I dolci che non ti rovinano la dieta sono solo questi: tanto gusto godurioso e torni snella subito

Non sai proprio rinunciare ai dolci, neanche se sei a dieta? Niente paura: questi li puoi mangiare tranquillamente e senza sensi di colpa!

Quando si inizia la dieta per qualche strana ragione astrale compaiono anche tutte le voglie del mondo. E così, mentre si mangia un’insalata di farro con avocado e uovo o ancora un piatto di pasta con pomodorini e feta, all’improvviso si ha l’irrefrenabile desiderio di una torta al cioccolato o di un paio, se non di più, di biscotti al burro. A prescindere dal dolce e dal nostro livello di golosità però, in realtà è proprio il nostro cervello a trarci in inganno.

Quali dolci si possono mangiare a dieta
Ci sarà sempre posto per il dolce, ma si possono consumare a dieta? – Grantennistoscana.it

È difficile, infatti, scardinare l’idea secondo cui la dieta non sia una privazione, ma uno stile di vita sano da adottare il prima possibile non solo per perdere magari quei chiletti in più, ma per garantire al nostro corpo nelle giuste quantità tutti i macronutrienti necessari per il suo corretto funzionamento. E così, seguire un regime alimentare sano e leggermente ipocalorico, diventa sin dal giorno zero uno dei massimi sacrifici che si può compiere in vita.

Ovviamente, è normale che all’interno della dieta lo spazio per i dolci, le fritture ma anche per le lasagne sia limitato perché comunque sono piatti ricchi di calorie, grassi e zuccheri. Il punto è che in una condizione di “libertà“, il nostro cervello pensa pure poco alle crostate e al pan di Spagna, proprio perché è ipoteticamente libero di mangiare dolci quando e come vuole. Le cose cambiano però in una condizione di limitazione. In questo caso, infatti, prende il sopravvento la costrizione ed è difficile non pensare a quello che non si può mangiare proprio perché si è a dieta.

Dieta e zuccheri: tutto quello che c’è da sapere per mangiare bene

Le cose poi si complicano nel caso in cui non si possa fare a meno di concludere il pranzo o la cena con una “nota dolce“. Molti, infatti, anche se hanno mangiato in eccesso, non riescono proprio a rinunciare a un biscotto o a un cioccolatino che edulcori o il resto della giornata o della serata prima di andare dormire. Diciamo pure come sia una sorta di piccolo piacere terreno che fa bene più alla nostra anima che non al nostro corpo.

Perché mangiare troppi dolci fa male
Di solito si tende a mangiare un dolcetto a fine pasto, ma è una cattiva abitudine che può causare problemi di salute anche importanti – Grantennistoscana.it

Che sia a pranzo o cena, poco cambia: mangiare dolci a fine pasto resta altamente sconsigliato. Ma come mai? Questa abitudine, infatti, non solo può fare male alla nostra salute, ma potrebbe appesantire la digestione. E non finisce qui. Per quanto piccolo, anche un singolo biscotto post pranzo o cena può alterare il deficit calorico rendendolo nullo. E di conseguenza ogni tentativo di perdita di peso diventa vano.

Giusto per rendere l’idea dell’impatto dei dolci sul nostro organismo, una fetta di torta di mele da 100 grammi contiene il triplo delle calorie che si possono ingerire se si mangiano 100 grammi di pasta al pomodoro. Insomma, i dolci vanno maneggiati con cura e moderazione anche perché la maggior parte sono ricchi di zuccheri semplici e di grassi saturi, ovvero due nutrienti che se consumati eccessivamente possono causare a lungo andare problemi di salute soprattutto al cuore e alle arterie.

Lo zucchero è da demonizzare in toto? Risponde l’OMS

Ecco perché, tra le altre cose, un abuso di zuccheri è controindicato non solo se si deve perdere peso, ma anche se si hanno problemi di salute come il diabete. Ovviamente però lo zucchero non è di certo da demonizzare in toto, tant’è che è presente all’interno della piramide alimentare sottoforma di diversi alimenti. Tra questi troviamo anche la frutta e la verdura che contengono zuccheri semplici – come il fruttosio – fondamentali per il nostro organismo in modo da fare il pieno di energie.

Quanto zucchero si può consumare
Per l’OMS non si dovrebbero consumare giornalmente più 10% di zuccheri, ovvero circa sei cucchiaini – Grantennistoscana.it

Per non esagerare però, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha chiarito come la quantità di calorie quotidiane complessive che possono essere fornite sotto forma di zuccheri presenti in tutti gli alimenti non deve superare il 10%, ovvero quasi sei cucchiaini al giorno. Per quanto possa sembrare una percentuale davvero esigua, in realtà non lo è affatto. Come dicevamo prima, infatti, gli zuccheri si trovano in tutti gli alimenti.

Da quelli “buoni” di latte, yogurt e miele a quelli più raffinati di caramelle, gelati e merendine, gli zuccheri sono sempre presenti. Se quelli semplici però fanno bene, gli altri passando sempre molto velocemente dall’intestino al circolo sanguigno possono provocare anche importanti picchi glicemici. Ma non solo, il loro effetto saziante è quasi nullo, ecco perché anche se siamo pieni, c’è sempre spazio per il dolce.

Soddisfa il tuo lato dolce a dieta: ecco cosa puoi mangiare senza sensi di colpa

Torniamo però al quesito originario. Fermo restando che se ci sono problemi di salute gli zuccheri vanno obbligatoriamente limitati, non si possono mangiare per nulla dolci a dieta? In realtà tutto dipende da quanto è forte il desiderio di dolce. Basta, infatti, non esagerare nelle quantità e nella frequenza.

Giusto per rendere l’idea, se si segue per tutta la settimana un regime alimentare leggermente ipocalorico, si può poi consumare il sabato sera anche un bel babà, con tanto di panna, perché non costituisce un problema all’interno del range calorico settimanale da rispettare. Il discorso cambia se non si può resistere al dolce richiamo delle sfogliatelle ogni giorno. In questo caso, infatti, la voglia di dolce va ripensata in un’ottica smart ed efficace.

Benefici cioccolato fondente
Il cioccolato fondente migliora sia le funzioni cognitive che l’apprendimento ed è consigliatissimo a dieta! – Grantennistoscana.it

Ci sono, infatti, dei dolci che, seppur con moderazione, possono essere consumati a dieta e non per forza come sgarro settimanale a cominciare dal cioccolato fondente. Stando, infatti, a uno studio condotto dall’Università degli Studi de L’Aquila, a differenza di quello al latte, il cioccolato fondente migliora sia le funzioni cognitive che l’apprendimento, mantenendo in buona salute così sia il sistema cardiovascolare che celebrale, motivo per cui 10/20 grammi di cioccolato fondente al giorno sono altamente consigliati.

Se non sei un grande amante del cioccolato fondente però, i dolci fatti in casa – rigorosamente nella loro versione light e con delle ridotte quantità di zucchero – come la crostata di frutta, il ciambellone all’acqua o ancora la torta caprese, possono fare al caso tuo. Basta tenere d’occhio però queste importanti sostituzioni:

  • Usa le farine integrali anziché quelle raffinate;
  • Prediligi l’olio extravergine d’oliva o di semi al burro;
  • No alla panna, sì allo yogurt senza zuccheri aggiunti;
  • Opta per la frutta fresca al posto della frutta candita o sciroppata;

Tiramisù a dieta? Certo che sì! Lo facciamo light e fit, ma altrettanto delizioso!

Il tiramisù è uno dei dolci più amati da noi italiani ed è uno di quei piccoli piaceri di gola a cui è davvero impossibile rinunciare. Tuttavia tra mascarpone, uova e savoiardi, diciamo pure come non sia proprio amico della linea. Niente però che non si possa risolvere con qualche sostituzione furba che lo renderà leggero sì, ma con gusto.

Una porzione, infatti, contiene solo 173 calorie ed è praticamente perfetta per uno spuntino goloso e pronto in soli 5 minuti che sappia strizzare l’occhio a un gusto esagerato come pochi! Non ci resta adesso che scoprire insieme la ricetta. Ti avvertiamo però: questo tiramisù light crea dipendenza!

Ricetta tiramisù light
Prepariamo insieme il tiramisù light e fit, questo contiene solo 173 calorie a porzione! – Grantennistoscana.it

Ricetta per una porzione

Tempo di preparazione: 5 minuti

Tempo di cottura: –

Tempo totale: 5 minuti

Ingredienti:

  • 100 grammi di ricotta light o normale;
  • 6 Pavesini (classici o al cacao);
  • 1 cucchiaio di latte parzialmente scremato;
  • 10 gocce di dolcificante o 1 cucchiaino di zucchero;
  • 2 tazze di caffé;
  • Cacao amaro in polvere q.b.

Preparazione

  1. Per prima cosa, per realizzare il nostro tiramisù light, prepara 2 tazzine di caffè e lasciale raffreddare. Va bene sia la classica moka che il caffè solubile.
  2. Nel frattempo, prendi una scodellina abbastanza capiente e versa all’interno la ricotta, le gocce di dolcificante o lo zucchero e 1 cucchiaio di latte.
  3. Adesso amalgama fino a che non avrai ottenuto un composto abbastanza omogeneo e cremoso.
  4. A questo punto, prendi un bicchiere adagia sul fondo un cucchiaio di crema di ricotta.
  5. Comincia a creare il primo strato di tiramisù inzuppando nel caffè due Pavesini che poi posizionerai sopra la crema di ricotta all’interno del bicchiere.
  6. Metti poi un altro po’ di ricotta nel bicchiere, intingi altri due Pavesini e ripeti ancora una volta l’operazione: dovrai ottenere tre stati di dolce con 2 Pavesini e un po’ di crema di ricotta per strato.
  7. Ora non ti resta che spolverare con un po’ di cacao amaro in polvere e il tuo tiramisù light è pronto. Lo puoi consumare subito o far freddare anche mezz’oretta in frigo. In ogni caso sarà superlativo!

Consiglio extra: per rendere il nostro Tiramisù light ancora più delizioso e fit. Puoi aggiungere alla crema di ricotta qualche goccia di cioccolato fondente o anche della frutta secca (non più di 10 grammi) come noci, mandorle e anacardi tritati grossolanamente. Sentirai che bontà!

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