Perché i giovani odiano il proprio lavoro e cosa possono fare per migliorare la situazione

Una coach e terapeuta americana rompe un tabù: ecco perché i giovani non amano il loro lavoro e cosa fare al riguardo.  

Una sera, mentre aspettava in fila al supermercato, Tess Brigham ha sentito un uomo sfogarsi sui suoi dipendenti millennial. “Le loro menti sono sempre altrove”, diceva mentre sua moglie annuiva in segno di accordo. “Sono arroganti, disimpegnati, pigri e difficili da gestire”. Come coach e terapeuta che ha lavorato a lungo con i giovani (costituiscono il 90% dei suoi pazienti), Tess sa che non è così. Ma su una cosa dà ragione a quell’uomo : la maggior parte dei millennial arranca sul lavoro.

perché giovani odiano proprio lavoro
Secondo un sondaggio Gallup i giovani “non mettono energia o passione nel loro lavoro”. (Grantennistoscana.it)

Ognuno dei pazienti millennial di Tess Brigham a un certo punto le ha detto: “Odio il mio lavoro”. I millennial sono una componente dominante della forza lavoro, ma secondo un sondaggio Gallup del 2016, il 71% di loro non si impegna nella propria occupazione e almeno il 60% spera di cambiarla. La ricerca di Gallup, basata su 30 studi distinti e oltre 1 milione di soggetti intervistati, ha risvolti inquietanti. I giovani “non mettono energia o passione nel loro lavoro”, secondo i ricercatori. “Sono indifferenti al lavoro e si presentano solo per timbrare il cartellino e fare le loro ore“.

Gli errori che trasformano il lavoro in un incubo

Ci sono molte potenziali ragioni per cui l’impegno lavorativo dei millennial è così basso, ma alcune sono macroscopiche:

  • Aspettative irrealisticamente alte su quella che dovrebbe essere la vita lavorativa quotidiana.
  • Impazienza e frustrazione perché si vuole fare carriera in mesi anziché anni
  • Sovraccarico dei social media, che può creare una realtà distorta in cui tutti gli altri sembrano avere una vita straordinaria
  • Datori di lavoro che non offrono nuove opportunità o motivi convincenti per rimanere in una certa posizione

Sulla base della sua esperienza con centinaia di giovani pazienti, l’esperta afferma che la ragione principale è che la realtà del posto di lavoro non corrisponde alle aspettative. Come uscirne? Ecco i suoi consigli.

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Bilanciare aspettative e standard rispetto al proprio lavoro è qualcosa di fondamentale. (Grantennistoscana.it)

1. Smetti di dire: “Odio il mio lavoro” 

Quasi tutti, indipendentemente dalla generazione, hanno fatto un lavoro che odiavano. È essenzialmente un rito di passaggio all’età adulta. Non si potrà mai sottolineare abbastanza l’importanza di coltivare e dare priorità a relazioni forti e sane. Ma lamentarsi non porta da nessuna parte. Quindi, invece di dire: “Odio il mio lavoro”, bisognerebbe sfidare se stessi a scavare più a fondo nelle vere cause di quell’infelicità. Forse si è arrabbiati per non aver ottenuto una promozione o ci si sente schiacciati da troppe responsabilità.

Una volta identificate le tue ragioni, bisogna chiedersi: cosa sono in grado di cambiare? Se non abbiamo ottenuto quella promozione, perché non chiedere al nostro capo come ottenerla? Se pensiamo di essere pronti ad affrontare sfide più grandi, perché non prendere l’iniziativa su altri compiti per dimostrare che possiamo aggiungere ancora più valore all’azienda?

2. Abbassare le aspettative, alzare gli standard

Le aspettative e gli standard non sono la stessa cosa. Le aspettative sono credenze, non fatti. Lo standard di una persona, invece, è un livello di qualità che si è disposti ad accettare come norma. Diventa il proprio fondamento di giudizio. Gli standard sono radicati in fatti, dati o modelli e possono definire un quadro di riferimento per prendere decisioni coerenti con i propri valori.

Per bilanciare aspettative e standard, lavorare per mantenere questi ultimi a un alto livello, senza aspettarvi però che siano soddisfatti il 100% delle volte. È tutta una questione di controllo.

3. Valuta le tue opzioni e sii paziente

È ampiamente noto che i millennial danno la priorità alla realizzazione personale rispetto allo stipendio quando si tratta di scegliere un lavoro, il che è davvero ammirevole. Ma prima di decidere di lasciare un lavoro e cercare un altro, vale la pena di prendersi del tempo per capire cosa si apprezza davvero e che tipo di impatto di desidera avere. Una volta che inizi a capire le cose che contano veramente per te, sarà più facile trovare un lavoro adatto a te. Inoltre, nessuno ottiene subito il lavoro dei suoi sogni.

Le persone di successo si concentrano su ciò che possono imparare dal loro ruolo attuale e su come le competenze e l’esperienza che acquisiscono possono attrarre maggiori opportunità. La pazienza è la chiave, e probabilmente ci vorranno anni prima di poter dire con orgoglio: “Amo il mio lavoro”.

4. Sii gentile con te stesso

Due cose da non fare quando il tuo lavoro ti fa sentire arrabbiato, stressato o frustrato: interiorizzare quelle emozioni e andare sui social. Piuttosto, è utile contattare i propri amici, familiari, colleghi di lavoro, oppure un coach o un terapeuta per ricevere un adeguato supporto. Raggiungere le persone che si preoccupano sinceramente di noi e sanno ascoltarci è uno dei modi più efficaci per far fronte allo stress.

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