I giovani tennisti italiani di cui nessuno parla, ma che diventeranno fortissimi nei prossimi anni

Non più e non solo Fabio Fognini, Jannik Sinner e Matteo Berrettini: ecco i tennisti italiani che, giovanissimi, faranno parlare di sé

Il tennis italiano sta vivendo momenti molto importanti, grazie all’altoatesino Jannik Sinner e alla sua recente vittoria al Master 1000 di Toronto, che l’ha ufficialmente portato all’interno della classifica dei dieci tennisti più forti al mondo. Se per Berrettini non è un buon periodo, dal quale però si sta rialzando con forza e con fierezza, per Sinner e in generale per il tennis italiano si può dire che questi siano anni di successi: preparatevi, però, perché arriva la nuova agguerritissima generazione.

I giovani tennisti italiani che faranno parlar di loro
I giovani tennisti italiani che faranno parlar di loro: promesse per il futuro (grantennistoscana.it)

Per quanto il tennis, a differenza di altri sport, conceda di continuare a giocare anche superati i 30/35 anni, vediamo ad esempio Fabio Fognini o le eterne leggende Novak Djokovic o Rafael Nadal, di fatto come in ogni ambiente quando arriva la nuova leva tutta l’attenzione è spostata su di loro. In Italia, in particolare, abbiamo tre ragazzi che si stanno già distinguendo per carattere e per capacità e che, secondo gli esperti del settore, in futuro potrebbero regalarci grandi gioie: ecco di chi si tratta.

Francesco Maestrelli, classe 2002 da Pisa

Nato a Pisa da Fulvia ed Andrea, ha iniziato a giocare a tennis quando aveva solo quattro anni. La motivazione fa sorridere ed è quanto più lontana si possa pensare dal colpo di fulmine che solitamente caratterizza i grandi campioni: Francesco, infatti, ha iniziato a giocare a tennis per emulare la sorella maggiore, Valentina, che praticava proprio quello sport. Dai 4 ai 13 anni si allena con Claudio Galoppini a Livorno ma, nel 2018, si è unito al centro tecnico federale di Tirrenia, dov’è seguito dallo stesso Galoppini e da Mosè Navarra con Gabrio Castrichella. Il suo esordio nel circuito ITF avviene nel 2018, quando ha soli 15 anni e disputa il torneo di doppio in coppia con Francesco Forti, conquistando la semifinale.

Francesco Maestrelli, classe 2002 da Pisa
Francesco Maestrelli, classe 2002 da Pisa: un tennista qualificato (grantennistoscana.it / Instagram @francescomaestrelli)

Nel settembre del 2019 riesce a conquistare la sua prima finale in doppio e, nel 2020, vince il suo primo incontro professionistico in singolare, all’M15 di Sharm El-Sheikh. L’anno scorso, invece, conquista il primo titolo Challenger della sua carriera, sconfiggendo Gilles Simon, Riccardo Bonadio, Flavio Cobolli, Sebastian Ofner ed anche Pedro Cachin. Insomma, le premesse sono buone: noi non vediamo l’ora di vedere nascere questa nuova stella.

Flavio Cobolli, classe 2002 da Firenze

Sempre dalla Toscana arriva quest’altro grande talento in erba, Flavio Cobolli. Nato a Firenze ed allenato da suo padre, che è un ex tennista, Flavio inizia a giocare nell’ITF Junior Circuit nel 2017 e, nel 2018, prende parte alla Coppa Davis Junior con Luca Nardi e Lorenzo Musetti, vincendo sei degli otto incontri. Nel 2019 conquista il suo unico titolo in singolare da juniores e, al Roland Garros 2019, perde la finale nel doppio in coppia con Dominic Stricker.

Flavio Cobolli, figlio d'arte
Flavio Cobolli, figlio d’arte: la sua carriera tra i grandi è già iniziata (grantennistoscana.it / ansafoto)

I suoi primi ingressi nel mondo dei professionisti avvengono tra il 2017 e il 2018, ma è solo nel 2021 che alza il suo primo trofeo da professionista, vincendo in singolare il torneo ITF M15 ad Adalia. Nel 2022 per la prima volta nella sua carriera partecipa alle qualificazioni di uno slam, in particolare degli Australian Open: siamo sicuri che di lui ne sentiremo ancora parlare, perché questo è solo l’inizio.

Luca Nardi, classe 2003 da Pesaro

Più piccolo dei suoi due colleghi, Luca Nardi ha raccontato nel corso di un’intervista per Corriere Adriatico che la scintilla con il tennis è scoccata grazie al fratello Niccolò, che giocava a tennis. Quando, con sua mamma Raffaella, andava a prenderlo dopo gli allenamenti, rimaneva incantato nel guardare quel bel gioco e, nel giro di pochi anni, si è anche lui iscritto alla Baratoff, andando a costruire di anno in anno quella che oggi è già un’ottima carriera. Nel gennaio 2017, a soli 14 anni, Luca Nardi vince Les Petits As sia in singolare che in doppio e fa quindi il suo esordio nel mondo dei professionisti nel giugno 2018.

Luca Nardi, giovane e già talentuoso
Luca Nardi, giovane e già talentuoso: ecco la sua carriera promettente (grantennistoscana.it / ansafoto)

Nel marzo 2020 alza la sua prima coppa nel mondo del professionismo, all’interno del trofeo ITF M15 di Sharm El Sheikh ed ad ottobre dello stesso anno debutta nel suo primo ATP allo European Open di Anversa. Nel 2022 vince il suo primo titolo Challenger in indoor, a Forlì e gioca poi per la prima volta le qualificazioni di uno Slam, il Roland Garros, perdendo all’ultimo turno con Miralles.

Quest’anno, Luca Nardi ha conquistato nella data del 28 agosto la posizione numero 116 della graduatoria ATP, anche grazie alla conquista del quarto titolo Challenger a Porto, dove ha battuto Joao Sousa. Insomma, anche lui è in netta crescita: abituatevi a sentire questo nome, poiché tra pochi anni si parlerà anche di lui.

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