Avrai problemi di memoria da anziano? 4 sintomi precoci di demenza che possono colpire i tuoi occhi

Non è detto che la prima spia della demenza sia la perdita di memoria: anche altri problemi dovrebbero metterci in allarme. Eccoli.

La memoria non è sempre il primo campanello d’allarme della demenza: parola di esperto oculista. Il dottor Jørn Slot Jørgensen, della Laser Eye Clinic di Londra, ritiene che i cambiamenti a livello di percezione visivi potrebbero essere un indizio della malattia molto più precoce della perdita conclamata della capacità di ricordare fatti, numeri e persone. In questo caso, tuttavia, i sintomi possono essere più “sottili” e non così facile da rilevare.

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La ricerca scientifica suggerisce che i problemi alla vista possono essere uno dei “primi” segni di demenza. (Grantennistoscana.it)

Il dottor Jørgensen esorta chiunque si accorga di tali cambiamenti a rivolgersi a un medico per tutti gli approfondimenti del caso. È anche importante sottoporsi a regolari esami oculistici, in modo che l’ottico possa notare eventuali criticità prima che si manifestino come sintomi veri e propri. Ma andiamo con ordine.

Dimmi come vedi e ti dirò se sei a rischio di demenza

La ricerca scientifica suggerisce che i problemi alla vista possono essere uno dei “primi” segni di demenza. In precedenza, uno studio dell’UCSF Weill Institute for Neurosciences ha scoperto che le scansioni della retina possono rilevare cambiamenti chiave nei vasi sanguigni. Ed è proprio in quei cambiamenti che si annida un potenziale segno precoce della malattia di Alzheimer.

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Le persone affette da demenza possono anche soffrire di presbiopia, miopia, cataratta o astigmatismo. (Grantennistoscana.it)

Il dottor Jørgensen ha ribadito il concetto a colloquio con i colleghi Express.co.uk: “Alcune persone pensano che visitare un oculista sia necessario solo se si ha un problema a livello oculare o se si ha bisogno di una correzione della vista. Si tratta però di un malinteso diffuso che vale per l’ambiente medico in generale”. In effetti, “l’oftalmologo potrebbe essere il primo specialista a diagnosticare una condizione medica del genere, perché i segni iniziali possono apparire negli occhi”.

Alcuni sintomi in particolare potrebbero essere i primi campanelli d’allarme della demenza:

  • Cambiamenti nella capacità visiva. Gli individui affetti da demenza possono avere difficoltà con la percezione visiva, e in particolare difficoltà a calcolare le distanze o a identificare colori e contrasti.
  • Difficoltà a leggere o a scrivere. La demenza può portare a problemi con la comprensione dei testi scritti, la scrittura coerente o la comprensione di simboli e numeri.
  • Allucinazioni visive. Alcune persone affette da demenza possono accusare allucinazioni visive (cioè vedere cose che non ci sono).
  • Memoria visiva compromessa. Ricordare volti, luoghi o oggetti può diventare difficile per le persone con demenza.

Il dottor Jørgensen ha sottolineato che l’insorgenza dei sintomi può variare da persona a persona. “In alcuni casi, questi segni possono essere sottili e potrebbero non essere immediatamente riconoscibili – ha spiegato -. Tuttavia, in altri casi, possono diventare abbastanza evidenti da richiedere ulteriori analisi e accertamenti”. Morale della favola: “Se notate dei segni premonitori negli occhi, è fondamentale agire immediatamente e parlarne con il vostro medico di famiglia”.

Nel frattempo, cercare di mantenere il più possibile gli occhi in buona salute è sicuramente utile (anche) per ridurre il più possibile il rischio di Alzheimer, che è – lo ricordiamo – la causa più comune di demenza.

Il nesso tra vista e demenza

Le persone affette da demenza possono anche soffrire di presbiopia, miopia, cataratta o astigmatismo. In certi casi accusano anche disturbi visivi di altro tipo, nonostante la loro vista sia ancora tecnicamente perfetta. Per esempio, possono avere difficoltà a indirizzare lo sguardo in una certa direzione o a cambiarla, oppure possono soffrire di agnosia (la perdita della capacità di riconoscere e identificare persone, cose e luoghi). In altre parole, sebbene riescano a vedere un oggetto, il loro cervello non riesce a decodificarlo nella maniera giusta, aumentando così il senso di confusione e di angoscia.

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Apportare una serie di modifiche all’arredamento di casa può contribuire a ridurre il rischio di incidenti. (Grantennistoscana.it)

In questi casi, apportare una serie di modifiche all’arredamento di casa può sicuramente contribuire a ridurre il rischio di incidenti. La strategia dipende naturalmente dipende dalla disposizione degli ambienti in cui vive il soggetto malato. Ecco però alcuni suggerimenti sempre utili.

  1. Dato l’elevato rischio che il malato cada e urti contro i mobili, qualsiasi oggetto non indispensabile che ingombra il pavimento è particolarmente pericoloso, e così pure i mobili con spigoli vivi. Se non è possibile cambiare tutto il mobilio, modificarne la disposizione può senz’altro ridurne la pericolosità.
  2. Aumentare l’illuminazione interna della casa per dare maggiori possibilità al malato di vedere gli oggetti e, dunque, non urtarli.
  3. Optare dove possibile per l’accostamento di colori contrastanti, in modo da aiutare il paziente a distinguere un oggetto dall’altro.

Un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori dell’Università del Michigan di Ann Arbor (Usa) e pubblicato su Jama Neurology ha evidenziato come i difetti della vista siano da considerare un fattore di rischio modificabile per lo sviluppo della demenza negli anni successivi alla mezza età. Secondo il modello statistico adottato dagli studiosi, circa il 2% i casi di demenza è evitabile curando i problemi alla vista.

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