Canone RAI: risparmia i 90 euro con l’uscita dalla bolletta | Ora basta una domanda

Addio canone Rai in bolletta: sette anni dopo la svolta del governo Renzi il MEF cambia tutto. E disdirlo diventa facilissimo…

1° luglio 2016. In apparenza, si tratta di una data qualunque, priva di eventi storici particolarmente rilevanti, tre giorni dopo il sanguinoso attacco terroristico all’aeroporto di Istanbul. Per l’Italia, tuttavia, la data in questione si sarebbe rilevata in prospettiva piuttosto importante.

Canone Rai: cambia tutto
Canone Rai: il governo fa marcia indietro (credit: ANSA FOTO) – grantennistoscana.it

Da quel giorno, infatti, il canone Rai, che allo stato attuale ammonta a 90 euro, è entrato ufficialmente all’interno della bolletta elettrica, mossa adottata dal governo Renzi per limitare l’aumento esponenziale dell’evasione. Ebbene, sette anni dopo è quasi tutto pronto per un’italianissima marcia indietro. Niente più canone in bolletta: ad anticiparlo è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Canone Rai, l’annuncio del Governo: “Mai più in bolletta”

Il titolare del dicastero del MEF (che è peraltro azionista della Rai al 99,56%) si era già esposto in tal senso a febbraio, esprimendo la ferma volontà di tornare all’antico a partire dall’inizio del 2024 e anzi scusandosi con gli italiani per non aver potuto cambiare la situazione già poco dopo l’insediamento del nuovo Governo: “Dal 2024 bisognerà necessariamente trovare un altro strumento” le parole dell’esponente leghista, che ha già preso un impegno in tal senso con la Ue a nome del governo italiano.

Canone Rai: cambia tutto
Canone Rai, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti annuncia novità importanti (credit: ANSA FOTO) grantennistoscana.it

Già, ma quale strumento? Al momento l’unica cosa certa è la modifica, prevista dal Decreto Energia dello scorso aprile. Sul come attuarla sono allo studio diverse ipotesi tra le quali non è comunque contemplato il ritorno al passato, ovvero al bollettino postale, perché così facendo (opinione bipartisan) il rischio più concreto sarebbe quello di far nuovamente schizzare verso l’alto la percentuale dell’evasione, che prima del 2016 si era attestata sul 27%.

Le ipotesi più accreditate sono quindi al momento quella che vedrebbe il canone Rai inserito nella dichiarazione dei redditi, tramite il modello 730 o Redditi PF, e la soluzione della riscossione tramite le società regionali, alle quali spetterebbe la gestione degli incassi. Del resto il nuovo Governo si è impegnato, in chiave Pnrr, ad accogliere la richiesta dell’Ue di eliminare la richiesta in capo ai fornitori di tasse non collegate al settore dell’energia, quali appunto il canone.

Ma non finisce qui, perché il sogno di tutti gli italiani, ovvero quello di poter disdire il canone, non è mai stato così… facile. Per farlo e risparmiare i 90 euro, infatti, si può compilare un modulo apposito, ma tale diritto sarà esercitabile solo se nessun componente della famiglia possiede apparecchi televisivi in nessuna delle abitazioni per le quali chi firma la richiesta è titolare di utenza elettrica per uso domestico. La data di cessazione del rapporto resterebbe quella del 31 dicembre successivo.

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