Il collutorio può rivelare queste gravi malattie in modo precoce: ecco come

Oltre a essere un valido alleato per la nostra igiene dentale, il collutorio può fungere da “spia” per malattie potenzialmente letali.     

Sappiamo tutti che dentifricio e spazzolino non sono sufficienti per una buona igiene dentale. Un valido ausilio – in molti casi indispensabile – è dato dal collutorio. La boccettina col liquido verde o azzurro fosforescente aiuta a igienizzare la bocca in profondità. E se il sapore non è proprio gradevole, lascia un’indubbia sensazione di freschezza. Ma un nuovo studio curato da un’équipe di ricercatori ha scoperto che il collutorio può fare qualcosa di molto più importante per la nostra salute.

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La parodontite, derivante dall’infiammazione gengivale, è un segnale di avvertimento del rischio cardiovascolare. (Grantennistoscana.it)

Lo studio in questione è stato pubblicato sull’autorevole rivista Frontiers in Oral Health. I ricercatori si sono chiesti se il numero di globuli bianchi, un indicatore dell’infiammazione gengivale, nella saliva di persone sane possa essere collegato a segnali di avvertimento di malattie cardiovascolari. Come? Per mezzo di un semplice risciacquo della bocca. Ecco cosa hanno scoperto.

Il filo rosso dal collutorio alla parodontite

La parodontite, derivante dall’infiammazione gengivale, è un segnale di avvertimento del rischio cardiovascolare. Gli scienziati sospettano che i fattori infiammatori possano entrare nel flusso sanguigno attraverso le gengive e danneggiare il sistema vascolare. “Anche nei giovani adulti sani, bassi livelli di carica infiammatoria orale possono avere un impatto sulla salute cardiovascolare – una delle principali cause di morte in Nord America”, ha spiegato il dottor Trevor King della Mount Royal University, autore dello studio in questione.

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La salute orale sembra avere un impatto sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari anche in giovani individui sani. (Grantennistoscana.it)

King e i suoi colleghi hanno deciso di puntare l’attenzione su giovani attualmente sani senza problemi parodontali diagnosticati per determinare se livelli più bassi di infiammazione orale possano essere clinicamente rilevanti per la salute cardiovascolare. “Stiamo iniziando a riscontrare più connessioni tra salute orale e rischio di malattie cardiovascolari”, ha sottolineato Ker-Yung Hong, primo autore dello studio. Lo specializzando in odontoiatria presso l’Università dell’Ontario occidentale aggiunge che “se è vero che la salute orale può avere un impatto sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari anche in giovani individui sani, questo approccio olistico può offrire un utile strumento di prevenzione“.

Il team ha scelto la velocità delle onde del polso, in grado di misurare la rigidità delle arterie, e la dilatazione mediata dal flusso, un parametro di quanto bene le arterie possono dilatarsi per consentire un flusso sanguigno più elevato, come indicatori chiave del rischio cardiovascolare. È stato così possibile misurare direttamente la salute arteriosa: le arterie rigide e mal funzionanti aumentano il rischio di malattie cardiovascolari dei pazienti. Gli scienziati hanno quindi reclutato 28 non fumatori tra i 18 e i 30 anni, senza comorbidità o prescrizioni farmacologiche tali da influenzare il rischio cardiovascolare e nessun precedente riportato di malattia parodontale. È stato chiesto loro di digiunare per sei ore, consentendo solo di bere acqua potabile, prima di accedere al laboratorio. I risultati sono stati eloquenti.

La verità del test di risciacquo

Al laboratorio, i partecipanti si sono sciacquati la bocca con della semplice acqua prima di farlo con la soluzione salina predisposta per l’analisi. Dopo di che si sono sottoposti per una decina di minuti a un elettrocardiogramma. E sono rimasti sdraiati per altri 10 minuti in modo che gli scienziati potessero misurare loro la pressione sanguigna, la dilatazione mediata dal flusso e la velocità dell’onda del polso. “Il test di risciacquo della bocca potrebbe essere effettuato in sede di controllo annuale presso il medico di famiglia o il dentista“, ha detto il dottor Michael Glogauer dell’Università di Toronto, coautore dello studio. “È facile da implementare come strumento di misurazione dell’infiammazione orale in qualsiasi struttura sanitaria”.

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Livelli più elevati di globuli bianchi potrebbero avere un impatto maggiore sulla disfunzione vascolare. (Grantennistoscana.it)

Gli scienziati hanno dunque scoperto che un’elevata concentrazione di globuli bianchi nella saliva ha una relazione significativa con una scarsa dilatazione mediata dal flusso. Il che suggerisce che queste persone potrebbero essere ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna relazione tra globuli bianchi e velocità delle onde del polso, quindi gli impatti a lungo termine sulla salute delle arterie restano tutti da dimostrare. Gli scienziati hanno ipotizzato che l’infiammazione dalla bocca, scaturendo dal sistema vascolare, influisce sulla capacità delle arterie di produrre l’ossido nitrico che consente loro di rispondere ai cambiamenti nel flusso sanguigno. Livelli più elevati di globuli bianchi potrebbero avere un impatto maggiore sulla disfunzione vascolare. Ma i livelli riscontrati nei partecipanti di solito non sono considerati clinicamente significativi.

“Un’igiene orale ottimale è sempre raccomandata, oltre alle visite regolari dal dentista, soprattutto alla luce di queste evidenze”, ha concluso il dottor King. “Ma questo è stato uno studio pilota. Speriamo di aumentare il campione dello studio e approfondire questi risultati. Speriamo anche di coinvolgere più persone affette da gengivite e parodontite uno stadio più avanzato per comprendere più a fondo l’impatto dei diversi livelli di infiammazione gengivale sui parametri cardiovascolari“.

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