US Open, Djokovic vince, convince e stupisce: il numero a fine match è da stropicciarsi gli occhi

Novak Djokovic continua a stupire per le giocate in campo ma anche per la capacità di intrattenere il pubblico con trovate sempre nuove.

Il mondo dello sport ha visto esibirsi campioni di tutti i tipi, talenti in grado di settare nuovi standard e di diventare metro di paragone per i contemporanei e per le generazioni a venire. Nel calcio questo onore-onere è spettato a tanti, ma se dobbiamo proprio scegliere un campione che è stato in grado di lasciare il segno e di mettere d’accordo tutti sul proprio talento, probabilmente questo è stato Diego Armando Maradona.

Djokovic vince e convince
Per il momento gli US Open stanno rispettando le previsioni: Djokovic viaggia verso la finale – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Un altro sportivo in grado di mettere tutti d’accordo sul suo talento e sul ruolo di simbolo di uno sport è stato sicuramente il nostro Valentino Rossi. Il pilota di Tavullia è stato infatti il primo in grado di diventare mediatico, di essere un personaggio al di fuori della pista. Ciò che unisce i due campioni sopra citati è la personalità esuberante e fuori dalla norma, ma anche l’essere al contempo iper competitivi e rilassati.

Sia l’argentino che l’italiano, quando dovevano affrontare una sfida erano concentrati, ma riuscivano allo stesso tempo a vivere il momento con leggerezza, a concedersi un sorriso, uno scherzo, una celebrazione insolita, divertirsi e divertire il pubblico a casa. Campioni di questo tipo rimangono nel cuore e fanno sì che il loro sport possa attrarre un numero sempre maggiore di appassionati.

Perché Novak Djokovic è considerato il “(D)joker” del circuito Atp

Nel tennis ci sono stati tanti interpreti fenomenali. Tutti ricorderanno i derby americani degli anni ’90, quando Sampras e Agassi si giocavano i principali tornei mondiali, nessuno può certo dimenticare le sfide tra Nadal e Federer, due talenti in grado di segnare una generazione con due stili completamente differenti: lo spagnolo era più fisico e potente, lo svizzero più estroso e tecnico.

Perché lo chiamano Djoker
L’estro e la stravaganza di Djokovic gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Djoker – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Quest’ultimo duopolio è stato poi spezzato dalla crescita esponenziale di Novak Djokovic. Il tennista serbo non ha solo tolto il primo posto ai due fenomeni, ma ha stracciato ogni record che questi avevano faticosamente costruito. Anche se, a differenza degli altri due, non è riuscito a portare a casa una medaglia olimpica. L’altra differenza tra Djokovic e gli illustri predecessori è il modo in cui affronta i match e il post partita. Nole ama scherzare e divertire il pubblico con battute e scenette esilaranti che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di “Djoker”.

Un esempio lampante di questo suo atteggiamento lo abbiamo avuto un paio di settimane fa alla fine del torneo di Cincinnati. Il serbo aveva appena vinto al termine di una finale tiratissima contro Alcaraz e durante il tradizionale discorso di premiazione si è rivolto al rivale dicendo: “Ragazzo…Ma tu non molli proprio mai? Cioé, questo è esattamente ciò che mi piace di te, ma ogni tanto vorrei che giocassi qualche game un po’ così…”.

Uscita tra il serio ed il faceto che ha fatto ridere tutti i presenti e che ha divertito lo stesso Alcaraz, il quale è stato allo scherzo ed ha risposto: “Gli spagnoli non muoiono mai”. Per nulla colto alla sprovvista dalla risposta dell’avversario, Nole ne ha approfittato per concludere con un’altra battuta: “Sì, l’ho scoperto in passato. C’era un altro ragazzo spagnolo che era come te (il riferimento ovviamente era a Rafa Nadal)”.

US Open, Djokovic è un uomo in missione

Il 2023 del tennista serbo aveva due obiettivi, riprendere il posto numero uno nella classifica Atp e vincere il Grande Slam. Per chi non lo sapesse questo corrisponde alla vittoria di tutti e quattro i tornei slam della stagione. Djokovic sembrava sulla buona strada visto che aveva vinto senza alcuna difficoltà l’Australian Open e il Roland Garros e che a Wimbledon era arrivato in finale con una facilità disarmante.

Djokovic in missione
Il talento serbo è concentrato e punta alla vittoria per riprendersi il primo posto in classifica – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Come saprete ad impedirgli il tre su tre è stato proprio Alcaraz in una combattutissima finale di Wimbledon. La rivincità è già arrivata a Cincinnati, ma Djokovic vuole anche assicurarsi gli US Open per poter scavalcare il rivale in cima alla classifica mondiale. Obiettivo che rincorre come sempre senza mostrare la minima tensione. D’altronde ormai è abituato a inseguire il massimo risultato e la nuova rivalità con Alcaraz lo stimola e lo spinge ad andare oltre i propri limiti.

Un incontro più difficile del previsto esorcizzato con un gioco di prestigio

Come da previsione fino ad ora Djokovic è andato avanti ad ogni turno e tra qualche ora giocherà i quarti di finale contro l’americano Taylor Fritz. Sebbene il numero 2 al mondo sia capitato nella parte “facile” della classifica, il suo percorso non è stato del tutto in discesa. Nel terzo turno si è scontrato con il connazionale Laslo Dere, il quale lo ha messo in difficoltà, vincendo addirittura i primi due set.

Un altro tennista probabilmente si sarebbe arreso, ma Djokovic è uno che non molla mai e dopo aver perso il secondo set ha cambiato marcia ed ha vinto i successivi tre senza dare l’impressione di fare fatica. Il pareggio è arrivato con un doppio 6-1, mentre il set della vittoria è stato vinto lasciando all’avversario solo 3 game su 6 in battuta.

 

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Al termine dello scambio decisivo, quando ha capito che la risposta del connazionale sarebbe uscita fuori dal campo, Djokovic ha deciso di concludere il match con un gioco di prestigio. Come potete vedere dalle immagini del breve filmato pubblicato sulla pagina Instagram ufficiale degli US Open, Nole attende la pallina allargando la tasca sinistra e con una naturalezza disarmante la fa entrare.

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