Pressione alta, i cibi da evitare e un falso mito: parla il medico

L’ipertensione affligge moltissime persone, soprattutto in età avanzata, eppure in pochi sanno veramente come affrontarla. Ecco un utile vademecum.  

Se è vero che ogni società e ogni epoca ha le sue malattie, tra quelle del nostro tempo c’è sicuramente l’ipertensione. Si tratta di una condizione molto diffusa specialmente tra gli adulti e gli anziani, e che si spiega almeno in parte con lo stile di vita di chi ne soffre, a partire da un’alimentazione sbagliata.

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I soggetti ipertesi devono limitare il consumo di Hamburger di carne, insaccati e formaggi – (Grantennistoscana.it)

Il dott. Natale Di Belardino, primario di cardiologia dell’Ospedale di Anzio, alle testate del gruppo Messaggero spiega che mangiare senza sale non preserva automaticamente dal rischio di ipertensione, fermo restando che “l’associazione sale-ipertensione arteriosa va tenuta presente”, e che occorre prestare massima attenzione a ciò che mangiamo.

Il “Bignami” dell’ipertensione: vero o falso?

Una buona notizia in questo preciso momento dell’anno è che se durante la stagione invernale l’ipertensione si accentua, con l’arrivo del caldo si attenua nettamente. Le alte temperature agisco come un potente farmaco aggiuntivo: basti pensare che in estate si riduce la terapia ipertensiva all’80% dei pazienti.

Il problema è che l’uomo, per cause squisitamente genetiche, nel corso degli anni tende a diventare iperteso. Nella popolazione degli 80enni l’ipertensione colpisce circa 8 individui su 10. I rimedi? In linea generale, occorre optare per una dieta a basso contenuto di sale. A tal fine è fondamentale consultare l’etichetta negli alimenti che si comprano al supermercato. Da evitare come la peste gli hamburger di carne, gli insaccati, i formaggi (specie se stagionati), tutti ricchi di sale. La quantità accettabile nelle etichette è inferiore a 2 grammi per confezione.

L'ipertensione affligge moltissime persone, soprattutto in età avanzata, eppure in pochi sanno veramente come affrontarla.
L’uomo, per cause genetiche, nel corso degli anni tende a diventare iperteso – AnsaFoto (Grantennistoscana.it)

Per quanto riguarda infine la misurazione della pressione, i valori da rispettare, stando alle linee guida europee, devono aggirarsi sui 140-90, ovviamente con qualche eccezione. Secondo la comunità medico-scientifica, la pressione arteriosa ottimale a riposo è pari a 120/80 mmHg. Negli Stati Uniti  si viaggia sugli stessi valori: la pressione deve essere 130-80. I soggetti a rischio farebbero bene a misurarla tutti i giorni, meglio se la mattina.

È il caso di ricordare che l’ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati; colpisce circa il 20% della popolazione adulta e rappresenta uno dei maggiori problemi clinici dei nostri tempi. Nota anche come “killer silenzioso”,  non comporta alcun sintomo e agisce nell’ombra, fino a degenerare in complicanze severe, talvolta con esito mortale. Non è assolutamente il caso di sottovalutarla.

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