un insaziabile senso di curiosità, che possiamo considerare la “molla” che li ha spinti a coltivare la passione per i libri durante la loro vita. Spesso i lettori abituali ricordano con commozione il loro primo libro, magari un regalo dei genitori desiderosi di stimolare nel figlioletto proprio la curiosità tipica del lettore.

curiosità per le novità
Essere curioso verso le novità è uno dei tratti tipici del lettore di libri – grantennistoscana.it

Il primissimo libro non di rado – anche un libro illustrato o sensoriale, composto di trame e odori – rappresenta un’autentica introduzione non solo al mondo della lettura, ma al mondo in generale, facendo scoprire quante cose nuove ci siano da scoprire là fuori. Chi ha cominciato a leggere in giovane età sviluppa in fretta questa curiosità che lo spinge a esplorare e a scoprire il mondo, facendone un cercatore di senso non solo tra le pieghe delle pagine, ma anche in quelle della vita reale.

Una spinta che va ben al di là del compitino richiesto a scuola (parliamo delle classiche “letture obbligatorie”). No, il vero amante della lettura legge per piacere, per il fascino suscitato in lui dalla scoperta di nuovi mondi, idee e prospettive originali. Ecco perché chi ama leggere, in un certo senso, è sempre in crescita e aperto alle novità.

2. Memoria acuta e occhio lungo, attento ai dettagli

Di solito l’attenzione ai dettagli si sviluppa col passaggio dai libri illustrati, per immagini, ai libri di testo, solo scritti. Non essendoci più immagini che ci aiutano a visualizzare, si comincia a visualizzare nella testa. E questo comporta iniziare a notare e ricordare i dettagli presenti all’interno di un testo.

Leggendo libri immaginifici come possono essere Alice nel paese delle meraviglie, Il giro del mondo in 80 giorni o Il Signore degli Anelli siamo spinti a immaginare come possano essere le scene e i personaggi soltanto sulla base delle descrizioni. Un esercizio che aiuta a sviluppare un occhio attento ai dettagli anche nella vita. Insomma, il lettore abituale di libri facilmente ha una personalità spiccatamente “detail-oriented”, decisamente orientata ai dettagli.

3. Capacità di leggere tra le righe

Ben presto il lettore in erba comincia a sviluppare alcune particolari abilità, che non consistono solamente nella capacità di decodificare le parole, ma anche in quella di cogliere significati più profondi, che vanno oltre la semplice “lettera”.

capacità di leggere tra le righe
La lettura dei libri aiuta anche a leggere tra le righe della vita – grantennistoscana.it

In altre parole, ci si addentra nel mondo sotterraneo del sottotesto, ovvero tutto ciò che non viene detto esplicitamente: il mondo dei significati impliciti, che non vengono espressi in maniera chiara e aperta ma devono essere dedotti dal lettore. È quello che si intende, appunto, con l’espressione “leggere tra le righe”. Una forte sensibilità per le sfumature che spesso sfuggono al non lettore.

E anche in questo caso, un’abilità come questa non rimane confinata tra le righe e le pagine dei libri ma ha una ricaduta sul mondo reale. In che modo? Sotto forma di una sensibilità particolare per le emozioni, le intenzioni o le motivazioni sottostanti alle conversazioni ordinarie, colte in maniera più nitida e rapida. Ma anche nella capacità di risposta a ciò che rimane inespresso, non detto e sottotraccia (così come a quanto ci viene detto invece in maniera esplicita), in una maggiore sensibilità a norme sociali o culturali differenti dalle proprie. Infine, nella capacità di pensare in maniera critica, in modo strategico e per risolvere problemi.

4. Pensiero critico, apertura mentale, ragionamento logico

Come detto, uno dei maggiori vantaggi di essere un lettore sta nella possibilità di sviluppare un’ampia gamma di abilità legate alla sfera del pensiero critico. E questo permette di non avere un approccio passivo davanti alla realtà, come testimonia il fatto che «critico» deriva dal greco krisis, che significa sia giudizio che scelta.

Avere uno sguardo critico significa saper valutare, passo indispensabile per poter scegliere liberamente, senza condizionamenti. L’atto di leggere alimenta le abilità intellettuali necessarie per maturare un approccio riflessivo, meditato e analitico verso le cose del mondo. Chi legge non cade con facilità nel fenomeno oggi dilagante in rete delle fake news. Inoltre riesce a comprendere una molteplicità di differenti punti di vista, essendo stato esposto a molte prospettive attraverso la lettura dei libri.

Senza trascurare il lato della logica: il lettore è una creatura dal ragionamento logico. A questo lo hanno iniziato le tante trame che ha dovuto seguire, ognuna con una logica da scoprire poco alla volta. E forse questo è anche il motivo per cui spesso i lettori non amano quei film che abbondano di scappatoie, banali scorciatoie o che fanno ricorso a facili espedienti emotivi per elettrizzare il pubblico e catturare la sua attenzione.

5. Creatività

Essere creatura dal ragionamento logico non equivale e pensare sempre in maniera perfettamente lineare e geometrica, prevedendo tutto al millesimo. No, la lettura migliora piuttosto la creatività, ci introduce in mondi fantasiosi.

quale legame c'è tra lettura e creatività
Il lettore abituale di libri ha anche un approccio creativo alla realtà – grantennistoscana.it

Chi non si è sentito ispirare dalle atmosfere fatate respirate nei libri? Pensiamo solo alla tolkeniana Terra di Mezzo, o alla favolosa Narnia di C. S. Lewis, per non parlare del magico mondo di Hogwarts creato dalla penna di J.K. Rowling.

Ma nulla più della poesia dà originalità e profondità, grazie alla sua capacità di descrivere in maniera nuova e efficace alcune delle più fondamentali esperienze umane. La densità di linguaggio della poesia ci spiana davanti universi fatti di intelligenti giochi di parole, metafore, significati nascosti che però, a differenza delle canzoni, richiedono tempo e riflessione per essere compresi. Non si tratta di dire senza mediazioni ciò che sentiamo e pensiamo, come in un diario, ma di riformularlo in maniera profonda e originale.

Pensiamo a come trattano lo stesso tema (cos’è la vita) un poeta come Philip Larkin e un cantante come Luciano Ligabue. Il primo ne parla (in un passo di The Building, «L’edificio», che è, come appare evidente dalla lettura, un ospedale) come di «un sogno commovente che ci culla tutti, / ma da cui ci svegliamo separatamente. E nel sogno la vanità / e una provvidenziale ignoranza ci fanno vivere, e crollano soltanto quando / ci chiamano a questi corridoi». Non di immediata comprensione, ma non incomprensibili questi versi che sono, come ogni poesia di valore, una riformulazione originale e profonda di idee e sentimenti umani.

Ligabue tratta lo stesso argomento (il succo della nostra esistenza) in L’amore conta, ma con un registro ben diverso: «Ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via». Una immediatezza, rafforzata da un’immagine familiare a tutti come quella del Monopoli, che però fa perdere in profondità, originalità e creatività.

6. Cuore da sognatori

Per quanto la vita possa aver spinto lontano dai mondi profondi e dai sogni, magari orientandoci verso l’arido mondo del business e del crudo pragmatismo degli affari, nel profondo di ogni lettore alloggia il cuore di un sognatore. Tutti i libri letti fin dalla fanciullezza non possono non aver orientato e plasmato in noi la sensazione che la realtà non è solo una concatenazione assurda di fatti e eventi, ma un grande mistero che ci supera in profondità.

In un mondo dove tutto appare preordinato, preconfezionato e regolamentato, il lettore è ancora capace di meravigliarsi e stupirsi anche davanti alle cose più ordinarie della realtà. Forse perché sa coglierne la contingenza (sono così, ma potrebbero essere anche diversamente, potrebbero perfino non esserci) e vederle come un dono immeritato, per il quale essere grati.

7. Empatia a mille

La capacità di leggere tra le righe aiuta anche a relazionarsi più facilmente con le persone. La lettura insegna a identificarsi e a “sintonizzarsi” con personaggi sempre differenti.

legame tra lettura e empatia
Empatia e lettura sono mondi collegati – grantennistoscana.it

E a mano a mano che si invecchia e il materiale di lettura si addensa, ecco che cresce anche il sentimento dell’empatia che permette di cogliere la complessità che si cela in ogni personalità, che non è mai unidimensionale come appare in certe figure di “cattivi” televisivi, presentati come mostri da condannare senza appello.

Leggere insegna anche a interessarsi delle storie personali e ci porta a avere una maggiore comprensione per i nostri fratelli in umanità, a essere meno giudicanti perché sapere con esattezza cosa succede dietro il sipario di un’esistenza è sempre un esercizio rischioso.

8. Scegliere accuratamente le parole da dire

Così come matura l’empatia, nel lettore si fa inevitabilmente strada la consapevolezza della potenza della parola. La parola può essere creativa ma anche distruttiva. E come una parola gentile e buona può rigenerare un animo, una parola fredda e crudele può ferirlo e devastarlo.

Da qui la preoccupazione di scegliere con cura le parole da dire, abbinando la chiarezza al tatto e alla diplomazia. Quasi sempre i lettori di lungo corso sono persone preoccupate di come si rivolgono al loro prossimo, capaci di dosare delicatezza e diplomazia (che non è affatto un vuoto formalismo, ma attenzione per la persona concreta).

9. Grande capacità di concentrazione

Stare per ore su un libro inevitabilmente richiede e porta a sviluppare la capacità di concentrazione. Un’abilità che torna utile, anche in questo caso, in ogni circostanza della vita: dal lavoro alla famiglia.

leggere libri aiuta a concentrarsi
Chi legge libri sviluppa anche la capacità di concentrarsi in profondità – grantennistoscana.it

Grazie ai libri concentrarsi viene naturale. Si tratta di una risorsa preziosa soprattutto dopo l’avvento degli smartphone che hanno intaccato non poco la capacità di concentrarsi a lungo su una cosa. Il consiglio perciò è quello di ritagliarsi sempre del tempo “disconnesso” dalla rete da dedicare alla lettura di un libro.

10. Consapevolezza del valore della solitudine e della riflessione

Spesso confondiamo solitudine e isolamento, che non sono affatto la stessa cosa. I lettori di libri conoscono benissimo questa differenza e sanno che il tempo passato da soli è prezioso, non soltanto per rannicchiarsi in compagnia di un buon libro, ma anche per stare in compagnia dei nostri pensieri.

La lettura dei libri inclina a essere riflessivi e contemplativi, disponendoci a riflettere su quanto è accaduto in una storia, sul suo significato, su come ci abbia colpito in profondità. Spesso le vicende dei personaggi dei libri rievocano episodi della nostra vita, come degli echi profondi che risuonano in noi. E ce li fanno vedere sotto una luce nuova, facendoci guadagnare in profondità. Leggere affina la nostra capacità di autoriflessione. Non è un poco in un ‘epoca dove predominano piuttosto la fretta e l’istintualità.

In conclusione, come dicevamo prima non è  mai troppo tardi per appassionarsi alla lettura e al mondo meraviglioso dei libri. Si può iniziare anche con poche pagine al giorno. Mai come in questo caso l’appetito – cioè la passione per la lettura – verrà mangiando. Anzi leggendo.

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