Pioggia di furti d’auto con la truffa del bambino: attenzione a difenderti così

È l’ultima “novità” nel campo dei furti d’auto: cercano di rubarti la macchina usando la truffa del bambino. Come funziona e come difendersi.

Arriva l’estate e con la bella stagione, come noto, cresce anche il numero di persone che usano la macchina per i loro movimenti. Ma con la crescita degli spostamenti in auto aumentano, ahinoi, anche i furti d’auto. Si parla spesso e volentieri dei furti di automobili, le cronache locali sono ricche di storie e di particolari al riguardo.

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La chiamano “truffa del bambino”: se non stai attento ti rubano la macchina – grantennistoscana.it

Dopo la fine della pandemia e delle relative restrizioni i ladri sono tornati a esercitare a pieno ritmo il loro poco onorevole “mestiere”. E con metodi sempre più sofisticati e hi-tech, a cominciare dalla clonazione della chiave. Oltre che più tecnologici i furfanti si sono fatti anche sempre più “green”. Non certo perché abbiano a cuore le sorti dell’ambiente. Non è certo questa la loro preoccupazione. Diciamo che hanno cambiato mire. L’ultima novità del 2022 infatti è la crescita dei furti di auto ibride e elettriche.

I ladri d’auto d’altro canto non sono gli unici malviventi che attentano all’altrui proprietà. È sempre fiorente anche il mercato criminale delle truffe: i sistemi e gli stratagemmi per sgraffignare borse, soldi e per svaligiare i conti sono sempre molti e costantemente aggiornati.

Truffa del bambino: una tecnica più “artigianale” ma di grande efficacia

Ma per tornare ai furti d’auto, se la tendenza è quella che spinge i ladri ad adottare espedienti ad alto tasso di tecnologia, in compenso molti continuano ad adottare metodi diciamo più artigianali e ad alto tasso di astuzia. Infatti negli ultimi mesi ha preso piede una truffa di cui sempre più spesso di sente parlare. E il timore è che i casi segnalati aumentino col passare del tempo.

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In questo caso la tecnica adottata dai ladri è casereccia ma efficace – grantennistoscana.it

Da qui la necessità di stare in campana e essere avvertiti di quella che potremmo chiamare una vera e propria tecnica di furto dell’auto. Ha colpito in particolare quanto successo di recente a un automobilista, che ha lasciato un po’ tutti di stucco. Qualcuno ha già ribattezzato il raggiro in questione col nome di tecnica (o truffa) del bambino.

Il funzionamento della truffa del bambino

Come funziona la nuova tecnica per rubarci l’auto? Di cosa si tratta? Il metodo seguito dai ladri è sostanzialmente questo. È accaduto a un automobilista che viaggiava al volante della sua automobile in una zona poco trafficata.

A un certo punto si è improvvisamente trovato davanti a una donna con un neonato in braccio, spuntata dal nulla per buttarsi in mezzo alla strada. La signora col bimbo in braccio, mostrando evidenti segni di alterazione, ha chiesto aiuto all’automobilista che, comprensibilmente spaventato, ha arrestato la marcia del veicolo.

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Attenzione se vedete una donna agitatissima con un neonato in braccio che si butta in mezzo alla strada per chiedervi aiuto: potrebbe essere la truffa del bambino – grantennistoscana.it

La donna gridava chiedendogli di aiutarla a soccorrere l’altro figlio, caduto in un fosso mentre guidava la bicicletta. Senza indugi, l’automobilista si è generosamente diretto verso il luogo del presunto incidente, come gli era stato segnalato dalla misteriosa signora. Ma nella concitazione del momento, distratto dall’urgenza dell’intervento, si è scordato di aver lasciato la macchina aperta con le chiavi inserite, con dentro una borsa e altri effetti personali.

Una distrazione fatale. A quel punto infatti la truffa si è perfezionata: un complice della donna è spuntato dal campo e insieme a lei è salito sull’auto della vittima per dileguarsi a tutta birra. Quando l’automobilista ha compreso di essere stato vittima di un raggiro ormai era troppo tardi. Non ha potuto fare altro che avvisare le forze dell’ordine spiegando loro quanto accaduto, a partire dal fantomatico bambino caduto nel fosso, raccontando poi della banda di ladri entrata successivamente in azione.

Il classico caso in cui al danno si è aggiunta la beffa: l’automobilista volonteroso e coscienzioso, intenzionato a prestare soccorso, si è visto sfilare sotto il naso soldi e auto.

Truffa del “bambino”: come difendersi dall’ultimo raggiro

La domanda è: come fare a difendersi da questa truffa? Come prima cosa è meglio mantenere la calma. Truffatori e ladri giocano sempre sull’urgenza, cercano sempre di creare situazioni per mettere fretta e pressione alle loro vittime designate. Per togliere loro il tempo di ragionare a mente fredda, con calma. Distrazione, depistaggio: sono queste le parole d’ordine dei malviventi.

Per questo è fondamentale, anche se il momento appare concitato, ricordarsi sempre di chiudere l’auto. È un gesto chiave, in tutti i sensi: perché con la macchina chiusa e le chiavi in tasca al proprietario ben difficilmente la banda di ladri potrà rubargliela sotto gli occhi. Se va bene rischiate comunque che i ladri si concentrino soltanto sugli oggetti a bordo dell’auto, nella peggiore delle ipotesi il criminale, che ovviamente vi pedinava a poca distanza, accenderà il motore e se la svignerà lasciandovi letteralmente “a terra”.

La seconda cosa da fare è quella di chiedere alla donna in cerca di aiuto di chiamare i soccorsi. In questa maniera le sue reali intenzioni verranno subito a galla. Se per esempio la signora col bambino in braccio si rifiutasse di chiamarli, apparirà evidente che la situazione è sospetta e che in realtà c’è qualcos’altro che bolle in pentola.

Infine, come terza cosa, ci si potrebbe anche chiedere cosa mai ci faccia una donna con due bimbi in una strada come quella, poco frequentata, e a piedi. Ovviamente si tratta dei classici ragionamenti col senno di poi: non è facile mantenere la mente lucida in una situazione creata a bella posta per farci andare in confusione.

Sapere però già in anticipo che simili situazioni possono essere in realtà veri e propri agguati criminali a scopo di furto può aiutarci a essere più prudenti e guardinghi, adottando una semplice precauzione come quella di chiudere l’auto prima di allontanarsi dal mezzo.

La truffa del finto investimento del bambino

Un’altra variante di questa truffa è stata segnalata di recente in due province di due regioni differenti: a Subiaco, piccolo comune in provincia di Roma, e a Lugo di Romagna, nel Ravennate. Il raggiro si serve sempre di un bambino coinvolto in un presunto (e mai avvenuto) incidente per truffare soprattutto gli anziani.

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La truffa del finto investimento del bambino “mixa” altri trucchi come quello del finto carabiniere che telefona a casa e il trucco del finto guiaio capitato al figlio. Lo scopo è sempre lo stesso: spillare soldi soprattutto alle persone anziane – grantennistoscana.it

I truffatori contattano le loro vittime al telefono, spacciandosi per carabinieri. Il finto carabiniere durante la chiamata cerca di manipolare lo stato emotivo della sua anziana vittima.

In entrambe le circostanze si trattava di due donne di una certa età. I criminali le hanno allarmate informandole che il figlio si trovava in stato di arresto per aver investito e ridotto in fin di vita un bambino (o anche la mamma del piccolo).

La tecnica dei truffatori: mettere pressione alla vittima

L’unico modo per evitargli il carcere (in cella il figlio, si fa credere alla vittima, rischia anche per la sua incolumità personale), prosegue poi il falso carabiniere, è quello di pagare un avvocato nominato per la sua difesa con la somma di 3.500 euro. I criminali a quel punto concordano con la vittima un luogo per la consegna della somma al fantomatico “avvocato”, che nell’episodio di Subiaco si è anche presentato a casa dell’anziana per ritirare denaro e preziosi.

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Il trucchetto psicologico dei truffatori è sempre lo stesso: creare ansia e agitazione per farsi dare denaro dalle loro vittime – grantennistoscana.it

A Lugo invece il luogo concordato per la consegna del denaro era la banca della vittima. In un caso come nell’altro i Carabinieri fortunatamente sono riusciti a bloccare tempestivamente gli autori delle truffe: due uomini di 24 e 42 anni a Subiaco, un 49enne partenopeo a Lugo.

A Subiaco gli uomini dell’Arma hanno fermato i truffatori dopo un inseguimento per le strade del paese. I due criminali, alla vista di un posto di blocco, avevano accelerato per forzarlo tentando anche di investire i militari, prima di essere bloccati all’interno di una strada poderale dove cercavano di nascondersi.

Il truffatore di Lugo invece, travestitosi da distinto e elegante avvocato per ingannare la sua vittima, è stato bloccato nei pressi della banca dove stava incontrandosi con la vittima della truffa. Che però, insospettitasi, aveva già informato di quella strana telefonata il marito. Il quale aveva deciso di contattare i Carabinieri per raccontare loro l’accaduto. In pochi istanti i militari hanno raggiunto il luogo della consegna della somma di denaro bloccando così il finto avvocato, tratto immediatamente in arresto.

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