Sinner, magia in allenamento: l’altoatesino è fenomenale, non solo nel tennis

Jannik Sinner fa impazzire i suoi tifosi mostrando una magia in allenamento in uno sport diverso dal tennis sul suo profilo Instagram.

Ciò che differenzia un fuoriclasse da uno sportivo di talento è la sua capacità di reggere la pressione. Il talento, infatti, da solo non basta a rendere l’atleta un campione, poiché l’aspetto psicologico e dunque la capacità di sopportare le aspettative di tutti e reagire alle difficoltà e alle sconfitte sono ciò che permettono all’individuo di superare i propri limiti e migliorarsi.

Jannik Sinner fenomenale
Jannik Sinner ha dimostrato di poter essere fenomenale anche al di fuori dei campi di tennis – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Di esempi per fare capire meglio ciò che stiamo dicendo ce ne sono una marea. Partendo dal calcio fino ad arrivare al tennis. Pensate un attimo al talento fenomenale che aveva Antonio Cassano, a come sarebbe potuto diventare se solo avesse retto alle pressioni, alle aspettative e fosse riuscito a plasmare se stesso in funzione della crescita sportiva e personale. Probabilmente ci saremmo trovati di fronte ad un fuoriclasse addirittura superiore a Roberto Baggio (i fan del Divin Codino mi permettano questo volo pindarico).

Passiamo adesso al tennis, in particolare quello italiano che ancora oggi ricorda Panatta e che negli anni ha visto passare talenti che poi non sono riusciti a confermarsi. Penso a Diego Nargiso, ancora oggi recordman di precocità per il nostro movimento, penso anche a Fabio Fognini, per anni bloccato e intimorito proprio dalle aspettative che tutta Italia riponeva su di lui.

Il timore, in questo ultimo anno, che vittima di pressioni e aspettative potrebbe diventarlo alla fine anche Matteo Berrettini. Il fortissimo tennista romano è stato si vittima di tanti infortuni, ma dopo la finale di Wimbledon del 2021 non è mai tornato a livelli di eccellenza. Avremo mai un nuovo Baggio? E nel tennis avremo mai uno in grado di far dimenticare l’epoca Panatta?

Jannik Sinner e la maledizione di essere “L’eletto”

In questi anni tutto il movimento tennistico italiano guarda con speranza a Jannik Sinner. Il ventiduenne altoatesino ha ottenuto risultati già eccellenti per l’età che ha ed è già il numero uno del tennis italiano. In questo 2023 è tornato stabilmente nella top ten della classifica mondiale e tutti si attendono che possa vincere il suo primo Masters 1000 e il suo primo Slam.

La maledizione dell'eletto
Come tutti gli “Eletti” Sinner deve affrontare il peso di aspettative fuori dalla norma – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Uno dei rischi che corre il fortissimo Jannik è quello di essere fagocitato dall’attenzione mediatica e dalla cattiveria dei social. Più grandi infatti sono le aspettative, più grande è il carico che bisogna sopportare: ogni risultato inferiore ad una vittoria diviene un fallimento, specialmente per i pubblico.

Se n’è già accorto Sinner in questo ultimo anno. Carlos Alcaraz, fenomeno del tennis mondiale, ha bruciato le tappe, rubandogli il ruolo di giovane di maggior talento del circus e tanto è bastato a pubblico e stampa per scaricarlo. Da possibile nuovo numero 1 del tennis, Jannik è diventato possibile contender di Alcaraz. Da fuoriclasse è stato declassato a talento inespresso ed il rischio è che, se non dovesse lottare con Alcaraz ad armi pari nei prossimi anni, possa essere etichettato addirittura come meteora.

La solitudine dei numeri primi

Ciò che fa ben sperare è che Sinner sembra essere ben consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Il tennista altoatesino non si è mai montato la testa quando tutti lo esaltavano e non si è scoraggiato troppo quando sono arrivati risultati al di sotto delle aspettative. In questi anni ha mantenuto l’umiltà e si è concentrato sul limitare i difetti e migliorare i punti di forza.

La solitudine dei numeri 1
Jannik ha già capito che se vuole ottenere risultati dovrà primariamente contare sulle sue sole forze – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Il risultato è stato la sua crescita costante, la graduale scalata del ranking e una maggiore resa e durata contro i primi della classe. La sensazione è che Jannik sia arrivato per rimanere e che qualche soddisfazione se la toglierà e la farà togliere a tutti gli appassionati di tennis. Chissà, magari il primo Masters 1000 potrebbe vincerlo proprio in questi giorni che si trova all’Atp di Toronto.

La magia in allenamento

Personalmente ciò che mi conforta nel vedere Sinner è il modo in cui si approccia ai tornei e agli allenamenti. In lui si rivede lo spirito e la determinazione che solo pochi hanno avuto nel corso della storia. Nell’approccio agli allenamenti e al miglioramento ricorda atleti perfezionisti come Cristiano Ronaldo, Lebron James e Michael Schumacher. Ma c’è un altro aspetto che fa ben sperare: la capacità di essere spensierato e di riuscire a divertirsi anche quando deve affontare un impegno importante.

La magia di Sinner
L’ultimo post Instagram dimostra come Sinner sia un fenomeno anche con il pallone da Football – Instagram @janniksin – Grantennistoscana.it

In uno degli ultimi post Instagram, Jannik ha mostrato una sessione di allenamento particolare. In realtà si trattava di una scommessa fatta con i suoi trainer: avrebbe vinto il primo a centrare il cestino con una palla da football. Il compito era arduo ed infatti i suoi preparatori non ci sono andati nemmeno vicino. Quando ha preso la palla lui, con sicurezza ha fatto un cenno alla telecamera, quindi con una naturalezza impressionante ha centrato il cestino, facendo impazzire i presenti e tutti coloro che hanno visto le immagini.

Al di là della “magia” in allenamento, ciò che impressiona è la serenità con cui Jannik si approccia ad un Masters 1000 che potrebbe diventare la chiave di volta della sua carriera. Nelle immagini lo vediamo sereno, capace di divertirsi, come se la pressione e le aspettative non lo toccassero, come se fosse consapevole che gli basterà giocare il suo tennis affinché prima o poi il risultato tanto cercato arrivi. Da tifosi non possiamo che augurarcelo e poco importa se non arriverà a Toronto e ci vorrà un altro anno, questo ragazzo scriverà altre pagine del nostro tennis.

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