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Cancro alla vescica: qual è il primo sintomo che compare nell’80-90% dei casi

Qual è il primo sintomi del cancro alla vescica che dovrebbe metterci in allarme? Facciamo luce su una questione spesso poco dibattuta.

Il mese di maggio è quello dedicato alla consapevolezza del cancro alla vescica, una tipologia  piuttosto diffusa soprattutto tra la popolazione maschile. Si stima che circa l’80% delle persone che ne soffre sia infatti di genere maschile e la maggior parte di loro ne lamenta i primi sintomi intorno ai 50 anni.

Il cancro alla vescica è il secondo più comune tra gli uomini dopo il cancro alla prostata – grantennistoscana.it

La sensibilizzazione su questo tema è quantomai urgente, dal momento che il cancro alla vescica ha un tasso di sopravvivenza che va dall’80% se diagnosticata per tempo fino al 5% se individuata in fase metastatica (ovvero quando si è già diffuso ad altri organi vitali). Tuttavia, le possibilità di incorrere in recidive è piuttosto alta.

Una corretta informazione su questo tipo di malattia è quindi indispensabile. Saper riconoscere i sintomi precoci può portare a una maggiore tempestività delle cure e all’innalzamento delle chance di sopravvivenza.

In questo articolo andremo a esplorare a fondo non solo i sintomi iniziali del cancro alla vescica, ma anche i diversi modi in cui è possibile prevenirlo e quali possono essere le cure da mettere in atto in relazione ai diversi stadi della malattia. Ricordiamo fin da subito che sottoporsi a periodici esami di controllo è di vitale importanza per tenere monitorato il proprio stato di salute.

Cancro alla vescica: conosciamolo meglio e scopriamo come poterlo ‘prevenire’

Il cancro alla vescica rappresenta in Italia circa il 3% dei tumori complessivi ed è secondo, per frequenza, solo al cancro alla prostata. Questa tipologia si verifica quando le cellule che ricoprono la superficie interna della stessa si trasformano, riproducendosi in modo errato e maligno.

Stando a quanto riportato sul Registro Tumori, solo nel 2017 in Italia sono stati valutati circa 27.000 casi di tumore alla vescica. La  forma più comune riscontrata è il carcinoma a cellule di transizione, individuato in circa il 95% dei casi. Meno comuni sono il carcinoma squamoso primitivo e l’adenocarcinoma.

Ecco qual è il sintomo principale del cancro la vescica a cui fare attenzione – grantennistoscana.it

In genere il cancro vescicale interessa le zone laterali della vescica, sulla quale si osservano delle piccole bolle nella maggior parte dei casi. Più raramente, queste escrescenze sono del tutto simili a noduli.

Il sintomo che nella quasi totalità dei casi indica per primo la comparsa della malattia è la presenza di sangue nelle urine. Si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme, che dovrebbe spingere chiunque a contattare il medico quanto prima. Ci sono inoltre altri sintomi ai quali è bene prestare la massima attenzione. Tra di essi c’è la cistite che compare di frequente, ma anche la difficoltà a urinare, che talvolta può comportare un forte dolore localizzato. Questi disturbi possono diventare, con il tempo, sempre più forti.

Le attuali procedure diagnostiche del cancro alla vescica si fondano sull’ecografia e sulla cistoscopia, quest’ultima consiste nell’inserimento di uno strumento a fibre ottiche nelle vie urinarie in gradi di prelevare del campione di tessuto considerato sospetto. La scintigrafia ossea è invece utilizzata per verificare se il tumore si espanso ad altri organi. Si tratta di esami che però vengono normalmente effettuati dopo l’individuazione da parte del paziente dei disturbi sopra indicati.

Prevenzione

Il rischio maggiore di contrarre il cancro alla vescica lo corrono i fumatori. Secondo il National Cancer Institute il tabacco è la principale causa (riscontrato in oltre il 50% dei casi tra gli uomini e nel 40% tra le donne). Ci sono però anche altre cause a cui sarebbe bene fare attenzione. Per esempio l’esposizione a pesticidi e agli idrocarburi policiclici aromatici, che si trovano ad esempio nei carburanti.

Va detto che i pesticidi si trovano comunemente anche in diversi alimenti con cui ci nutriamo ogni giorno, spesso senza saperlo, anche nella frutta e nella verdura. Occorre quindi fare molta attenzione al loro lavaggio e in generale prediligere quella biologica. Oltretutto, se per lavoro ci si trova a dover stare parecchie ore a contatto con materiale pericoloso per la salute (come i benzinai, che inalano quotidianamente grandi quantità di idrocarburi) è opportuno eseguire con cadenza regolare esami di controllo.

Il trattamento

Le cure per il cancro alla vescica sono chiaramente diverse a seconda dello stadio della malattia in cui si  trova il paziente. Il trattamento che viene seguito allo stadio 0 è un intervento chirurgico chiamato resezione transuretrale con folgorazione, come dichiara il National Cancer Institute.

Cancro alla vescica: i diversi stadi della malattia – grantennistoscana.it

Dal momento che non è infrequente che il cancro a questo stadio si ripresenti, durante l’intervento viene effettuata la chemioterapia intravescicale con mitomicina o gemcitabina. Il trattamento del cancro alla vescica al primo stadio segue lo stesso identico iter. Solo in alcuni casi, negli stadi iniziali della malattia può essere effettuata la rimozione della vescica.

Di solito si tratta di una misura presa solo in presenza di un paziente affetto da altre gravi problematiche di salute o altri tumori. Talvolta può essere effettuata in presenza di recidive.

Trattamento per gli stadi avanzati

Le terapie scelta invece per i pazienti allo stadio due e tre sono la cistectomia radicale o una combinazione di radioterapia e chemioterapia. La cistectomia radicale è un intervento che consiste nella totale rimozione della vescica e dei tessuti adiacenti a essa. Dopo l’intervento, al paziente verrà inserito un tubicino nell’addome attraverso il quale espellerà da quel momento in avanti l’urina.

I pazienti affetti da cancro alla vescica subiscono di norma un intervento chirurgico – grantennistoscana.it

La chemioterapia può essere somministrata anche prima dell’intervento chirurgico se il paziente è in grado di tollerarne i sintomi. Quella combinata, stando a recenti valutazioni, può aiutare il paziente a vivere più a lungo rispetto alla sola operazione chirurgica. La somministrazione di particolari farmaci può inoltre aiutare a tenere sotto controllo la situazione anche dopo l’intervento.

Se il paziente si trova al quarto stadio viene solitamente eseguita una chemioterapia sistemica seguita da un intervento chirurgico che andrà a rimuovere la vescica e i tessuti circostanti. Seguiranno cicli della prima e radioterapia. Nei casi più gravi il paziente viene sottoposto a cure palliative, che possono aiutarlo ad affrontare con più serenità la fase finale della sua vita. Può essere somministrato anche nel corso delle cure chemioterapiche, sempre per sostenere psicologicamente e spiritualmente la persona malata.

Ilaria Losapio

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