Se per il weekend che viene avete impegni importanti, state molto attenti poiché si prevedono fenomeni davvero straordinari: ecco il meteo
Siamo nel bel mezzo di un’ondata di calore davvero intensa: sebbene questa di agosto non raggiunga e non raggiungerà i livelli di quella di luglio, in molte città italiane in questi giorni si sfiorano e si superano i 40°C. Sono temperature intense e pericolose soprattutto per i soggetti più fragili come bambini e anziani, che quindi vanno tutelati e protetti: è sempre meglio uscire nelle ore più fresche, rimanendo in casa e favorendo il ricircolo d’aria con un ventilatore o con un climatizzatore. Nel weekend, però, cambierà di nuovo tutto.
L’estate 2023 è iniziata in modo decisamente insolito. Il mese di maggio, che di solito in Italia ci regala temperature piacevoli e giornate soleggiate, ci ha sorpresi tutti con una pioggia incessante e rovinosa, soprattutto in zone come l’Emilia Romagna. Con l’arrivo di giugno il sole è riuscito a prendersi il suo spazio e dare il definitivo calcio d’inizio all’estate, che ci ha regalato picchi di temperatura decisamente alti. Se in questi giorni non ne potete più del caldo che fa, aspettate il weekend: ecco cosa succederà.
Weekend di fine agosto: cambia di nuovo tutto
In questi giorni, in tutta Italia sta dominando Nerone, una nuova ondata di caldo che sta mettendo tutti in ginocchio. Chi ha la fortuna di essere in vacanza si salva con dei frequenti e rilassanti bagni in mare o in piscina ma chi è già tornato al lavoro ed in città sta letteralmente boccheggiando. Secondo i meteorologi, però, si tratta di una situazione rapidamente destinata a finire: già nel weekend, infatti, Nerone dovrà fare i conti con un ciclone atlantico che si tufferà nel Mediterraneo e che cambierà decisamente tutto. Questa ondata di caldo che sta dominando l’Italia dall’11 agosto, soprattutto al Centro-Nord, troverà quindi filo da torcere.
Secondo gli esperti, le prime avvisaglie di questo importante cambio meteorologico si avranno già nelle prime ore di domenica 27 agosto. A scontrarsi saranno Nerone, l’anticiclone che copre Italia, Spagna e Francia meridionale da settimane e Poppea, il ciclone atlantico proveniente dalle Isole Britanniche che presto arriverà sul Mediterraneo, sconvolgendo tutto. L’aria calda ed umida di Nerone, proprio in questo weekend, si dovrà fronteggiare con l’aria fresca atlantica di Poppea: si prevedono quindi temporali forti con pericolo anche di grandinate intense.
Le regioni più coinvolte, soprattutto nelle prime ore di questo ingente cambiamento, sono la Lombardia e il Piemonte, anche se nel giro di pochi giorni Poppea e le sue conseguenze potrebbero coinvolgere anche il Centro Italia, andando a ridurre anche notevolmente le temperature oggi roventi. Nessuna buona notizia invece per il Sud Italia, che questa volta rimarrà escluso dal generale raffrescamento delle temperature.
La situazione meteorologica: il caldo è allarmante
Se quindi domenica avremo la possibilità di tirare un po’ il fiato in questo agosto così torrido, non basterà di certo un cambio di rotta a livello di temperature per arginare le conseguenze di queste ondate di calore. La situazione dei ghiacciai è allarmante: il climatologo Luca Mercalli, in un’intervista per Il Fatto Quotidiano, ammette che gli esperti ormai danno per persi il ghiacciaio della Marmolada e quello del Rosa.
Lunedì 21 agosto, per esempio, a Punta Penia (3.343 metri sul livello del mare) il termometro ha toccato i 14°C e la stazione di rilevamento posta a più di 2.600 metri ha segnato i 18°C. Il caldo anomalo ha quindi costretto la Protezione Civile del Trentino Alto Adige a emettere un’allerta per gli escursionisti: prima di intraprendere qualsiasi ascesa a un ghiacciaio, è fondamentale controllare i bollettini del meteo poiché il rischio collasso è alto.
Secondo Claudio Tei del Cnr la situazione è critica e, proprio in questi giorni, tutti i ghiacciai alpini a qualsiasi quota hanno temperature sopra lo zero. Di fatto, quindi, l’allarme è serio e la situazione è pericolosa, soprattutto per la perdita di importantissimi bacini d’acqua perenni, nonché di elementi fondamentali ed insostituibili delle nostre Alpi: se si continua in questa direzione, potrebbero scomparire per sempre.
