Gli scienziati non hanno più dubbi: più smog respiri e più rischi l’ictus, ma a breve non quando invecchierai

Lo smog uccide e questo probabilmente lo sapevamo già, ma adesso è emersa una scioccante verità che allarma la comunità scientifica.

Forse qualcuno avrà notato che ci sono molti più morti che in passato, e spesso dovute ad infarti fatali, o ictus fatali, e che hanno colpito anche persone molto giovani. La scienza sta cercando di spiegare il perché di questo fenomeno e tra le altre ipotesi spunta anche la responsabilità dell’inquinamento dell’aria.

inquinamento aumenta ictus
Bastano 5 giorni di esposizione all’inquinamento per avere più rischi di ictus – Grantennistoscana.it

Nonostante stiamo affrontando la transizione ecologica, infatti, siamo ancora molto indietro dall’avere un’aria pulita, e ovviamente nelle grandi città questo obiettivo è ancora più difficile da raggiungere. Oltre a questa situazione, non certo piacevole, adesso si aggiunge anche un allarmante dato, emerso da una ricerca scientifica recente.

C’erano già stati, ovviamente, studi che collegavano i problemi cardiovascolari, infarti e ictus all’esposizione all’inquinamento, ma finora si pensava che i problemi di salute insorgessero dopo molto tempo. In pratica, si ipotizzava che solo dopo molti anni le persone potevano ammalarsi a causa dello smog.

Ictus, dopo 5 giorni dall’esposizione all’inquinamento, la scoperta scioccante che ci lascia poche speranze

Un medico dell’Università della Giordania ad Amman ha studiato a lungo una moltitudine di dati che proveniva da milioni di casi di persone decedute a causa di ictus. Lo studio del medico è stato poi pubblicato su Neurology.

ictus a causa dell'inquinamento dell'aria
L’inquinamento entra in circolo nel sangue e causa ictus – Grantennistoscana.it

Nella ricerca si andava anche a controllare i dati inerenti all’esposizione a determinati tipi di inquinanti. Sono stati presi in esame quelli più comuni, ovvero derivanti dai tubi di scarico delle auto, il monossido di carbonio e l’anidride solforosa. Ciò che è emerso è sconcertante; dopo soli 5 giorni di esposizione agli agenti inquinanti si ha un’altissima probabilità di avere un ictus, a tutte le età. E i dati sono molto chiari:

  • più alte concentrazioni di biossido di azoto sono state collegate a un rischio maggiore del 28% di ictus nei cinque giorni successivi;
  • maggiori livelli di ozono, a un aumento ulteriore del 5% di rischio ictus;
  • più alte quantità di monossido di carbonio, a un aumento del 26%;
  • maggiore esposizione a anidride solforosa, aumento del 15%;
  • più elevate concentrazioni di PM1 aumento del rischio del 9%;
  • più PM2,5 rischi aumentati del 15%;
  • più PM10 rischi aumentati del 14%.

Inutile dire che gli scienziati hanno affermato che per ridurre le probabilità di morte dovremmo ridurre drasticamente l’esposizione agli inquinanti sopra citati.  Non resta che cercare rifugio in quei pochi luoghi dove ancora l’aria è pulita, ma soprattutto sperare che le azioni dei Governi riescano a invertire la rotta del declino ambientale che stiamo vivendo.

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