Chi dorme poco danneggia il cervello | Lo studio allarmante sui rischi di Alzheimer

Se anche voi avete problemi nel prendere sonno e le vostre nottate sono veri incubi, fate molta attenzione: danneggiate il cervello

La fase del sonno è fondamentale per il benessere di mente e corpo. Sebbene crescendo diminuisca l’effettiva quantità di ore di riposo necessarie, in realtà il minimo resta sempre di sette ore, quantità che molta parte della popolazione mondiale non riesce a raggiungere. Nei bambini e nei ragazzi, invece, sono necessarie anche nove o dieci ore di sonno e quantità limitate di riposo, sotto a questi tempi, sono state correlate a scarsi rendimenti scolastici, nervosismo ed irrequietezza e comportamenti sgradevoli anche in gruppo. Ecco però quali sono le conseguenze sul cervello del dormire poco.

Dormire poco crea danni al cervello
Dormire poco crea danni al cervello: ecco lo studio e le conseguenze (grantennistoscana.it)

Quando andiamo a dormire, il cervello non va a riposo, anzi: durante il sonno, di fatto lavora per fare ordine tra le idee e i ricordi e creare nuovo spazio utile. Il sonno, quindi, favorisce il consolidamento della memoria, integra i vecchi ricordi con i nuovi ricordi e aiuta il ripristino sinaptico: si tratta di processi fondamentali, per cui si comprende come dormire bene e per una buona quantità di ore sia necessario. Uno studio molto recente, però, ha correlato il riposo scarso con dei danni al cervello: ecco cosa si è scoperto.

Insonnia: numeri e conseguenze

Solo in Italia, son circa 12 milioni le persone che soffrono di disturbi del sonno. A parlarne è l’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno, la quale afferma che circa un adulto ogni quattro soffre di insonnia cronica o transitoria. Le problematiche più diffuse sono i risvegli frequenti durante la notte, la fatica ad addormentarsi e la difficoltà a riprendere sonno, una volta svegli. Con la pandemia di Sars-CoV-2, i numeri sono poi raddoppiati: l’insonnia è al secondo posto dei sintomi correlati al Covid-19, dopo l’ansia. Ben prima di questi recenti studi, si sapeva già che dormire poco e male predispone il cervello a determinate conseguenze.

Insonnia, numeri e conseguenze
Insonnia, numeri e conseguenze: un disturbo diffusissimo (grantennistoscana.it)

Il sonno disturbato e frammentato, infatti, è associato a una maggiore predisposizione verso fenomeni neurodegenerativi, aterosclerotici ed infiammatori. Di fatto, quindi, dormire bene non serve solo per essere lucidi e per avere le energie sufficienti ad affrontare la giornata seguente, ma è un vero e proprio elisir curativo e protettivo verso forme anche molto invalidanti di malattia e patologia a lungo termine.

Il nuovo studio: la relazione tra il sonno e l’Alzheimer

Nuove conoscenze in merito alla relazione tra l’insonnia e il cervello arrivano dallo studio condotto da Fuyi Xu e Jia Mi della Binzhou Medical University di Shandong, in Cina e pubblicato sul Journal of Proteome Research. Gli scienziati hanno scoperto che, con la privazione del sonno, diminuiscono i livelli della proteina pleiotropina, la cui funzione nei confronti del cervello è protettiva: calando questi livelli, si va via via verso la morte dei neuroni. I danni, quindi, si manifestano a livello dell’ippocampo, la zona cerebrale dedita alla memoria e ai ricordi: ecco gli studi e quali prove hanno eseguito.

Lo studio sul cervello di chi soffre di insonnia
Lo studio sul cervello di chi soffre di insonnia: conseguenze indescrivibili (grantennistoscana.it)

I ricercatori hanno valutato la capacità degli animali di orientarsi in un labirinto e la loro predisposizione al riconoscimento di nuovi oggetti. Li hanno quindi privati del sonno per due giorni e, dopo aver estratto dal loro cervello le proteine presenti nell’ippocampo, hanno provato a capire quali tra esse avevano subito un cambiamento in seguito alle due notti di insonnia. Si è quindi notato che la proteina pleiotropina diminuiva in tutti gli animali e si è scoperto che tale proteina causa la morte cellulare nella zona dell’ippocampo. Si tratta, inoltre, si una proteina fortemente implicata nella malattia di Alzheimer e in altre malattie neurodegenerative, per cui gli scienziati hanno affermato con un buon grado di certezza che chi dorme poco o male potrebbe avere un rischio maggiore di sviluppare questi disturbi.

Se quindi avete problemi del sonno e da soli non riuscite ad uscirne, chiedete consiglio al vostro medico di fiducia. Non si tratta, infatti, di un problema secondario rispetto ad altre questioni di salute: dormire bene è fondamentale per la vita di tutti i giorni ed anche per il proprio futuro, quindi investire sulle cure necessarie ad ottenere un buon sonno è importante e lecito, per tutti.

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