Attenzione alla mortale zanzara Anopheles: fai subito questo per proteggerti

Mai sentito parlare della zanzara Anopheles? Si tratta di un insetto pericolosissimo con il quale rischi di entrare in contatto ogni giorno.

Il nome probabilmente suona nuovo alla maggior parte di noi, ma la minaccia è molto più vicina e concreta di quanto immaginiamo. Le zanzare del genere Anopheles costituiscono una grande famiglia che conta all’incirca 460 specie conosciute. Di queste, oltre 100 sono responsabili della trasmissione dei parassiti Plasmodium, che causano la malaria, una malattia infettiva potenzialmente letale per l’essere umano e ancora oggi molto diffusa.

zanzara Anopheles pericolo mortale come proteggersi
La zanzara Anopheles non è così facilmente distinguibile, essendo molto simile agli esemplari di tante altre specie. (Grantennistoscana.it)

Basti pensare che, stime alla mano, vi sono circa 229 milioni di casi all’anno in tutto il mondo, i quali si traducono in qualcosa come 409 mila decessi, soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. E in Italia?

La zanzara Anopheles è diffusa in quasi tutto il mondo e anche il nostro paese vede la presenza di diverse sottospecie. In particolare, da noi prospera l’Anopheles labranchiae, storicamente il principale vettore delle infezioni plasmodiali in Italia ed è tuttora ampiamente diffusa lungo le coste delle regioni centro-meridionali e delle isole maggiori, dove la popolazione dell’insetto può raggiungere anche densità significative.

La zanzara Anopheles dalla A alla Z

Diciamo subito che la zanzara Anopheles non è così facilmente distinguibile, essendo molto simile agli esemplari di tante altre specie. L’unica differenza sta nel fatto che la larva Anopheles è priva di sifone respiratorio, per cui si posiziona sempre con il corpo parallelo alla superficie orizzontale. Gli adulti si caratterizzano invece per i palpi mascellari, lunghi quanto la proboscide (cioè l’apparato boccale che consente a questi insetti di pungere).

E per la presenza delle tipiche squame bianche e nere sulle ali. Agli occhi degli osservatori più attenti, tuttavia, le zanzare Anopheles possono essere riconosciute anche per la singolare posizione che assumono in fase di riposo. Sia gli esemplari maschi che le femmine portano l’addome verso l’alto, invece di tenerlo parallelo alla superficie su cui si poggiano come fanno tutte le altre zanzare.

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La malaria è una malattia diffusa principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali distribuite lungo un’ampia fascia intorno all’equatore. (Grantennistoscana.it)

In realtà, le zanzare Anopheles non sono pericolose in sé e per sé, ma nella misura in cui veicolano agenti patogeni o parassiti pericolosi per gli esseri umani. I parassiti vengono infatti iniettati attraverso la puntura della zanzara e viaggiano dal sangue al fegato, dove poi si riproducono facilmente. La gravità della malattia dipende inoltre dalla specie di Plasmodium che viene introdotta nel sangue. Il Plasmodium falciparum è il più pericoloso.

Viene trasmesso soprattutto dalla specie Anopheles gambiae, che è responsabile anche della diffusione del verme nematode Wuchereria bancrofti. A quest’ultimo si deve l’elefantiasi, una malattia infettiva che provoca l’ingrossamento degli arti ingrossati e l’ispessimento della pelle.

Come noto, la malaria è una malattia diffusa principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali distribuite lungo un’ampia fascia intorno all’equatore, tra cui gran parte dell’Africa sub-sahariana, dell’Asia e dell’America Latina. Come prevenire le punture? Oltre ai farmaci ad hoc e al vaccino, le armi di difesa più comuni sono zanzariere, repellenti e insetticidi. Ma anche il drenaggio dell’acqua per evitare ristagni che diventano un ambiente ideale per la deposizione delle uova e lo sviluppo delle larve delle zanzare. Guai a sottovalutare la minaccia: queste zanzare, dato il numero di morti che possono indirettamente provocare, sono considerate tra le più pericolose del mondo.

La “tattica” della zanzara Anopheles

Quando un individuo viene punto da una zanzara del genere Anopheles infettata dal parassita della malaria, quest’ultimo si insinua nel sangue attraverso la saliva dell’insetto e si dirige poi verso il fegato. Qui rimane per una decina di giorni senza causare sintomi. Dopo questa prima fase “dormiente“, il plasmodio si immette nella circolazione sanguigna ed entra nei globuli rossi, nutrendosi di emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno.

Il parassita si moltiplica all’interno dei globuli rossi in cicli di 48 ore, per poi distruggerli e colonizzarne di nuovi. Ed è proprio in questa fase che si sviluppano le febbri periodiche tipiche della malaria.

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Le zanzare Anopheles, dato il numero di morti che possono indirettamente provocare, sono considerate tra le più pericolose del mondo. (Grantennistoscana.it)

Se poi un’altra zanzara punge l’individuo in cui è in corso quel processo di distruzione/colonizzazione, il plasmodio della malaria modifica i suoi piani. E cioè abbandona il “campo” dei globuli rossi e si dirige verso l’intestino dell’insetto succhiasangue, per poi moltiplicarsi e pian piano raggiungere le sue ghiandole salivari, in modo da poter infettare una nuova persona. Secondo un recente studio scientifico, una soluzione alternativa ai numerosi tentativi esperiti per sconfiggere la malaria potrebbe consistere nel far perdere il senso dell’orientamento al parassita che ne è la causa. Ma questa è un’altra storia…

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