Che fine ha fatto Paolo Meneguzzi: lavoro, vita privata e com’è diventato

Icona pop dei primi anni Duemila, Paolo Meneguzzi è stato forse uno degli artisti più amati e apprezzati del periodo. Ma che fine ha fatto?

C’è stato un periodo magico in cui la musica aveva un suono tanto leggero quanto melodrammatico. Erano sonorità diverse, più orecchiabili, ma allo stesso tempo profonde, intense e quasi struggenti. E così i primi anni Duemila, dopo la freschezza degli anni Novanta, sono stati all’insegna del patimento. Attenzione, non che nel 1990, 1993 o 1995 non siano uscite canzoni intense e introspettive, ma il sound era un altro, quasi etereo e la recentissima scomparsa di Sinéad O’Connor ne è stata la riprova.

Che fine ha fatto Paolo Meneguzzi
Ha fatto sognare milioni di ragazzine con le sue hit pop nei primi anni Duemila, ma che fine ha fatto Paolo Meneguzzi? – (Fonte: ANSA) – Grantennistoscana.it

Con l’avvento del nuovo millennio però, tutto è cambiato e il peso tra sostanza e forma aveva trovato un nuovo equilibrio all’interno del quale convivevano beatamente insieme tanto le sconvenienti Ta.Tu quanto le iconiche Paola e Chiara. Insomma, la globalizzazione cominciava a mostrare i suoi primi frutti maturi, ma uno più di tutti ha segnato in Italia i primi anni Duemila. Stiamo parlando proprio di Paolo Meneguzzi.

Insieme a Tiziano Ferro e la sua “Rosso relativo“, il cantante svizzero teneva banco con “Verofalso” e tante altre hit di successo che hanno consacrato Meneguzzi come vera icona pop. E non solo in Italia. Anche in America Latina, infatti, il caro Paolo – all’anagrafe Pablo Meneguzzo – diventa una star. Anzi, a dirla tutta, la sua carriera inizia nel 1996 a vent’anni proprio grazie al Festival di Vina del Mar in Cile e da lì, piano piano, si fa conoscere anche in Europa.

Le sue hit di maggiore successo, infatti, sono arrivate nel Bel Paese anche grazie alla traduzione spagnola dei suoi singoli in lingua italiana. Insomma, Paolo Meneguzzi sembrava inarrestabile. All’improvviso però la buona stella che lo accompagnava si è spenta e di lui col tempo si sono perse le tracce. Almeno fino a oggi.

Da Sanremo all’Eurovision song contest: la carriera in (breve) di Paolo Meneguzzi prima dell’oblio musicale

La prima esibizione in Italia di Paolo Meneguzzi è datata 2001 durante il Festival di Sanremo. Arrivato settimo nella categoria Giovani col brano scritto a quattro mani insieme a Roberto Zappalorto, ‘Ed io non ci sto più‘, la kermesse, come capita spesso in realtà, malgrado il piazzamento, gli porterà più che bene. Grazie alla sua partecipazione a Sanremo, infatti, il cantante svizzero vince la competizione Un disco per l’estate con il brano “Mi sei mancata“.

Come sta Paolo Meneguzzi
Nel 2008 il successo di Paolo Meneguzzi diminuisce sensibilmente dopo la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest – (Fonte: ANSA) – Grantennistoscana.it

Da allora sarà solo un susseguirsi di successi uno dopo l’altro: tutti volevano Paolo Meneguzzi, l’artista del momento. Il 2002 e il 2003, infatti, sono gli anni d’oro per il cantante, il suo momento di massimo splendore che lo consacrerà nel panorama musicale italiano. “In nome dell’amore“, “Verofalso” ma soprattutto “Lei è” – il brano dedicato alla mamma – scaleranno ben presto le vette di tutte le classifiche con delle vendite significative.

Prendendo spunto proprio da ‘Lei è‘, la canzone diventa anche il titolo del suo secondo album in italiano che venderà oltre 250mila copie. Ma non solo. Grazie al numero incredibile di vendite, il disco viene anche certificato doppio disco di platino e gli concede il pass diretto per il Festival di Sanremo, ma nella competizione Big questa volta. E così nel 2004 calca ancora una volta il palco dell’Ariston con “Guardami negli occhi” che si piazzerà quarta e che coincide anche con la posizione più alta nella sua carriera all’interno della kermesse.

Nel 2007, infatti, ritorna in gara con “Musica“, ma il suo brano non va oltre la settima posizione nonostante sia un successo in radio. Orecchiabile e struggente al punto giusto, diventa una delle canzoni più rappresentative dell’artista insieme a “Non capiva che l’amavo“. Nel 2008, però, il vento cambia e con la partecipazione all’Eurovision Song Contest 2008 di Belgrado in rappresentanza della Svizzera con il singolo “Era Stupendo“, Paolo Meneguzzi scompare piano piano dai radar. Dietro la sua scelta però non c’è un ridimensionamento del suo successo.

Che fine ha fatto oggi il cantante di “Non capiva che l’amavo”?

Nel frattempo, infatti, il bel Paolo è cresciuto e ha messo su famiglia. E così il cantante ha deciso di dedicare più tempo al suo bimbo sottraendolo alla musica. Fino a un certo punto però. Meneguzzi, infatti, non ha mai pensato di abbandonare in toto la musica, ma solo le scene musicali mainstream, quelle che comunque permettono di rimanere sulla cresta dell’onda sempre e comunque in un mondo che cambia così velocemente da rinnovare in un lasso di tempo sempre più breve gusti e tendenze.

Cosa fa oggi Paolo Meneguzzi
Oggi Paolo ha deciso di dedicarsi di più alla sua famiglia, ma è anche direttore artistico della Pop Music School in Ticino – (Fonte IG: @paolomeneguzzi) – Grantennistoscana.it

E così i suoi ultimi singoli, “Nel silenzio” e “Il Coraggio“, restano sconosciuti ai più, malgrado siano stati rilasciati durante i primi mesi di pandemia, ovvero quando la musica era una delle “distrazioni” più grandi in un mondo al collasso. Questo dimostra però come la carriera del cantante non si sia mai interrotta del tutto. La musica è sempre stata una costante nella sua vita.

Nel 2015, infatti, Paolo ha anche aperto e inaugurato la Pop Music School in Ticino, diventando così il direttore artistico della scuola di talenti – ben 600 artisti – più importante della Svizzera. A distanza di vent’anni però, la nostalgia canaglia ha preso il sopravvento. E anche i giovani della generazione Z che erano neonati quando Meneguzzi stregava i cuori delle adolescenti con delle frasi iconiche come “e ogni volta che soffriva, io soffrivo“, hanno avuto modo di riscoprire i suoi successi più importanti grazie a TikTok.

Il cantante, infatti, ha aperto un suo profilo personale – che vanta più di 30mila followers – grazie al quale ha potuto rispolverare tutte le sue hit del passato, cantando insieme alla moglie e al figlio, apprezzate anche dai giovanissimi che sembrano distanti anni luce dalla scena musicali dei primi anni Duemila.

Dalla Svizzera con amore: la lite social di Paolo Meneguzzi con J-Ax è il dissing dell’estate di cui non sapevamo di aver bisogno

In questi giorni però Paolo Meneguzzi è tornato in auge a causa della sua lite social con J-Ax. Il cantante, infatti, ha avuto da ridire sulle scelte “artistiche” del rapper e non solo. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di fare chiarezza sull’inaspettato dissing dell’estate. In un’intervista rilasciata al sito ‘Mow Mag‘, Paolo Meneguzzi ha avuto modo di dire la sua sui tormentoni estivi della stagione.

Lite Meneguzzi J-ax
Paolo Meneguzzi ha avuto da ridire su “Disco Paradise”, il tormentone estivo di Fedez, Annalisa e J-Ax – (Fonte IG: @j.axofficial) – Grantennistoscana.it

Diciamo pure come i tormentoni estivi ormai siano una sorta di tappa obbligatoria dalla quale non si può scappare. Durano il tempo dell’estate però e poi finiscono del dimenticatoio. Un’eccezione in tal senso è stata la hit del 2019 “Una volta ancora” di Fred De Palma e Ana Mena, ancora oggi suonata e ballata urbi et orbi. Ma appunto, come dicevamo prima, questa resta un’eccezione nel mare magnum della hit a ogni costo.

E così, il cantante svizzero ha espresso il suo punto di vista sul tema senza mezzi termini. “L’estate pop 2023 è deprimente“, ha confessato Meneguzzi. “Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la “disco paradise” di turno mi fa tristezza“. Pur non facendo nomi, era chiaro che si riferisse proprio a J-Ax, al momento in radio con Fedez, Annalisa.

Il botta e risposta piccato tra J-Ax e Paolo Meneguzzi su Instagram

Il rapper però non ha gradito una critica simile e ha risposto per le rime a Paolo Meneguzzi via social sul suo profilo Instagram. “Sicuro che tu, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione su Wish di Tiziano Ferro“, ha scritto J-Ax abbastanza infastidito. “Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al pubblico che oggi non capisce più un ca**o“, ha poi aggiunto. “A tutti capita di fare canzoni che non “connettono” con il mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni“.

Insomma, per farla breve, il rapper ha dato del fallito a Meneguzzi tradendo un sottotesto abbastanza evidente e con quale tutti sembrano scender a patti prima o poi. Fosse dall’altro lato della barricata, è molto probabile che pure Meneguzzi si sarebbe omologato alle scelte di mercato, quelle che vendono e tengono a galla l’intero asset musicale. O forse no. Subito dopo, infatti, il cantante svizzero ha scritto un lungo sfogo, sempre su Instagram si intende, per fare chiarezza.

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Il lungo sfogo su Instagram di Paolo Meneguzzi dopo l’attacco di J-Ax – (Fonte IG: @paolomeneguzzi) – Grantennistoscana.it

Caro J-Ax,
ma chi verrebbe dietro a te (voi) se non seguissi il sistema che hai sempre criticato?“, ha esordito Meneguzzi. “Parli di papponi ma fai il pappone che sta attaccato ai ragazzini per non cadere nell’oblio che probabilmente tanto ti spaventa e per fare i fighi ci urlate ancora “legalizzala”. Ma anche basta“. E in merito al suo presunto “fallimento“, il cantante ha specificato come adesso abbia una scuola artistica, produca film, dischi di ragazzi, ma soprattutto abbia una famiglia. “Non ho il successo di prima? Pazienza… Io credo negli ideali e tu nelle canne“.

Insomma, Meneguzzi si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. Ma era solo l’inizio del suo lungo sfogo via social. Riguardo al pop scadente prodotto oggigiorno, infatti, il cantante ha rincarato la dose. Ha sottolineato come dietro alla musica non si ricerchi più la qualità che è difficile da ricreare. Piuttosto, meglio la quantità che permette appunto di fare soldi e di rimanere a galla per tutto questo tempo col minimo sforzo.

Tutto questo però avrebbe poco a che fare col pop vero e proprio. Per il cantante, infatti, si tratta di un’arte più seria e ricca di significato svilito in nome del successo a ogni costo. “Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare a un’arte e soprattutto c’è un’ imprescindibile etica nei messaggi. Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio?“, ha concluso Meneguzzi. In attesta della replica di J-Ax però, il dissing di cui non sapevamo di avere bisogno in questi giorni è diventato più virale dei tormentoni estivi di stagione.

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