Matteo Berrettini, dopo Wimbledon arrivano le parole che fanno piangere tutti

Matteo Berrettini ha dimostrato a Wimbledon di poter tornare competitivo, ma ciò che ha colpito maggiormente sono state le sue parole dopo l’eliminazione.

Gli ultimi due anni di Matteo Berrettini sono stati un’esplicitazione di come funziona il mondo dello sport o per essere precisi di come viene visto lo sport al di fuori. In parte per la grande attenzione mediatica che ricevono gli sportivi, in parte perché i social hanno amplificato ulteriormente la comunicazione, tutto ciò che capita su un campo da gioco ed in generale in una competizione sportiva viene estremizzato.

Berrettini parole commoventi
Matteo Berrettini commuove tutti dopo Wimbledon – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Quando uno sportivo riesce ad ottenere un successo, non è più solo una tappa di un percorso, diventa un risultato al di là di ogni aspettativa e lo sportivo che lo ottiene diventa il fenomeno del momento, colui da cui ci si aspetta sempre quel genere di risultato. Paradossalmente arrivare al top e ottenere un successo è un problema per uno sportivo, poiché dal giorno successivo tutti si aspettano che faccia ancora meglio e continui ad ottenere successi senza soluzione di continuità.

Ogni risultato al di sotto del successo viene visto come un fallimento e ogni volta che questo capita parte un processo che punta ad individuare le cause di questo insuccesso. Se poi i “fallimenti” si prolungano nel tempo lo sportivo in questione viene etichettato come “bollito”, “finito” o peggio come “bluff”. Si entra dunque in un meccanismo malato nel quale solo la vittoria è un risultato accettabile e tutto ciò che è al di sotto del trionfo è da considerare di poco conto.

L’aspetto forse peggiore di questa percezione e narrazione malata dello sport è che quando uno sportivo passa dal successo ad un periodo meno fortunato, si va a scavare nella sua vita privata, cercando spiegazioni extra sportive per gli insuccessi. Nel mirino dell’inquisizione può finire il diretto interessato o come è capitato a Matteo Berrettini, la persona con cui vive una relazione sentimentale.

Le illazioni offensive sulla vita privata

Nonostante tutti sapessero che la causa unica del cattivo rendimento di Berrettini erano i problemi fisici, in questi mesi la stampa ed i social si sono concentrati soprattutto sulla sua vita privata e c’è persino chi è arrivato ad accusare Melissa Satta di aver distolto il tennista dalle competizioni. Un’accusa sessista e senza senso che entrambi hanno respinto al mittente con eleganza e durezza.

Berrettini e le illazioni sulla vita privata
Berrettini ha dovuto subire delle illazioni fastidiose e pesanti in questi mesi – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

In un’intervista precedente ad un torneo, quando gli è stato chiesto se la relazione con Melissa potesse aver influito sulle sue prestazioni, Berrettini ha risposto a tono al giornalista, facendogli capire l’assurdità della questione: “E come se ti chiedessero se scrivi male perché hai problemi con tua moglie“.

Da ragazzo intelligente ha compreso che si stava cercando solo di creare sensazione e di sfruttare la notorietà di entrambi per veicolare l’attenzione del pubblico. In un’intervista concessa a Gianluca Gazzoli ha spiegato anche che Melissa è entrata solo a far parte di quel meccanismo malato che porta a processare uno sportivo quando non arrivano i risultati.

Berrettini era pienamente consapevole che se nella sua vita in questo momento non ci fosse stata una compagna, sui media e sui social si sarebbe letta qualche altra illazione tesa a giustificare i risultati che non arrivavano. Insomma il gossip sulla sua relazione era semplicemente un pretesto come un altro per dargli addosso in quel momento complicato.

Il ritorno a Wimbledon e la rivincità sugli hater

C’era grande attesa prima di Wimbledon. Il torneo più celebre del Grande Slam è quello in cui appena due anni fa Berrettini è diventato celebre anche al di fuori della cerchia di appassionati al tennis. La finale del 2021 è stata il miglior risultato ottenuto in carriera e aveva fatto sperare che potesse essere l’inizio di un periodo al vertice del tennis mondiale. Sappiamo com’è andata e per quali ragioni, dunque il Wimbledon di quest’anno aveva un’importanza cruciale soprattutto a livello simbolico.

La rivincita a Wimbledon
Matteo Berrettini ha giocato un Wimbledon da assoluto protagonista – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Dopo l’infinito primo turno con Sonego, Berrettini si è sbloccato ed ha giocato un grande tennis sia al secondo che al terzo turno. Il suo torneo si è concluso agli ottavi contro il numero 1 al mondo Carlos Alcaraz. Nonostante la sconfitta con il fenomeno spagnolo, l’ottavo ha dato delle indicazioni positive: Matteo ha vinto il primo set ed ha fatto vedere lampi della sua classe. Non tanto i risultati, ma il modo in cui ha giocato il tennista romano fa sperare che questo torneo possa essere il punto di ripartenza.

Lo spera sicuramente anche Berrettini, il quale ai microfoni di Sky si è detto contento per come ha affrontato le partite. Ciò che lo ha reso contento non è stato tanto l’aver visto di poter essere competitivo contro chiunque, ma il fatto che durante le partite si è sentito fisicamente bene ed è tornato a divertirsi come faceva prima del periodo contrassegnato dagli infortuni.

Le parole di Berrettini a Eurosport commuovono tutti

Al termine degli ottavi di finale contro Alcaraz, Berrettini è stato raggiunto anche da Eurosport ed ha chiaramente parlato del suo ritorno a buoni livelli. Ciò che ha colpito delle sue risposte è stata la profondità con la quale ha spiegato come si è sentito in questi due anni complicati: “Quello che mi sta capitando è parte di un processo naturale, della vita. Tutti vivono alti e bassi, sfortunatamente io li sto avendo a livello di risultati. O meglio in termini di risultati perché sono infortunato e non perché il mio tennis non sia più efficace come prima. E devi affrontarlo”.

Berrettini parla del periodo difficile
Alcaraz applaude Berrettini per la sua performance – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Insomma la consapevolezza che una volta recuperato lo stato fisico ideale potrebbe tornare ai livelli a cui ci ha abituato è un motivo di tranquillità per lui, tuttavia spiega che nello sport non c’è tempo per recuperare con calma: “Allo stesso tempo questo è uno sport che ti fa sentire come se dovessi andare sempre di fretta. Devi tornare, stai perdendo punti, stai perdendo posizioni nel ranking mondiale. Non hai realmente il tempo per poter dire: ‘Ok adesso torno nella migliore condizione fisica possibile'”.

Nonostante dunque sapesse di non essere al meglio in questi mesi Berrettini ha sentito quella voglia irrefrenabile di tornare in campo perché non voleva perdere la stagione sull’erba e non voleva perdere nemmeno quella sulla terra rossa. Insomma il tennista sentiva dentro di sé quella sensazione di impotenza tipica di chi non può esprimersi come sa di poter fare e al contempo aveva la paura di perdere tutto.

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