Bonus di Natale con tredicesime e pensioni più ricche: ecco chi sono i fortunati che riceveranno più soldi

Le tredicesime di milioni di lavoratori e altrettante pensioni potrebbero essere ritoccate all’insù? Ecco a cosa sta lavorando il governo

L’approvazione della riforma fiscale da parte del Consiglio dei Ministri ha aperto le porte ad una ricca gamma di possibilità sul fronte dell’incremento di stipendi e pensioni. Il governo vi sta lavorando sin dai primi giorni successivi al periodo di chiusura di Montecitorio per le ferie estive, impegnato a fare la quadra con le risorse disponibili per stabilire quale misure potranno essere inserite nella prossima legge Delega.

come ottenere bonus di natale
In arrivo un bonus per le festività natalizie – grantennistoscana.it

Non è un percorso semplice proprio per la difficoltà nel riuscire a reperire fondi aggiuntivi, dal momento che le risorse dovranno essere spalmate anche su altri in altri ambiti a cominciare da quello relativo alle pensioni anticipate. Ma, stando almeno alle anticipazioni della bozza diffusa da Il Sole 24 Ore, milioni di lavoratori e pensionati potrebbero comunque trarre alcuni benefici già prima delle festività natalizie o, in ogni caso, a cominciare dal primo giorno del 2024. Cosa, dunque, potrebbe arrivare per gli italiani entro pochi mesi per alleggerire il carico economico dell’inflazione galoppante e del caro vita conseguente?

Risorse e riforma finanziaria: quali bonus e aumenti arriveranno tra dicembre e gennaio?

Premesso che tutto potrebbe ancora mutare e che, per l’appunto, si tratta ancora di una bozza suscettibile di variazioni, l’esecutivo sembrerebbe essere intenzionato a detassare le tredicesime e potrebbe farlo anche su quelle destinate ai pensionati. Il risultato sarebbe una tredicesima di valore più elevato grazie ad una minore incidenza delle tasse applicate su di essa. Molto si sta discutendo in tal senso e sono giorni di riunioni al fine di estrapolare ragionamenti che possano poi essere concretamente applicabili.

Riforma fiscale, in arrivo tredicesime più alte?
Legge delega, le novità allo studio del governo (grantennistoscana.it)

Quello che si sta cercando è il percorso migliore per agevolare da un lato pensionati e dipendenti senza che questo provochi scossoni dal punto di vista delle casse dello Stato. Tra gli altri interventi che potrebbero affiancare la detassazione delle tredicesime vi è la possibilità di applicare, per gli incrementi contrattuali dei dipendenti, un’aliquota agevolata al 10%. Se dovesse essere approvata sarà però previsto un tetto massimo non superabile ovvero 500 euro per un anno.

Non è finita: la riforma dovrebbe interessare anche il lavoro da remoto, il cosiddetto smart working, modalità integrativa che molte aziende hanno integrato nei loro regolamenti interni a partire dal 2020, a causa della massiccia diffusione del Covid e dei conseguenti lockdown su scala globale. Da questo punto di vista potrebbe essere prevista una deduzione per le spese per chi lavora in questo modo oltre che per la formazione e per gli spostamenti da casa al luogo di lavoro. Ancora, dalla riforma ci si attende l’introduzione del prelievo leggero sui premi di produttività.

Le altre misure allo studio

Focalizziamoci ora su quello che è uno dei temi portanti della riforma fiscale ovvero il taglio dell’Irpef per le tredicesime. Ad oggi si valuta la possibilità di introdurre un’aliquota unica del 15% che farebbe una differenza enorme rispetto a quelle attualmente vigenti e variabili in base al reddito. Basti pensare che si va dal 23 al 25 fino al 35 o 43%. Una vera e propria rivoluzione fiscale che farebbe aumentare, in alcuni casi di importi consistenti, le somme erogate sotto forma di tredicesima e che potrebbe riguardare anche i pensionati che non verrebbero lasciati indietro beneficiando ugualmente di un ritocco all’insù della mensilità ‘extra’ in arrivo a fine anno.

Revisione delle aliquote sulle tredicesime
Riforma fiscale, la difficoltà del governo nel reperire risorse (grantennistoscana.it / fonte ansa)

Il governo è peraltro intenzionato a mettere in atto la proroga del taglio del cuneo fiscale in scadenza a dicembre e che potrebbe dunque essere mantenuta dal 1° gennaio 2023. Costruendo un meccanismo a tre aliquote rispetto alle quattro oggi previste. Sembra restando nella sfera delle ipotesi la prima sarebbe al 23% e abbraccerebbe le prime due aliquote, fino a redditi di 28mila euro. Resta però ancora tutto da definire in tal senso.

Le tempistiche

Con quali tempistiche questi progetti potranno essere attuati? Di difficoltà nell’individuazione delle risorse aveva parlato il viceministro del Mef Maurizio Leo il quale aveva però sottolineato, a Sky Tg24: “Rimetto tutto alla Nadef. Ecco il dato dal quale occorre partire per capire se sia possibile un intervento del genere nel 2023. La Delega lo rende applicabile nel 2024”. Resta dunque da capire se l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sia intenzionato a partire già da Natale con la detassazione della tredicesima oppure se si troverà nella condizione di dover mettere il progetto in pausa per un periodo di tempo da definire. Ad oggi le uniche misure che certamente entreranno in vigore nel 2024 dal momento che non prevedono una copertura finanziaria sono il concordato preventivo biennale, una procedura rivolta a piccole medie e imprese. E, secondo progetto, quello che prevede, sempre rivolto alle imprese medio grandi con fatturati fino a 100 milioni di euro, l’ampliamento del meccanismo di compliance.

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