La salute dei denti aiuta il cervello: ecco come e cosa dobbiamo fare immediatamente

Avere denti sani è importante, non solo perché in caso contrario il male può essere davvero forte. Chi li ha riesce ad avere la garanzia che anche il cervello sia in salute.

Preservare i denti è fondamentale, non solo perché andare dal dentista non piace a nessuno (è odiato anche dai più coraggiosi), ma anche perché è decisamente costoso. Il mal di denti è infatti uno dei dolori peggiori, che può impedire anche di svolgere molte delle nostre azioni quotidiane, soprattutto perché finisce per coinvolgere altre parti del corpo, quali la guancia e la testa, oltre a poter generare in molti casi anche lacrimazione all’occhio. In casi simili a volte dormire può essere impossibile, soprattutto perché il dolore appare pulsante e non diminuisce nemmeno se ci si appoggia al cuscino.

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Perché si dice che tra denti e cervello ci sia una correlazione: lo studio Grantennistoscana.it

Assumere un antidolorifico per provare ad alleviarlo è quindi naturale, anche se si tratta di un’azione che non si può fare a lungo andare, visto che rappresenta un palliativo e non cura la causa. A quel punto non resta che armarsi di coraggio e sedersi sull’odiata poltrona.

Si tende a pensare sia importante curare i denti soprattutto per evitare il dolore, ma anche per salutare definitivamente altre complicazioni che possono verificarsi all’organismo. Nella maggior parte dei casi, infatti, sono tante le persone che sostengono di avere mal di schiena e problemi di postura a causa di carie persistenti.

I denti sani fanno bene anche al cervello

C’è infatti un altro beneficio importante, che potrebbe spingere anche i più pigri ad armarmi più spesso di dentifricio e spazzolino. Sulla base di quanto emerso da uno studio della Tohoku University di Sendai, in Giappone, ci sarebbe un nesso davvero stretto tra salute cerebrale e salute orale.

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Cosa dice un importante studio sui denti (Grantennistoscana.it)

Chi ha problemi al cavo orale, magari anche derivati dalla perdita di un dente, andrebbe incontro a difficoltà di concentrazione e di ragionare in maniera lucida. Questo risultato è emerso prendendo in considerazione 172 persone con un’età media di 67 anni che non avevano problemi di memoria. Chi aveva dolore alle gengive ha notato delle modifiche parte sinistra dell’ippocampo, al punto tale da evidenziare un anno di invecchiamento cerebrale. Nel caso, invece, di gravi malattie gengivali, si arrivava addirittura a 1,3 anni di invecchiamento cerebrale.

Non si può quindi escludere che chi soffre di parodontite e si è ritrovato a dover avere a che fare con la perdita di uno o più denti possa aumentare le possibilità di andare incontro a una situazione di demenza. Andare periodicamente dal dentista prima che i danni possano essere più gravi diventa quindi fondamentale.

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Cosa fare per preservare la salute dei denti (grantennistoscana.it)

Se si desidera ridurre le possibilità di avere problemi ai denti anche il comportamento nella quotidianità resta fondamentale. È innanzitutto fondamentale ridurre il più possibile il consumo di zuccheri, attraverso cibi e bevande. Nella dieta, anche per garantire il benessere della bocca, diventano fondamentali frutta e verdura. Se queste non vengono assunte in giusta quantità, si può andare incontro a carenze nutrizionali, che possono aumentare la possibilità di andare incontro a problemi gengivali.

Si dovrebbe inoltre aumentare il consumo di cibi ricchi di fibre, che aiutano a detergere i denti e a stimolare la produzione di saliva, utile a ridurre la formazione della placca e a garantire benessere al cavo orale. Non si dovrebbe inoltre mai lavare i denti dopo avere mangiato o bevuto zucchero o acidi, è bene sempre attendere almeno 30 minuti. È proprio per questo che si dovrebbe compiere quest’azione prima di fare colazione e non dopo.

Non vanno ovviamente bene nemmeno fumo e alcol, che contribuiscono all’ingiallimento, poi difficile da eliminare del tutto anche attraverso la pulizia dal dentista.

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