Attenzione ai farmaci quando fa troppo caldo: i consigli per conservarli e mantenere efficace il loro effetto

Siamo in piena estate e alcune categorie di farmaci vanno protetti dai suoi effetti negativi. Ecco cosa c’è da sapere

L’estate è definitivamente arrivata. Per quanto il mese di maggio sia stato uno dei più piovosi di sempre, così come la prima parte di giugno, negli ultimi giorni i 30°C si sono presentati con vigore in quasi tutte le città italiane, mettendo già in ginocchio chi soffre di pressione bassa o chi patisce particolarmente il caldo umido tipico di questo periodo. Anche in casa, bisogna prendere alcune accortezze per proteggere sé stessi e i propri beni dalle conseguenze di queste temperature: un’attenzione particolare va riservata ai farmaci.

Farmaci: come conservarli quando fa caldo
Farmaci: come conservarli quando fa caldo, massima attenzione (grantennistoscana.it)

Ebbene sì, i farmaci sono una categoria di prodotti a cui il caldo può arrecare parecchi danni e, parallelamente, alcuni di questi possono interferire con il meccanismo della termoregolazione del nostro corpo, aumentando la sensazione di calore o di pressione bassa. Proprio in previsione di questi mesi estivi, quindi, è bene sapere come comportarsi in relazione ai farmaci che si devono assumere: ecco tutte le informazioni da conoscere.

I farmaci che favoriscono i disturbi legati al caldo

Alcune categorie di farmaci inibiscono la capacità del nostro corpo di termoregolarsi o, addirittura, alterano il suo stato di idratazione. Quelli che possono peggiorare gli effetti delle alte temperature sono gli anticolinergici, cioè quelli che inibiscono gli impulsi nervosi responsabili dei movimenti involontari dei muscoli del tratto gastrointestinale e gli antipsicotici, i quali possono ostacolare la sudorazione e ridurre lo stato di vigilanza, gli antistaminici.

I farmaci che favoriscono i disturbi legati al caldo
I farmaci che favoriscono i disturbi legati al caldo: massima attenzione (grantennistoscana.it)

Gli antiparkinsoniani possono invece creare vertigini e ostacolare il meccanismo di sudorazione così come gli antidepressivi, mentre gli antiadregenici e i beta-bloccanti possono influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni. Gli ansiolitici possono diminuire la gittata cardiaca e influenzare il raffreddamento, mentre i simpatomimetici sono dei vasodilatatori, da somministrare con molta attenzione nei soggetti già ipotesi e con la pressione bassa. Gli antipertensivi, i diuretici e gli antiepilettici, infine, possono condurre alla disidratazione e peggiorare l’ipotensione, così come ridurre lo stato di vigilanza e quindi aumentare la confusione.

Farmaci che vengono danneggiati dal caldo

Dall’altro lato, molte categorie di farmaci invece vengono altamente danneggiate dalle alte temperature, perdendo la loro efficacia oppure venendo rovinate nei loro sistemi di conservazione. A parlarne è la presidente di Federfarma Verona, Elena Vecchioni, la quale suggerisce di attenersi scrupolosamente alle proprie terapie anche durante i mesi estivi e mentre si è in vacanza, non aggiustando la quantità di farmaci secondo il proprio giudizio ma affidandosi sempre al parere medico.

Innanzitutto, è bene sapere che la maggior parte dei farmaci sopporta come temperatura massima i 25°C: bastano pochi giorni a temperature maggiori per danneggiare il prodotto. Solitamente, sul foglietto illustrativo è indicata la temperatura massima di conservazione: rispettarla è fondamentale, per fare in modo che il farmaco continui a essere efficace. Inoltre, non mantenerli a una temperatura adeguata può addirittura rendere dannoso il prodotto.

non tutti i farmaci vanno in frigorifero
Farmaci, caldo e frigorifero: cosa sapere (grantennistoscana.it)

Dall’altro lato, è scorretto e pericoloso anche conservare tutti i propri farmaci in frigorifero durante i mesi più caldi: anche qui, le temperature sono estreme e molti prodotti non tollerano questo freddo e questa umidità. La scelta migliore è quindi quella di lasciarsi consigliare dal proprio medico curante o dal farmacista anche in merito alla conservazione dei farmaci, così da non sbagliare e assicurarsi sempre prodotti sicuri e funzionanti.

Se si nota una qualsiasi alterazione del farmaco nella consistenza, nel sapore, nel colore o nella presenza di impurità, è bene non assumerlo e portarlo subito in farmacia per un controllo. Nei mesi estivi, si possono preferire le formulazioni solide rispetto a quelle liquide, normalmente più sensibili alle alte temperature. Inoltre, alcuni farmaci come i contraccettivi o quelli per la tiroide, subiscono in modo particolarmente forte le variazioni termiche: prima di portarli con sé in vacanza, è bene chiedere al proprio farmacista un consiglio.

In generale, alcuni farmaci possono essere trasportati in sicurezza all’interno di un contenitore termico protetto dall’esposizione ai raggi solari. Si tratta dei sedativi, dell’insulina, degli analgesici, dei farmaci adrenergici e degli antibiotici. Sarebbe poi da evitare la loro conservazione in bagno, stanza della casa molto umida e quindi poco favorevole al mantenimento delle caratteristiche intrinseche dei farmaci.

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