Altro che Reddito, con l’assegno di inclusione arriveranno più soldi: ecco perché e le cifre

L’Assegno di inclusione conviene rispetto al Reddito di cittadinanza? La risposta sta nei numeri: ecco i calcoli esatti sugli importi che arriveranno alle famiglie.  

Ormai è sicuro: il Reddito di cittadinanza uscirà di scena il 31 dicembre prossimo, lasciando il posto nel 2024 a due misure ben distinte. La prima destinata alle famiglie composte solo da soggetti tra i 18 e i 59 anni di età e senza problemi di disabilità, i cosiddetti “occupabili“, che potranno ricevere il Supporto alla Formazione e al Lavoro. L’altra, per famiglie composte anche da over 60, minori o disabili, è l’Assegno di Inclusione. Vediamo nel dettaglio cosa cambia a partire dai numeri.

cifre di assegno unico inclusione
I calcoli sull’Assegno di inclusione sono molto complicati, essendo tante le variabili in gioco, tra scale di equivalenza, figli minori, over 60 e non, invalidi e maggiorenni. (Grantennistoscana.it)

Diciamo subito che i calcoli sull’Assegno di inclusione sono molto complicati, essendo tante le variabili in gioco, tra scale di equivalenza, figli minori, over 60 e non, invalidi e maggiorenni. A conti fatti, però, molte famiglie prenderanno di più rispetto al Reddito di cittadinanza, come peraltro confermato dall’Inps in occasione della presentazione a Montecitorio del rapporto annuale alla Camera dei Deputati. Ecco i calcoli da fare.

L’Assegno di Inclusione in cifre

Come il Reddito di cittadinanza, l’Assegno di Inclusione parte da una base di 500 euro al mese come integrazione al reddito di un nucleo familiare e di 280 euro al mese come contributo per l’affitto. Nel caso degli over 67 si tratta di 630 euro di integrazione reddituale e 150 euro di componente di affitto. In ogni caso l’importo massimo è di 780 euro al mese. E sono sempre le scale di equivalenza a rideterminare gli importi in base al numero dei componenti del nucleo familiare, alla loro condizione fisica e alla loro età.

quanto si prende con assegno di inclusione
Rispetto al Reddito di cittadinanza, l’Assegno di inclusione mira ad avvantaggiare le famiglie fragili, numerose o con soggetti invalidità al loro interno. (Ansafoto – Grantennistoscana.it)

Una famiglia composta da un singolo, per esempio, con scala di equivalenza uno e reddito zero, sia con il Reddito di Cittadinanza che con l’Assegno di Inclusione prenderà al massimo 500 euro al mese di sostegno al reddito (più eventuali 280 euro per l’affitto). Per ogni componente aggiuntivo, la scala di equivalenza aumenta e così pure l’importo del sussidio. Qui di seguito un prospetto sintetico dei valori di conversione.

  • 1 adulto e 1 minore, scala 1,2 e importo massimo di 600 euro al mese.
  • 2 adulti, scala 1,4 e importo massimo di 700 euro al mese.
  • 1 minore e 2 adulti, scala 1,6 e importo massimo di 800 euro al mese.
  • 2 minori e 2 adulti, scala 1,8 e importo di 900 euro al mese.
  • 2 adulti e 3 minori scala 2 e importo massimo di 1.000 euro al mese.
  • 3 adulti e 2 minori o 4 adulti, scala 2,1 e importo massimo di 1.050 euro mensili.
  • 3 adulti e un adulto invalido, scala 2,2 e importo massimo 1.100 euro al mese.

Nel caso dell’Assegno di inclusione, invece, i parametri sono i seguenti:

  • 1 adulto e 1 minore, scala 1,15 e importo massimo di 575 euro al mese.
  • 2 adulti, scala 1,4 e importo massimo di 700 euro al mese.
  • 1 minore e 2 adulti, scala 1,55 e importo massimo 775 euro al mese.
  • 2 adulti e 2 minori, scala 1,70 e importo di 850 euro al mese.
  • 2 adulti e 3 minori scala 1,80 e importo di 900 euro al mese.
  • 4 adulti o 3 adulti e 2 minori, scala 2,1 e importo massimo di 1.050 euro al mese.
  • 4 adulti di cui uno invalido grave, scala 2,3 e importo massimo 1.150 euro al mese.

Cosa cambia con l’Assegno di inclusione

Rispetto al Reddito di cittadinanza, l’Assegno di inclusione mira ad avvantaggiare le famiglie fragili, numerose o con soggetti invalidità al loro interno. E ha una durata più breve: si passa dai 18 mesi rinnovabili di 18 in 18 del Reddito di Cittadinanza, a 18 mesi rinnovabili di 12 in 12. Nel caso delle famiglie con figli minorenni, però, bisogna includere nel conteggio anche l’Assegno Unico e Universale sui figli a carico. Ecco allora che, numeri alla mano, il nuovo strumento di lotta alla povertà si rivela più generoso nei confronti delle famiglie in difficoltà.

rdc e assegno inclusione, differenze
Se l’importo spettante di Reddito di Cittadinanza per la componente relativa ai figli andava sottratto dall’importo dell’Assegno Unico spettante ai beneficiari, con l’Assegno di Inclusione non sono previsti tagli. (Ansafoto – Grantennistoscana.it)

Nel 2023 l’Assegno Unico è stato di importo pari a circa 189 euro al mese, per famiglie con un Isee fino a 15.000 euro e a scalare fino a 54 euro per famiglie con Isee oltre i 40.000 euro o senza un Isee in corso di validità. Ma se l’importo spettante di Reddito di Cittadinanza per la componente relativa ai figli andava sottratto dall’importo dell’Assegno Unico spettante ai beneficiari, con l’Assegno di Inclusione non sono previsti tagli. In altre parole, l’Assegno Unico sarà cumulabile al 100% con la nuova misura.

Come ricorda il sito dell’Inps, la possibilità di richiedere un assegno per le famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per figli disabili a carico è riservata a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

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