Mamma rifiuta di fare vedere il figlio ai nonni: il motivo scatena il dibattito sul web

L’arrivo di un nipote porta una ventata di novità e felicità inattesa nella vita dei nonni. Ma non sempre va tutto come previsto…  

Le famiglie felici si somigliano tutte, le famiglie infelici sono infelici ognuna a modo suo, scriveva Tolstoj nel celeberrimo incipit di Anna Karenina. Fatte le debite proporzioni, la cronaca ce ne dà ogni giorno la riprova. Anche (e sui soprattutto) nel mondo “parallelo” dei social. A destare l’attenzione, nelle scorse ore, è stato il caso di una neo mamma che è stata ricoperta di elogi su Internet per essersi rifiutata di far conoscere il suo bebè ai nonni. Ecco perché.

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La mamma in questione ha espresso le sue profonde preoccupazioni al pensiero di portare il suo bambino dai nonni. (Grantennistoscana.it)

La neo mamma in questione ha pubblicato la sua testimonianza sul cliccatissimo Reddit lunedì scorso, postando con il nickname u/kthrowaway244, per spiegare che aveva deciso di non andare con la sua creatura dai suoi genitori perché ciò avrebbe significato affrontare un viaggio di 10 ore a bordo di un aereo con un neonato. “Odio volare in generale, ma poi con un bambino? Sono ansiosa al solo pensiero“, ha scritto la donna. Dì lì a un acceso e controverso dibattito il passo è stato breve.

Se il viaggio dai nonni che non s’ha da fare

La presenza di neonati e bambini piccoli sugli aerei rimane una fonte di controversie all’interno dell’opinione pubblica di tutte le latitudini. Nell’ambito di un sondaggio esclusivo commissionato dal settimanale americano Newsweek e condotto da Redfield e Wilton Strategies sono stati intervistati 1.500 adulti statunitensi. E il dato che è emerso è che il 59% è a favore dell’idea di avere “zone senza bambini su aerei e treni“, mentre solo il 27% si oppone a tale ipotesi e il 14% dichiara di non essere sicuro al riguardo.

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La neo mamma si è sentita molto in colpa per quanto accaduto, perché sapeva che sua madre era “così entusiasta di vedere il bambino”. (Grantennistoscana.it)

La mamma in questione ha espresso le sue profonde preoccupazioni al pensiero di mettere il suo bambino, “esigente” come tutti i neonati, su un aereo. “Sono terrorizzata dalla reazione che potremmo ottenere dal momento che fa molto rumore“, ha scritto. “Se fosse un volo più piccolo potrei arrangiarmi, ma nel mio caso sarebbero più di 10 ore. Sono atterrita al solo pensarci“. Di conseguenza, la nostra redditor ha deciso di dire a sua madre e suo padre che non sarebbero andati a trovarli. E loro non hanno preso molto bene la notizia. “Sono andati su tutte le furie e hanno iniziato a insinuare che mio marito voglia tenerci lontani da loro“, ha scritto u/kthrowaway244. “Alla fine mi hanno ha detto: ‘Lascia perdere, non vogliamo vedere tuo figlio. Non chiamarci più“. Una scena che forse sarebbe piaciuta a Tolstoj per uno dei suoi impareggiabili romanzi.

La neo mamma si è sentita molto in colpa per quanto accaduto, perché sapeva che sua madre era “così entusiasta di vedere il bambino” e la sua decisione di non andare a trovarla “l’ha messa ko“. Ma in questa piccola saga familiare dove sta il torto e la ragione? Qui viene il bello…

Le ragioni di una scelta controversa

Nonostante la spiacevolezza della situazione, Diane Gottsman, esperta di etichetta nazionale della Protocol School of Texas, ritiene che la neomamma abbia fatto bene a dire di no al viaggio. “È sempre prerogativa della madre fare ciò che è meglio per suo figlio“, ha detto l’esperta a Newsweek. “In questo caso, lo stress del viaggio sia sul bambino che su di lei, supera la sua volontà di vedere i suoi genitori in questo momento”. Gottsman ha aggiunto: “È un peccato che ci siano così tante polemiche sul pianto dei bambini su un aereo, ma la realtà è che un aereo è uno spazio pubblico molto stretto, molto simile a un ristorante, senza via d’uscita quando c’è una distrazione di qualsiasi tipo”.

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Un’esperta interpellata da Newsweek propone un cambio di prospettiva e invita i nonni ad affrontare il viaggio se vogliono davvero vedere il loro nipote. (Grantennistoscana.it)

Non solo. Gottsman propone un cambio di prospettiva e invita i nonni ad affrontare il viaggio se vogliono davvero vedere il loro nipote. Certo, è pur vero che gli atteggiamenti e gli approcci degli altri passeggeri possono fare una grande differenza. “Gli altri passeggeri possono rendere tutto più facile per i nuovi genitori anche solo con un sorriso, mostrando comprensione. Tutti in fondo siamo stati bambini…“, ha aggiunto la consulente. “E molti di noi hanno avuto figli e sperimentato lo stesso tipo di disagio. Il bambino non piange per dispetto, e in certe situazioni nessuno è colpevole. Del resto, ci sono stati comportamenti su un aereo da parte di adulti ben più gravi del pianto di un bebè“.

Molti dei commentatori di Reddit concordano però sul fatto che dovrebbero essere i nonni a mettersi in viaggio. “I tuoi genitori si comportano in modo molto viziato“, ha scritto un utente. E un altro ha chiodato: “Hai appena avuto un bambino e viaggiare con i bambini è una missione, è molto più facile per i tuoi genitori venire da te“. Un terzo ha aggiunto: “Pensa allo stress per te e per il bambino e per tutti gli altri passeggeri a bordo…“. Meditate gente.

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