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Il bacio sulla guancia è violenza sessuale? | Il 90% non sa la risposta e si rischia grosso

Baciare sulla guancia può essere considerato reato di violenza sessuale? Quasi tutti ignorano che in alcuni casi si rischia davvero grosso.

Chi pensa che condotte come queste siano soltanto gesti innocenti o amichevoli dovrà ricredersi. Dipende tutto dal contesto in cui avvengono.

Bacio sulla guancia? Attenzione perché per la legge non è sempre un gesto innocente – grantennistoscana.it

Il bacio rubato, anche sulla guancia, rientra nel reato di violenza sessuale? A tutti è ben noto come il bacio non consensuale sulle labbra possa senza altro costituire una violenza sessuale. Meno chiara può apparire invece la cosa quando la zona baciata è quella della guancia.

Per la legge, nella definizione di stupro rientra qualunque atto sessuale che sia invasivo dell’altrui intimità. Per vedersi condannare, da questo punto di vista, è più che sufficiente il palpeggiamento o la classica “mano morta”.

Bacio sulla guancia, quando è violenza sessuale

Ma col bacio non consensuale sulla guancia come la mettiamo? A dare la risposta ci ha pensato la Corte di Cassazione, che proprio di recente ha sentenziato (sentenza n. 22696 del 25 maggio 2023) che anche il bacio sulla guancia può essere considerato violenza sessuale.

La Cassazione si è espressa chiaramente sulla rilevanza penale del bacio rubato, anche sulla guancia – grantennistoscana.it

Si trattava del caso di una donna che per evitare il bacio rubato sulle labbra aveva girato il volto, ricevendo così il bacio non voluto sulla guancia. Un reato anche questo, che ha riconosciuto la Suprema Corte.

Sul punto il codice penale (articolo 609-bis) è chiaro: si rende colpevole del reato di violenza sessuale chiunque costringa la sua vittima a compiere o a subire un qualunque atto sessuale facendo ricorso a violenza, minaccia o abusando della propria autorità. E per chi lo commette la pena prevista è da 6 fino a 12 anni di reclusione.

Atto sessuale, cosa significa per la legge

Con atto sessuale bisogna intendere ogni espressione del desiderio sessuale capace di invadere la sfera sessuale altrui, rappresentata prevalentemente (ma non in maniera esclusiva) dalle zone erogene della vittima. Dunque labbra, seno, genitali, cosce, sedere e così via.

Per rendersi colpevoli del reato di violenza sessuale dunque non serve spingersi fino al rapporto sessuale completo. È sufficiente agire in modo da comprimere la libertà sessuale della vittima. Costituiscono reati dunque atti come il palpeggiamento fugace, lo sfregamento sopra i vestiti della vittima, il bacio sulle labbra imposto con la violenza o la minaccia.

La legge definisce anche cosa sia un atto sessuale – grantennistoscana.it

Come dicevamo il bacio non consensuale in una zona erogena può essere violenza sessuale. Come nel caso dei baci dati sulle labbra o sul collo quando vengono estorti alla persona senza che questa abbia acconsentito.

Il classico bacio rubato dunque integra senza ombra di dubbio il reato di violenza sessuale, rientrando certamente tra gli atti sessuali punti dalla legge. Ci si chiede se sia reato anche il bacio non voluto dato sulla guancia.

È violenza sessuale anche il tentativo di bacio sulle labbra diventato bacio sulla guancia?

La risposta della Cassazione è chiara. La sentenza che abbiamo citato all’inizio afferma chiaramente che anche il fallito tentativo di baciare sulle labbra trasformatosi in un bacio sulla guancia fa scattare il reato di violenza sessuale.

L’episodio del tentato bacio sulle labbra diventato bacio sulla guancia aveva visto coinvolto un capotreno che aveva sorpreso a bordo una giovane passeggera priva di biglietto. Molto “generosamente” aveva deciso di risparmiarle la multa facendole pagare soltanto il costo della corsa.

Anche il tentato bacio sulle labbra diventato bacio sulla guancia è un reato – grantennistoscana.it

Il problema è che al posto della multa l’uomo aveva però deciso di aggiungere di sua iniziativa un sovraprezzo” di altra natura. Così aveva afferrato la mano della viaggiatrice per attirare la giovane donna verso il proprio volto. Quest’ultima, nel tentativo di ritrarsi dal tentativo di bacio sulle labbra da parte del capotreno, si era presa comunque un bacio sulla guancia.

Il capotreno aveva cercato di difendersi sostenendo la natura amichevole del bacio sulla guancia. A riprova della sua tesi aveva affermato di aver anche scherzato con la passeggera. Al punto che i due protagonisti della vicenda si erano pure presentati coi propri nomi. Insomma, si sarebbe trattato soltanto del bacio consuetudinario con cui ci si saluta, si è difeso l’imputato.

La sentenza della Cassazione sul bacio del capotreno

Ma i giudici della Suprema Corte hanno sgombrato il campo da ogni equivoco. Non hanno avuto dubbi al riguardo: un gesto come questo costituisce senz’altro il reato di violenza sessuale. A nulla è servito tirare in ballo un presunto contesto amichevole relativo al colloquio tra il capotreno e la passeggera.

La Cassazione ha dunque rigettato il ricorso. Prima di tutto ha ribadito, come si legge nella sentenza, che «va qualificato come “atto sessuale” anche il bacio sulla bocca che sia limitato al semplice contatto delle labbra, potendosi detta connotazione escludere solo in presenza di particolari contesti sociali, culturali o familiari nei quali l’atto risulti privo di valenza erotica».

La Cassazione ha respinto il ricorso del capotreno condannato per aver baciato sulla guancia una passeggera non consenziente – grantennistoscana.it

Tra gli atti che possono integrare il delitto di violenza sessuale, hanno sottolineato poi i giudici, «possono essere ricompresi anche quelli insidiosi e rapidi riguardanti zone erogene su persona non consenziente (come, ad es. palpamenti al seno e tentativi di baci sulla bocca».

In conclusione i giudici hanno affermato che «alcuna pretesa natura consuetudinaria può ravvisarsi neppure nel bacio sulla guancia tra due soggetti che fino a pochi minuti prima erano due perfetti sconosciuti l’uno rispetto all’altra».

L’unico contatto precedente tra la passeggera e il capotreno riguardava soltanto il fatto della regolarizzazione amministrativa del biglietto mancante, quello del sovrapprezzo abbuonato alla viaggiatrice. La quale, così, non poteva certo nutrire alcun rancore o sentimento negativo verso lo sconosciuto capotreno. Verso di lui aveva semmai motivi di gratitudine prima del tentativo di bacio sulla bocca.

Violenza sessuale e baci rubati sulla guancia: come ha sentenziato in passato la Cassazione

Quest’ultima decisione della Cassazione segue del resto la precedente giurisprudenza di legittimità della Suprema Corte che due anni prima (sentenza n. 30270 del 3 agosto 2021) aveva dichiarato punibile anche il bacio sulla guancia accompagnato a una condotta palesemente diretta a ricavare un piacere sessuale senza che ci fosse il consenso da parte della donna.

Non è la prima volta che la Suprema Corte interviene su episodi di baci rubati sulla guancia – grantennistoscana.it

In sostanza, a configurare il reato non è tanto il bacio sulla guancia in sé. La punibilità la fa il contesto complessivo in cui avviene il contatto col corpo della vittima. Per la Cassazione il bacio sulla guancia rientra nel reato di violenza sessuale anche quando è un «atto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene».

Questo nel momento in cui, dopo una «valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni altro dato fattuale», si può ritenere che «abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima».

Bacio non consensuale sulla guancia: il contesto che fa la differenza

Un’altra sentenza di pochi mesi prima (la numero 6158 del 17 febbraio 2021) aveva ritenuto penalmente punibile, sempre sotto la forma del reato di violenza sessuale, il bacio subdolo sulla guancia associato a complimenti indirizzati alla vittima.

Questa la volta la Cassazione era stata chiamata a giudicare il caso di un uomo che, dopo aver baciato sulla guancia una donna, le aveva rivolto dei complimenti e sfiorato il seno, palpeggiandola anche il giorno successivo. Una condotta, naturalmente, portata avanti senza che la vittima vi avesse in alcun modo acconsentito.

Anche questa, secondo la Corte di Cassazione, integra il reato di violenza sessuale. Il bacio sulla guancia va considerato a tutti gli effetti un atto sessuale rilevante sotto il profilo penale, alla luce della natura repentina e subdola del gesto e dei complimenti indirizzati alla vittima. Tutt’altro che azioni innocenti o amichevoli e dunque sanzionabili dalla legge.

Emiliano Fumaneri

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